Kaminari's pov
Come avevamo previsto, trovai Kirishima in palestra già in procinto di tornare nel dormitorio. Con qualche scusa io e Bakugou lo convincemmo a restare ancora un altro po', riuscendo a ritardare abbastanza per dare agli altri il tempo di finire di preparare la festa.
Naturalmente io finsi di non sapere che quel giorno era il suo compleanno, e quando alla sua domanda "sai che giorno è oggi?" io risposi "giovedì", sentii proprio i frammenti del suo cuoricino che cadevano a terra. Assunse un'espressione alquanto triste ed amareggiata, ma non disse niente al riguardo e io mi comportai come se non me ne fossi reso conto.Neanche a farlo apposta, sulla via del ritorno incrociammo il suo amico Tetsutetsu Tetsutetsu che quel giorno faceva il compleanno. Restammo a chiacchierare con lui e, quasi alle otto, mi arrivò un messaggio che mi chiedeva dove ci eravamo cacciati e mi ordinava di "portare il culo in soggiorno" il prima possibile.
Più facile a dirsi che a farsi, dato che i due erano così coinvolti nella loro conversazione priva di senso logico che parevano essersi dimenticati che anche io e Bakugou eravamo lì.
Io e lui ci scambiammo un'occhiata, ed il porcospino esplosivo decise di dileguarsi in anticipo, lasciandomi lì con quei due deficienti.Una volta riuscito a scollarci di dosso il ragazzo di acciaio, portai Kirishima dritto al nostro dormitorio. Da fuori non si sentiva il minimo rumore e le luci del soggiorno erano state spente. Quando entrammo, lui ancora triste ed amareggiato, tutti saltarono fuori dal posto dove si erano nascosti. In particolare, Bakugou aggiunse delle esplosioni in sottofondo per fare gli effetti speciali. L'effetto fu a dir poco teatrale, ma rischiò di arrostire Aoyama.
–Sorpresa! Buon compleanno!– esclamarono in coro, le voci coperte in parte dal rumore della musica.
Il volto di Kirishima si illuminò. –Oh mio Dio! Ragazzi, grazie!
–Auguri, bro– gli dissi, per poi dargli un'amichevole pacca sulla spalla.
Mina gli si buttò letteralmente in braccio, urlando come al solito, seguita da Sero e Bakugou.
–Auguri Kiriiiii!– esclamò lei tutta felice.Lo lasciai insieme agli altri, per poi raggiungere Shinsou che stava facendo razzia al tavolo del buffet.
–Passami i salatini– gli dissi appena fui là.
–Ciao anche a te, bellezza– disse sarcastico, ma mi accontentò ed io iniziai a sgranocchiare i miei mini-pretzel come fossi uno scoiattolo.
Mi porse anche un bicchiere di limonata, ridendo. –Ne vuoi un po'?
–Ma manco morto– risposi, e se la bevve lui. –Però, se sali in camera mia dopo la festa, potrei anche ripensarci.
Mi rivolse un sorrisetto, mangiando uno dei miei pretzel in miniatura. –Contaci.
Jirou si sedette sullo schienale di un divano con la sua amata chitarra, regalandoci un sottofondo musicale niente male. Okay, non stava regalando un bel niente dato che Bakugou l'aveva pagata per suonare, ma avete capito il concetto.Per tutta la prima metà della festa, la classe -più Hitoshi, ma lui ormai faceva parte della classe- non fece altro che mangiare, ridere e scherzare tutta unita; non accadde nulla di particolarmente interessante, eccetto forse un me leggermente brillo che cercava di rincorrere Ojiro per disegnare una faccia sulla punta della sua coda e dire che era Bakugou.
Quando l'alcol si insediò più prepotentemente nel sangue dei presenti, la serata cambiò radicalmente. Non mi ricordo tutto, devo ammetterlo, ma certe cose erano a dir poco impossibili da dimenticare.Todoroki aveva bevuto da solo quasi mezza bottiglia di Martini, ed ora lo stava riversando nell'acquario intenzionato a "far ubriacare i pesci"; Hitoshi e Sero, sobri circa quanto lui, gli stavano dando una mano.
Tokoyami stava cercando di far colpo su Tsuyu da più o meno tre quarti d'ora ma la ragazza-rana, ancora abbastanza lucida, sembrava fargli più da babysitter che altro, impedendogli di bere ulteriormente. Yaoyorozu si era addormentata sul divano e qualcuno -ovvero io e Mina- le aveva disegnato un paio di baffi con un pennarello rosa in faccia.
Ma la parte più bella e che avrei sinceramente voluto rivedere da sobrio erano Bakugou e Kirishima. Erano seduti in disparte con due birre mezze vuote in mano e altre bottiglie intorno, intenti a giocare al gioco dei pocky.Per chi non lo conoscesse -ma state proprio fuori dal mondo se non lo conoscete- il gioco dei pocky è davvero molto particolare. Si gioca in coppia, e consiste nel mettersi un pocky (è come un mikado, per intenderci) in bocca e mangiarlo insieme, un morso alla volta, finché non si finisce e si arriva quasi a baciarsi. (Per chi avesse ancora dubbi, c'è la fanart di inizio capitolo)
È il gioco adatto a chi vuole cercare di baciare qualcuno "per sbaglio", ma non pensavo che quei due fossero tipi da giocarci.
Forse, mi dissi, guardando Bakugou vincere la sfida per l'ennesimo turno di fila, l'alcol aveva contribuito non poco a questa loro pensata.
Kirishima gli rivolse un sorrisetto difficile da interpretare, si infilò un altro pocky al caramello in bocca e lo sfidò di nuovo. Bakugou, naturalmente, la accettò e giocarono di nuovo.
In totale, contai, si scambiarono sei o sette baci, ma dubitavo fortemente che il giorno dopo nessuno dei due ne avrebbe avuto memoria. E d'altro canto, io stesso, che in quel momento avevo bevuto molto meno di loro, lo ricordavo appena.A notte fonda, mentre stavo sdraiato sul divano insieme a... boh, qualcuno che non mi ricordo, mi suonò il telefono.
–Ehi pronto!– dissi con voce allegra, ridacchiando. –Come posso aiutarti?
–...ma sei ubriaco?– chiese la voce dall'altra parte del telefono, incredula.
–No, no... okay forse un pochettino– ammisi con una risata. –Che c'è?
–Pirla che non sei altro, dovevi essere qui un'ora fa!– esclamò, esasperato. –Ma che cazzo ti ubriachi?! Oggi poi..! Ti avevo detto di venire qui!
–Boh fra, qui c'è tipo una festa– dissi, guardandomi intorno. –E hanno port- anzi, io ho portato da bere, ora che ci penso! Potevo privarmene?
–Va bene che sei mio fratello ed è normale che sei cresciuto alcolizzato, ma, porca puttana, dovevo parlarti! È per quella questione, se capisci cosa intendo– disse l'altro ragazzo con una certa urgenza.
–Intendi quella del p..?
–Chiudi quella merda di bocca!– mi bloccò. –Potrebbero sentirti!
–Oh...– sussurrai. –C'hai ragione, ni-san!
–Vieni qui domani, niente scuse– disse, esasperato. –E non me ne fotte un cazzo se starai una merda!
–Sì, va bene– risposi, senza quasi aver capito cosa avesse detto. –Domani ci sono. Credo. Suppongo. Spero. Ricordarmelo.
Sospirò. –A domani, razza di pirla.
–Ciao ciao, fratellone!*****
Shinsou's pov
Per qualche ragione che non ricordo e che nemmeno mi spiego, ero finito in giardino a parlare con Tokoyami circondati da un paio di bottiglie di birra vuote.
–Ma i tuoi sono capelli o sono piume?– gli chiesi, guardandolo di sottecchi.
–Capelli– rispose lui, scioccandomi nel profondo.
–Non è vero..!– esclamai. –Non ci credo.
–E invece sì– fece lui, aprendo l'ennesima bottiglia. Proprio un secondo di poggiarla sul becco e bere, comparve dal nulla una ragazzina ombrosa. Gli tirò uno schiaffo.
–E dai– sbottò il ragazzo. –È l'ultima!
–No, che poi non ti reggi in piedi e io non ho voglia di dormire tra le piante!– lo sgridò la ragazzina con voce stridula, levandogli la bottiglia di mano. –Non di nuovo!
La guardai sorpreso. Non l'avevo mai viste non l'avevo neanche sentita arrivare. –Tu sei?– le chiesi, ma fu Tokoyami a rispondere.
–È Dark Shadow in forma umana– spiegò. –Non l'avevi ancora vista?
–So parlare, Fumikage– protestò. –Sono Dark Shadow in forma umana. Non mi avevi ancora vista?
Scossi la testa rivolto ad entrambi. –No, mai.Incuriosito dalla sua affermazione precedente, le chiesi: –Perchè di nuovo? Avete già dormito all'addiaccio?
–No– fece Tokoyami, sbrigativo.
–Invece sì– rispose Dark Shadow. –La sera della gara di cucina... Mai stata più scomoda in tutta la mia vita!
–E come mai?
–Niente di chè– continuò a dire il ragazzo. –Problemi miei.
–Era appena stato friendzonato, comprendilo– fece la ragazzina, tradendo un certo dispiacere nei confronti del ragazzo-corvo. –Si è ubriacato e ha dormito sotto un albero.
–Vuoi raccontare i fatti miei a tutti o..?
–Sì!– esclamò lei. –Fumikage aveva chiesto alla ragazza-rana di uscire, ma niente da fare.–Dice che non sono il suo tipo– aggiunse Tokoyami, cedendo alla vena chiacchierona di Dark Shadow.
–Perchè no?– feci. –Vi vedo bene insieme.
–Lei... ha altri gusti.
–Dice di volere un ragazzo con la faccia più normale– mi disse lei a bassa voce, ma si fece sentire lo stesso. –Perchè baciare Fumikage risulterebbe difficoltoso.
–Ah...– sospirai. Non aveva neanche tutti i torti. –Mi dispiace...
Lui restò in silenzio, cupo. Dark Shadow gli andò vicino e lo abbracciò. Nonostante i suoi modi, doveva volergli bene come fosse un fratello maggiore.
Mi sarebbe piaciuto avere una sorellina più piccola, pensai, mandando giù la birra che a Tokoyami era stato proibito di bere.
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The Void Behind Your Eyes‐Shinkami
FanfictionSegreti, menzogne, mezze verità: questi tre elementi che caratterizzano da sempre il mondo e la vita di ognuno. Le persone non sono mai chi dicono di essere, e chi ha il vuoto dietro gli occhi lo sa meglio di chiunque altro. Attenzione: questa sto...