Kaminari's pov
Battei la nocca delle dita sul legno della scrivania, frustrato. Stavo cercando di contattare i villain con scarsi risultati.
–Ti prego... rispondimi– borbottai, dopo aver atteso alcuni squilli del telefono.
Per fortuna, dopo il quinto una voce a dir poco scazzata rispose. –Che minchia vuoi alle cinque e mezza del mattino?
–Sono le nove.
–Stessa cosa, cazzo vuoi?
–Mi hanno scoperto– rivelai, senza aspettare oltre.
–E ammazzalo– disse Dabi, dopo uno sbadiglio.
–Ma è Hitoshi!– esclamai.
–E quindi?– rispose, non comprendendo il problema.
–Non voglio ammazzarlo!
–E che hai intenzione di fare?
–Sto cercando di parlargli ma non da cenno di volermi ascoltare– gli spiegai, accarezzando distrattamente il gatto che mi era saltato in braccio.
–E quell'altra che ha intenzione di fare?
–Non gliel'ho detto– ammisi. –Ho paura che mi butti in una vasca piena di acido, se le dico che mi hanno scoperto. Stile mafia, insomma.
–E quindi?– un altro sbadiglio. –Che vuoi da me?
–Speravo potessi darmi qualche consiglio da bravo senpai– dissi.
–Ammazzalo.
–Oh, Dabi! Un altro consiglio!– sbottai. –Non so, tu che fai quando Hawks è arrabbiato con te?
–Minaccio di mangiarlo per cena– rispose. –Di solito funziona. Prova.
–Non posso dirgli una cosa del genere!– esclamai, non riuscendo a concepire come lui potesse non capire... okay che non aveva sentimenti, ma così era troppo!
–Uff... ci ho provato– disse. –Posso tornare a dormire?
–Ma se non hai fatto un cazzo!
–Sì che l'ho fatto, ma non penso tu voglia i dettagli– ammise con un altro sbadiglio.
–Hawks?
–Già.
–...–
–Beh, che c'è?
–Davvero non hai un consiglio migliore da darmi?– insistetti. –Ti prego, non so cosa fare...
–No, ma se vuoi chiedo agli altri.
–Va bene.–OI, SCAPPATI DI CASA, DENKI CHIEDE COME FA A FARSI PERDONARE DAL SUO FIDANZATINO PER ESSERE UN VILLAIN– strillò lui, trapanandomi un timpano senza il minimo preavviso.
–Waaaaa!– sentii Toga fiondarsi al telefono di Dabi e, tra le proteste di quest'ultimo, mi chiese: –Denki-kun, hai litigato con Shinsou? Ha preso male la storia che sei un villain?
–Già.
–NO MI DISPIACEEE!– strillò lei, intristita. Aveva seguito la nostra vita sentimentale più o meno con lo stesso coinvolgimento di Mina, e sembrava quasi più dispiaciuta di me.
–LEVATI DAL CAZZO, TOGA– sbottò Dabi, riprendendosi il telefono.
–CHIUDETE QUELLE MERDE DI BOCCHE CHE HO UN MAL DI TESTA MICIDIALE E CI MANCATE SOLO VOI– disse qualcuno che con ogni probabilità era Spinner. Urlò così forte che lo sentii anche io.
–SÌ, OKE', MA A DENKI CHE DICO?!
–DI FARGLI UN REGALO– rispose.
–A CHI?– fece Dabi.
–A TU' MADRE!
–OH CHE CAZZO HAI CONTRO MIA MADRE?!
–AL RAGAZZO SUO, COGLIONE BRUCIATO!– sbottò Spinner. –MANCO LA CONOSCO TUA MADRE!
–E CHE REGALO?
–QUALCOSA CHE POTREBBE PIACERGLI!– esclamò Toga. –TIPO UN ALTRO GATTO! NYAN!
–SMETTETELA DI URLARE, CHE GIÀ STO UNA MERDA COSÌ!– Twice, urlando dalla stanza accanto, si intromise nella conversazione. –No scusate non volevo urlare... MA CHIUDETE IL BECCO IDIOTI!
–CAZZI TUOI, IO ASCOLTO I TUOI SCLERI DA MEZZANOTTE A MEZZOGIORNO!– sbottò Dabi. –PER UNA VOLTA SOFFRI TU!
Aspettai pazientemente che finissero di litigare, abituato com'ero alla loro convivenza poco pacifica.–Dicono di fargli un regalo– rispose Dabi, tranquillo, tornando a parlare con me. –Qualcosa che potrebbe piacergli. Tipo un gatto.
–...non penso sia sufficiente, e di gatti ne abbiamo abbastanza.
–Era solo una possibilità– si difese. –Hai idee migliori?
–Geten che dice?
–Il tuo amichetto ghiacciato sta dormendo– annunciò, un po' annoiato. –Dopo aver fatto da babysitter al branco di alcolizzati, stamattina è crollato sul divano.
–Ah...– sospirai, capendo perché non mi avesse più risposto.
Geten era l'unico altro con cui avessi voglia di parlare, dato che Tomura non era disponibile. Non sapevo a chi altro rivolgermi, ma poi mi venne un'idea.–Puoi passarmi il numero di Hawks?
–Posso passarti direttamente lui.
–Ancora meglio– feci.
–POLLO, VIE' QUA!– strillò, facendomi prendere l'ennesimo colpo e suscitando nuovamente le lamentele dei compagni. –OH, E NON ROMPETE IL CAZZO, VOI!
–È arrivato– disse invece a me. –Te lo passo, cia'.–Ehilà, Denki-kun!– mi salutò un Hawks molto assonnato ma divertito da quella situazione. Probabilmente non aveva ancora realizzato quanto vivere con i villain potesse essere comico.
–Ehi... so che non ci conosciamo e che ieri ti ho dato della puttana, ma saresti disposto ad aiutarmi? Ho litigato con il mio ragazzo e Dabi non è proprio il massimo per dare consigli...
–Ma certo!– esclamò. –Cos'è successo?
Lo trattenni al telefono per più di mezz'ora, spiegandogli cosa fosse successo e implorandolo di darmi un consiglio da persona normale qual era.
Hawks rimase scosso da quelle mie parole, tanto che a una certa sentii Dabi che lo prendeva in giro perchè si era messo a piangere.–Denki-kun, onestamente io non penso ci sia soluzione a questo problema...
Sospirai. –Niente di niente? Sei sicuro?
–Beh... Hitoshi vuole diventare un eroe con tutto se stesso, da quel che ho capito ieri sera– rispose lui, dispiaciuto, dall'altro lato del telefono. –Non penso che accetterà mai di stare con te, dato che sei un villain anche abbastanza pericoloso... già consideralo un miracolo se non va a denunciarti.
–Pericoloso io?– ripetei, stranito. –Perchè?
–Dabi mi ha raccontato del tizio che ha cercato di vendervi zucchero a velo per cocaina– ammise. –Considerando che fine ha fatto, sì, rientri nella categoria dei villain che gli eroi ritengono più pericolosi.
–Ma quella era colpa sua che ha cercato di tuffarci...– risposi, come se fossi giuatificabile. –Si meritava una punizione, tu non credi?–Senti, amico... io non penso che tu possa fare molto– sospirò l'eroe, tornando al discorso principale. –Mi dispiace, ma è davvero troppo da accettare. Hitoshi è troppo buono per farselo andare bene.
–Secondo te se provo a raccontargli tutto dall'inizio potrebbe perdonarmi?– proposi.
–Perdonarti non lo so, dipende da lui– disse. –Però di certo potrebbe capirti. O almeno io al posto suo ci proverei.
–Ma non vuole vedermi...
–E se glielo scrivi in una bella lettera e chiedi a quel tuo amico di recapitargliela?– disse.
–Sempre meglio di niente– convenni, apprezzando l'idea.Sospirai. –Quindi davvero la mia unica opzione è scappare, dato che non posso ucciderlo?
–Ma l'altra spia dello U.A.? Che ti ha detto?
–Non lo sa– ripetei anche a lui. –Quella ragazza... non sembra affatto, ma è molto più pericolosa di quanto pensi. Non voglio che faccia male ad Hitoshi o che lo uccida al posto mio, dato che io non voglio.
–Ma se scappi, allora, non lo metterai ancora di più in pericolo?
Aveva ragione. –Cazzo... e allora... puoi denunciarmi tu? Mi hai visto con Dabi, no? Di agli eroi che hai ascoltato la nostra conversazione e hai capito che ero la spia, tanto già l'hanno capito che in questa scuola ce n'è una.
–Eh?
–Puoi denunciarmi tu, in modo che lei pensi che Hitoshi non c'entra niente e me ne sto andando via solo per non essere catturato?
Hawks attese un attimo prima di rispondere. –Io... sì, certo che posso. Ma tu ne sei sicuro che sia una buona idea?
Annuii piano anche se non mi poteva vedere. –Diciamo che al momento non ne ho di peggiori.
–D'accordo– disse, sconfitto. –Quando?
–Anche oggi, o domattina– risposi, asciugandomi una lacrima. –Tanto stasera devo già essere fuori da qui.
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The Void Behind Your Eyes‐Shinkami
FanfictionSegreti, menzogne, mezze verità: questi tre elementi che caratterizzano da sempre il mondo e la vita di ognuno. Le persone non sono mai chi dicono di essere, e chi ha il vuoto dietro gli occhi lo sa meglio di chiunque altro. Attenzione: questa sto...