Capitolo 3

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Marius ci mise sei mesi a riprendersi, ma come aveva previsto Paul, era diventato uno storpio non in grado di camminare, per guarire avrebbe avuto bisogno di una pillola di alta qualità e probabilmente una di quello di livello di difficoltà alta.

Il carro fu pronto fuori dalla casa di Paul e caricato con tutti i loro averi e Marius sdraiato su questo.

Nei sei mesi che Marius rimase a letto a riprendersi Paul aveva rifiutato tutti i pazienti, ci fu anche una epidemia che decimò il villaggio, ma Paul era un uomo di parola cocciuto come un mulo e non tornò indietro alla parola data, in quell'inverno molti nel villaggio morirono.

A salutare la loro partenza non c'era nessuno, risentiti del comportamento di Paul durante l'epidemia.

Aida e Paul avevano parlato a lungo su dove andare, riportare il bambino a casa del padre era fuori discussione, l'unica cosa che potevano fare era provare a chiedere aiuto alla famiglia della madre di Marius. Per farlo avrebbero dovuto raggiungere il vicino Regno di Libeccio e andare alla capitale Fenix.

Il viaggio fu molto difficile per Aida e Paul senza una scorta a proteggerli dagli animali feroci o dai banditi.

Il carro stava procedendo a ritmo lento per non causare disagio a Marius, quando incontrarono una carovana pesantemente scortata da guerrieri probabilmente mercenari, nei carri c'era lo stemma della Citta di Fenix la capitale del regno di Libeccio.

Paul andò a parlare al capo carovana, chiedendogli di potersi unire a loro e spiegandogli che avevano un ferito e che stavano andando anche loro a Fenix. Il capo carovana rifiutò perché non potevano aspettare i loro comodi e viaggiare troppo lentamente, così si fece avanti Adia e provò a convincerli.

<<Il bambino fa parte della famiglia Fenix la più importante della capitale,>> la famiglia Fenix era chiamata come la capitale o meglio la capitale era chiamata come la famiglia perché si dice che fu fondata da loro <<se scoprono che avete lasciato indietro uno dei loro, cosa pensi che faranno, soprattutto se muore.>>

<<Il padre è della famiglia Fenix o la madre?>>

<<La madre, è morta quando lo ha dato alla luce.>>

<<Come faccio a sapere che non mi state mentendo?>>

<<Ha lo stemma della famiglia con lui, quando la madre è morta l'ho preso personalmente dal suo corpo e messo su quello del bambino.>>

<<Fatemelo vedere.>>

<<Prego da questa parte.>> Disse Paul facendo strada al capo carovana.

Il capo carovana guardò Marius sdraiato, al collo aveva appeso il ciondolo con lo stemma e la scritta Fenix, l'uomo provò a prenderlo ma il ciondolo emise una barriera protettivo impendiglielo.

<<Potete venire con noi, ma al nostro ritmo di marcia, mettetegli delle coperte sotto per proteggerlo dagli scossoni.>>

Adia e Paul ringraziarono e il capo carovana si allontanò, senza che i due se ne accorgessero scrisse una lettera alla famiglia Fenix e la inviò con un'aquila ammaestrata.

Tre settimane dopo arrivarono alla frontiera, ad aspettare la carovana c'erano degli uomini a cavallo con una divisa rossa fuoco e lo stemma della fenice, l'uccello mitologico che risorge dalle ceneri.

<<Capo carovana, abbiamo ricevuto il tuo messaggio, mostrami il ragazzo.>> Disse un uomo sui sessanta anni con capelli grigi e barba lunga.

<<È nell'ultima carrozza, non potete sbagliare.>>

Gli uomini a cavallo guidati dall'anziano si diressero verso l'ultima carrozza e trovarono il ragazzo.

Il vecchio vide il ciondolo e lo riconobbe, usò la magia per sondare il ragazzo e si accorse che oltre alle ferite che gli erano state comunicate per lettera era stato anche avvelenato, e che il veleno gli impediva di coltivare. L'uomo prese una piccola ampolla di porcellana e ne tirò fuori una pillola di alta qualità e la mise in bocca a Marius. Il ragazzo si sentì bruciare le ossa, i tendini e gli organi interni, era quasi insopportabile. Se non avesse provato il dolore di tutte le ossa spezzate nel corpo probabilmente sarebbe svenuto. Dopo dieci minuti di agonia il ragazzo si rimise completamente, riuscendo a mettersi seduto.

Sbalordito Marius ringraziò l'anziano.

<<Non c'è bisogno che mi ringrazi sono tuo nonno Felix, il padre di tua madre Aisa.>>

Marius era sbalordito, non aveva mai pensato che un giorno un suo parente sarebbe venuto a cercarlo. E questo era suo nonno.

Felix si rivolse ad Adia e Paul e sembrava arrabbiato.

<<Perché avete aspettato così tanto a portarmelo? Sono passati quattordici anni dalla morte di sua madre. Nel frattempo il veleno del suo corpo poteva essere già curato.>>

<<Anziano non è stata colpa nostra, siamo stati minacciati dalla nuova moglie del padre del ragazzo. Se avessimo messo un piede fuori dal Regno di Ostro ci avrebbe fatto uccidere tutti e tre. Ci siamo azzardati a partire quando la situazione sembrava disperata per il ragazzo, non lo avremmo messo in pericolo se no. Da quello che ho capito è stata proprio lei ad avvelenare la madre del bambino e il bambino con lei mentre era incinta, ma in tutti questi anni non sono riuscito a trovare una cura.>> Disse Paul intimorito.

<<Seguite la carovana fino a Fenix, potrete vivere in una casa che ho fatto predisporre per voi.>>

<<Nipote, come ti chiami?>>

<<Marius nonno.>>

<<È un nome valoroso, ti sta bene. Scendi dalla carrozza, ora puoi camminare e sali dietro al mio cavallo ti riporto a casa io.>>

L'erede della famiglia FenixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora