Capitolo 11

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Marius passò la notte a coltivare, la mattina dopo si alzò riposato e pieno di energia.

Alla finestra della sua stanza, Marius sentiva qualcuno grattare da fuori, andò ad aprire e entrò un'aquila con una lettera. Marius tolse la lettera dalla zampa dell'aquila e la lasciò andare. La lettera era di suo nonno che gli diceva di quanto era orgoglioso di lui e dei suoi successi, disse di aver ricevuto i soldi dal decano della scuola e di aver messo al sicuro il denaro che sarebbe stato disponibile ogni qual volta ne avesse avuto bisogno. In più il decano nella lettera a suo nonno lo aveva esonerato dal pagare la retta dell'accademia di Marius per tutti e cinque gli anni di scuola.

Marius andò a fare colazione e poi in classe a lezione di magia teorica seguita da quella pratica, la lezione di magia era fissa di mattina e durava quattro ore a differenza del pomeriggio che cambiavano.

La lezione fu noiosa come al solito e piena di difetti, durante quella pratica Marius non ne poté più di creare sfere, i suoi compagni di scuola invece non ci erano ancora riusciti, così per passare il tempo Marius si mise a fare il giocoliere prima con una sfera di elemento fuoco e poi ha aggiunto legno, per aumentare la difficoltà ne ha creata anche una di terra e ha iniziato a giocare tirandole in aria e a farle passare da una mano ad un'altra. Voleva aumentare la difficoltà aggiungendo un'altra sfera ma fu fermato dall'insegnate.

<<Marius vedo che ti stai divertendo. Fa sparire quelle sfere.>>

Marius richiamò l'energia degli elementi e le sfere scomparvero. Passò la restante ora in disparte a non fare nulla. La vita in accademia si presentava davvero noiosa, o almeno le mattinate.

Dopo pranzo non aveva lezioni, le prime due ore secondo i permessi poteva andare al laboratorio dei maestri di elisir e le seguenti a quello dei maestri di rune a provare a fare qualche iscrizione magica. Così fece, aveva bisogno di passare il tempo in modo ricreativo o il tempo in accademia non sarebbe mai passato.

Marius salutò l'insegnante Felicia e chiese di comprare alcune erbe comuni, ma non disse all'insegnante per cosa fossero. Aveva deciso di creare di nuovo la pillola per la giovinezza eterna e regalarla a suo nonno e agli altri membri anziani della famiglia. Ma non voleva far trapelare la ricetta, così aggiunse per sicurezza alcune erbe acquistate che non c'entravano nulla con la formula, se le mise di nascosto in tasca per farle sparire e iniziò a lavorare con quelle giuste.

Dopo un'ora era riuscito a creare dieci pillole di alta qualità, le mise in una ampolla di porcellana e le spedì con un'aquila a suo nonno.

L'ora rimanente la passò a ripulire il calderone e a parlare con l'insegnante per la gioia di Felicia che imparò molto.

Le due ore seguenti andò al laboratorio dei maestri di rune, trovò l'insegnante che lavorava su una matrice complessa.

<<Buon pomeriggio insegnante, sono venuto ad utilizzare il laboratorio ho il permesso del decano.>>

<<Si Marius, sono stato avvertito che saresti capitato oggi. Se vuoi renderti utile su quella parete ci sono ordini non evasi che sono rimasti indietro da anni, puoi scegliere un progetto e lavorarci nei prossimi giorni.>>

<<Grazie professore.>>

Marius andò alla parete delle richieste, e iniziò a vagliare quale fosse quella più interessante. Ne trovò una che lo interessò molto, si richiedeva una matrice spaziale per aumentare il contenuto di un baule di almeno cento metri quadrati, lo spazio doveva essere diviso in comparti di dieci metri quadrati. Avendo visto la biblioteca di famiglia Marius si era già fatto un'idea di come realizzarlo, senza contare che nella sua mente le informazioni si stavano susseguendo una dietro all'altra.

L'erede della famiglia FenixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora