Denki’s pov
Non chiudo quasi mai occhio prima delle quattro del mattino, quindi spesso dimentico che a quest'ora le persone più normali di me dormono. Per qualche motivo avevo pensato che magari Shinsou potesse essere ancora in piedi ma, se anche lo fosse stato, non aveva usato il telefono per tutta la notte. Gli scrissi un messaggio per chiedergli se fosse sveglio, ma giustamente non mi rispose. Mi rigirai tra le coperte, annoiato. A quell'ora non c'era mai niente di decente da fare a quell’ora, e quindi o stavo a chattare anche per diverse ore se avevo qualcosa da dire a qualcuno, oppure mi accontentavo di fissare il soffitto pensando a quanto la mia vita fosse inutile e vana. Purtroppo per me e per la mia sanità mentale, era un pensiero molto ricorrente.
Ci pensai un attimo, ma poi mi resi conto che una cosa da fare effettivamente ce l'avevo. Non avrebbe certo reso la mia esistenza più significativa, però mi sarei distratto per almeno un'oretta o due.
Mi alzai, per sicurezza chiusi a chiave la porta della stanza, e tirai fuori dal cassetto sotto al letto una piccola bustina di plastica.<<Ma ciao>> salutai il contenuto al suo interno, fissandolo come fosse oro.
"Drogato ancora prima di aprire il sacchetto", mi disse una vocina da qualche parte nella mia testa. Mi facevo pena da solo, ma in quel momento non riuscivo a fare nient'altro. Di giorno buttavo tutto sull'ironia per non pensare a che razza di essere inutile fossi, ma di notte, quando ero solo senza nessuno con cui scherzare, non avevo altro modo per distrarmi. Per un periodo mi ero imposto di affidare meno spesso i miei problemi all’erba, ma il risultato era stato averne ancora più bisogno.
Presi una cartina, la riempii e la arrotolai su se stessa in pochi secondi, per poi sedermi sul davanzale della finestra aperta. Forse sarei caduto giù… be’, tanto meglio.
Eravamo rimasti io, la luna e una manciata di pensieri. E lei, naturalmente.Nel mentre che avvertivo un familiare e, ormai, piacevolissimo, dolce fumo invadermi le narici, la gola, il petto e tutta la camera, pensai a Shinsou Hitoshi. Lo conoscevo a malapena, letteralmente solo da oggi, ma sentivo che con lui sarei potuto andare veramente d'accordo.
Ammirai un drittissimo filo di fumo librarsi in aria e ci giocai con un dito, osservando le forme che assumeva in base allo spostamento dell’aria. Per qualche ragione, lo trovavo bellissimo.
Non c'era un vero motivo per il quale potessi spiegare questa presunta compatibilità; eravamo davvero diversi, ma c'era qualcosa che mi faceva sentire a mio agio quando ero in sua compagnia. Forse era la sua espressione triste, la stessa che avrei io se non fingessi, a farmi credere che forse in realtà eravamo compatibili. Forse si trattava di quella sensazione di vuoto che emanava la sua anima, o più semplicemente, ero io, o lei, a farmi film mentali.Mentre ero ancora più o meno lucido, presi il telefono ed aprii la chat di Instagram con "purple.insomniac_". Ashido aveva fatto promettere a me, Kirishima e Sero di accompagnarla a fare shopping l'indomani pomeriggio, e mi chiesi se non fosse il caso di chiedere a Shinsou se volesse farci compagnia; dopo aver scritto il messaggio indugiai, senza nemmeno capirne il motivo. Dopo essermi fatto un tiro in più per darmi coraggio, inviai il messaggio e misi il telefono da parte. Per tutta la notte, per quel poco che ricordo, non feci altro che sperare che il ragazzo dai capelli viola accettasse il mio invito. Parlai un po’ solo, fingendo che lui fosse il mio interlocutore. E ciò mi faceva stare bene. Avevo veramente voglia di rivederlo e parlarci di nuovo. Questa sensazione, nonostante la canna, ridotta a un mozzicone, stretto tra le mie dita, la mattina seguente non me la dimenticai.
Hitoshi’s pov
"_pikaboii_ vuole inviarti un messaggio"
Questa fu la prima notifica che trovai al mattino, mentre ero ancora a letto e, come mia pessima abitudine, controllavo il cellulare. Non avevo dormito granché la notte precedente, quindi ero ancora parecchio assonnato. Anche Kaminari doveva aver dormito poco, dato che il messaggio era stato mandato alle tre e qualche minuto di notte. Io a quell'ora ero troppo impegnato a pensare per accorgermene, ma ero ancora perfettamente sveglio. Rimpiansi di aver perso l’occasione di una chiacchierata notturna. Per quel che mi riguarda, trovo siano le più piacevoli, anche se sfociano spesso in argomenti molto seri.
<<Peccato>> dissi ad alta voce, quasi senza accorgermene. Non riuscivo ancora a capire perché ci tenessi così tanto a parlare con lui di nuovo.
Aprii la chat e lessi i tre messaggi che aveva inviato."Ehilà Shinsou-kun! Sono Denki :3"
"So che è tardi, spero di non disturbarti troppo… se ti ho svegliato mi dispiace un botto"
"Volevo solo chiederti se domani pomeriggio ti andrebbe di uscire con me ed i miei amici. La ragazza del gruppo ci vuole trascinare al centro commerciale, ma se tutto va bene riusciamo a scappare mentre lei è nel primo camerino. Quindi se ti va possiamo fare un salto al bar o a mangiare del pollo fritto, o pure in sala giochi, ho visto che ne hanno aperta una!"Non seppi se mi faceva più ridere il fatto che si chiamasse _pikaboii_, e che quindi fosse perfettamente a conoscenza della sua somiglianza con Pikachu, o che credesse che alle tre di notte io stessi dormendo… le mie occhiaie parlavano per me, del resto. Inoltre, parlava un sacco anche per iscritto. Sarebbe dovuto essere illegale.
Non avevo particolarmente intenzione di uscire con gli amici di Kaminari, che a quanto pareva accompagnavano questa ragazza a fare shopping, ma rivedere lui non mi sarebbe dispiaciuto.
"Hey! Sì, va bene, dove ci vediamo?"
Nel mentre che attendevo la sua risposta, mi alzai a sedere e la gatta mi saltò in grembo richiedendo i grattini per iniziare la giornata. <<'Giorno, palla di pelo>> la salutai con una vocina dolce che dedicavo unicamente a lei, ed in risposta ricevetti una marea di fusa.
Mi stiracchiai, la feci sloggiare e scesi a fare colazione. I miei erano già usciti per andare a lavoro, ma ritrovai un bigliettino con su scritto che c'era della pizza avanzata da ieri se la volessi per colazione. L'unica firma era quella di mio padre.Mentre aspettavo che salisse il caffè, circondato dal silenzio della casa vuota, il solito senso di tristezza fece capolino nella mia testa. Era una sensazione che ormai conoscevo bene, ma non ero mai riuscito ad abituarmici. Era opprimente, asfissiante, come se avessi costantemente qualcuno che mi stringeva una corda intorno al collo, senza cercare di soffocarmi ma togliendomi abbastanza ossigeno da farmi soffrire. Dal nulla mi scese una lacrima, e intanto il caffè salì nella caffettiera. Lo versai in una tazza, e mi ritrovai a fissare quel liquido scuro, sperando, in qualche modo, di poterci scomparire dentro almeno per un po'.
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Spazio me!
Segnalo solo un alleggerimento del rapporto con la droga rispetto alla prima stesura poiché, a conti fatti, qua mi sembrava esagerata.
Detto ciò, come va la vita?
Io sono sotto la sessione di esami e penso di essere vicina all'esaurimento, ma almeno tra dieci giorni sarà finita. E poi le vacanze estive... non vedo l'ora._justasinner_
Capitolo revisionato il 10/06/2024
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The Void Behind Your Eyes‐Shinkami
FanfictionSegreti, menzogne, mezze verità: questi tre elementi che caratterizzano da sempre il mondo e la vita di ognuno. Le persone non sono mai chi dicono di essere, e chi ha il vuoto dietro gli occhi lo sa meglio di chiunque altro. Attenzione: questa sto...