Mi giro lentamente verso papà e gliela porgo
C: bha la stavo assaggiando per curiosità, tieni...
Mia mamma è con le mani sui fianchi
con aria schifata
M: birra e la bevi direttamente con la bottiglia, proprio elegante e fine.
Papà trattiene un risata e si avvicina prendendo la bottiglia e la guarda
P: assaggio...te ne sei scolata mezza.
Io faccio una faccia strana gesticolando
C: mezza... esagerato, un assaggio.
Azzurra mi guarda con il bicchiere di acqua in mano
A: ero convinta fossi astemia come me.
Guardo nuovamente Federico che se la sta ridendo assieme a Marco. Sospiro
C: si Azzurra, astemia ma non praticante! Tu sei più brava lo sappiamo.
Falsa, lo so delle balle madornali che si è fatta fino ad un mese fa in appartamento prima che arrivassimo. Ma mi sta bene coprirla, lo ha fatto sempre anche lei.
A: infatti sto bevendo acqua.
C: ed io mi sono distratta, colpa tua!
Faccio segno verso Federico.
Mio papà mi ripassa la bottiglia ridendo.
P: astemia non praticante ma va là...finisci di berla.
Federico mi tira un occhiataccia
F: Non te l'ho detto io di berla.
C: a vedere te sembrava ti piacesse e...che fosse buona.
F: ehhh?
C: lascia stare!
Prendo la birra e la finisco sotto lo sguardo assassino di mia mamma e nel mentre mi ficco in bocca una manciata di patatine per non rispondere male. SI È COLPA SUA INVECE, l'ho fatto mentre ero persa a guardare i suoi occhi,le sue mani e le sue labbra, chiedendomi cosa avrei provato ad essere al posto della bottiglia, È COLPA SUA! Quello stronzo di Federico continua ad osservarmi e mi verrebbe da chiedergli cosa ha tanto da guardare. Per educazione non sparisco in camera. Dopo poco se ne vanno ringraziando.
C: quando devono tornare?
P: non lo so.
M: comunque tu da quando e quanto bevi?
C: mamma cosa vuoi che beva? Sono sempre a casa e a scuola di mattina sarebbe dura, cosa ne dici?
P: Gabriella ha quasi 18 anni, non è una birra il problema.
A: astemia non praticante, mi piace però.
La mattina dopo scendo alla prima fermata. La storia di avere Federico per casa mi urta parecchio, continua a vedere e sapere troppo di me ed io poco o niente di lui.
Mi starà prendendo per il culo con i suoi amici.
Facciamo la verifica e Carlo sembra anche contento. Benedetta e Noemi in ricreazione mi chiedono quando possono venire da me e le dico venerdì pomeriggio.
B: ma hai fatto amicizia con Carlo che l'ho visto in fermata con te?
C: gli sto dando ripetizioni.
N: non è un granché, ma è pieno di soldi, potresti tenertelo buono
C: non ho bisogno di tenermelo buono, devo ammettere che invece è un ragazzo simpatico, rispetto a quello che pensavo.
Fanno una faccia poco convinta e iniziano a parlare di altro. Esco di scuola e mi fermo sul marciapiede a pensare da che parte andare. Mi sento spingere
M: dai muoviti che perdi il bus.
Massimo e penso tutta la sua classe esce dalla palestra. Lo guardo male e a quel punto, per non dargli la soddisfazione, vado alla seconda fermats. Mi passa in parte tutta la sua classe squadrandomi da testa ai piedi e sento vari commenti più o meno sottovoce e non proprio piacevoli. Federico mi passa accanto girato, presumo facendo finta di non vedermi. Sento in mezzo al gruppo qualcuno dire " è la ragazza dello stronzo con la Porsche, erano assieme in centro"
Sospiro e vado lentamente in fermata. Mi siedo e poco dopo arrivano i tre e si siedono dall'altra parte.
M: dove è il tuo boy friend? Deve aver perso la testa per te per riuscire a convincerlo a salire in bus.
Lo osservo chiedendomi da dove gli nasca tutta la sua rabbia.
Gli sorrido e alzo le mani
C: eh l'amore!
Diventa serio e fa per alzarsi ma Federico lo tiene fermo.
M: l'amore un cazzo! Siete brave a innamorarvi di quelli come Carlo o lui di te. Girate allo stesso livello, che cazzo di problemi ci sono? Dubito che ti innamori di uno come noi, voi ci escludete a priori, siamo dei morti di fame giusto? Cosa potremmo offrirvi?
Mi alzo e attraverso la strada e Federico mi guarda malissimo. Massimo si alza e si para davanti a me furioso. Federico mi mette una mano sul braccio
F: me lo fai un piacere?
Lo guardo un po' sorpresa
F: sta arrivando il bus, vai che lo perdi.
Il suo tono non è duro e lo ascolto tornando di là e salendo in bus.
La sua mano nel braccio, sento ancora il suo calore.
Il tono ed il discorso di Massimo mi ha lasciato una sensazione addosso stranissima. Arrivo a casa e verso le tre arriva Carlo a ripassiamo matematica e alle cinque andiamo in palestra. Lo vedo convinto e si diverte. Alle sei e mezza usciamo e prende il telefono cambiando espressione.
C: cosa c'è?
Mi guarda un po' imbarazzato
Car: è meglio che te lo dica: è il terzo messaggio che mi arriva dai ragazzi e mi chiedono se siamo assieme. Giuro che non ho detto nulla a nessuno.
C: si ho sentito una battuta anche io oggi, ci hanno visto in centro e poi in fermata e sono giunti a questa conclusione.
Car:vuoi che non ci vediamo più?
C: perché? Senti Carlo, non me ne frega nulla sinceramente di quello che pensano, io so cosa c'è tra di noi.
Mi sorride
Car: per fortuna, temevo non mi credessi, so che a volte mi vanto di essere uscito con tipe varie, giuro che non l'ho fatto con te.
C: tranquillo ti credo.
Mi accompagna a casa.
Giovedì facciamo la verifica e penso sia andata bene ad entrambi. Venerdì pomeriggio Benedetta e Noemi vengono da me. Gli presento mia mamma, mi chiedono di mostrarle la casa e poi ci fermiamo in camera mia. Vogliono vedere i miei vestiti.
B: tesoro ma devi prenderti altri vestiti se esci con noi. Carino il nero, ma ti ci vuole uno più sexy dai.
C: è già tanto quello per me.
N: ah devi venire con noi, non con quello sfigato di Carlo a fare spese.
C: a me piacciono.
Non so perché ma mi sento un po' a disagio e non aggiungo altro. Le vedo curiosare e toccare tutto, non mi piace e dopo un po' scendiamo in sala e le vedo osservare qualsiasi cosa. Con Carlo non ho avuto nessun problema a farlo girare per casa, è molto più tranquillo di quello che sembra. Verso le cinque finalmente vanno via ed io vado in palestra. Trovo Carlo che mi aspetta ed entriamo allenandoci assieme. Usciamo ed arriva Azzurra
A: voi avete finito, io entro ora al corso successivo. Cami a casa c'è il biondo preparati.
Scappa dentro.
Car: Federico?
C: mi sa di sì.
Car: non è un cattivo ragazzo...
C: ma se l'hai definito uno dei tre stronzi
Alza le spalle
Car: è solo un po' introverso ma è uno che si fa gli affari suoi.
C: non hai voglia di dirmi perché non vi siete più parlati.
Alza le spalle
Car: semplicemente ognuno ha preso la sua strada
C: hai detto che è stato bocciato un anno?
Car: si in prima superiore, suo papà è stato male e poi purtroppo è morto. Ha perso parecchi giorni di scuola per stare con lui e poi non è riuscito a recuperare. È stato tanto male, era legatissimo a suo padre. Mi dispiace perché in quel periodo ci eravamo già allontanati, non sono riuscito a stargli vicino e lui sicuramente non me lo avrebbe permesso...non dopo...dai ti accompagno a casa
Smette di parlare e va verso la macchina. Non insisto e salgo. Quando arriviamo gli chiedo se vuole entrare. Osserva Federico che lavora in piscina.
Car: no grazie.
Esce mia mamma
M: ciao Carlo ti vuoi fermare a cena?
Lo vedo combattuto.
C:mamma magari ha i suoi impegni.
Car: grazie dell'invito ma vado a casa.
Mia mamma insiste
Car: entro solo un attimo, i miei mi aspettano per cena.
Entriamo e passando davanti alla sala Federico si gira
C: ciao.
Car: ciao Federico
F: ciao Carlo.
Federico gli sorride mentre a me neanche mi guarda.
Restiamo un po' in cucina con mia mamma e mio papà. Loro si perdono in discorsi di scuola e macchine mentre io, appoggiata al frigo, osservo di nascosto Federico. Carlo se ne accorge e mi sorride.
M: ah Camilla, hai visto la mia collana che ho lasciato in sala? Quella di Swarovski.
C: stamattina era nella ciotola.
M: non la trovo, cercherò meglio.
Car: io vado, grazie Gabriella delle chiacchiere.
M: è stato un piacere.
L'accompagno alla macchina.
Car: ti piace, ti ho visto.
C: non fa schifo, diciamocelo,ma è ostile.
Car: è un bravo ragazzo. Vado ciao.
C:lo sei anche tu mi sa
Car: ma se hai detto che sono un idiota e altro
C: un po' lo sei ma non come pensavo
Scoppia a ridere e sale in macchina andando via. Entro, Federico e Marco stanno parlando con i miei ed io esco a guardare la piscina. È quasi del tutto coperta, mi piace l'idea che questo inverno posso usarla. Mi abbasso e tocco l'acqua. Mi tolgo le scarpe e mi tiro su i leggins sedendomi sul bordo e immergo i piedi. Faccio cerchi con i piedi nell'acqua e non so perché mi riassale la nostalgia dei miei amici.
Vorrei condividere con loro tutto questo, mi sento sola. Un ombra mi passa dietro e fa il giro della piscina, è Federico. Raccoglie alcuni attrezzi e li ripone in un contenitore. Perché mi odia?! Infondo non gli ho fatto nulla. Si gira, mi guarda e torna indietro senza abbassare lo sguardo finché mi passa dietro e sento la voce di papà
P: Cami vieni dentro a bere qualcosa?
C: bevete pure voi io resto un po' qua e vado su subito.
Guardo l'acqua e nonostante non faccia caldo la tentazione di buttarmi è grande. Sento chiudersi la porta della veranda e mi giro a guardare dove vanno, sono in cucina. Non resisto, mi tolgo la felpa restando con la maglia e la lancio in un angolo che non si veda. Scivolo lentamente in acqua anche se sono vestita. L'acqua rispetto la temperatura fuori è calda. Mi immergo nascondendomi lungo il bordo della piscina così non mi vedono da dentro. Vado sotto con la testa ed esco quando non riesco più a resistere sotto. Resto con gli occhi chiusi ed inizio a piangere come una scema. Riprendo un respiro profondo e torno sotto. Due mani mi afferrano per le braccia e mi tirano su e mi giro spaventata. Due occhi azzurri mi guardano dal bordo piscina
F: smettila cazzo! Mi hai fatto spaventare, non ti vedevo più tornare su, pensavo fossi caduta e stessi annegando.
Gli faccio segno di no e mi asciugo le lacrime che continuano a scendermi. Esce mia mamma e mi guarda disperata
M: ma sei impazzita? Ti sembra il momento di fare il bagno?
Corre in bagno mentre io mi siedo nel bordo alzandomi.
C:anche se annegavo cosa ti cambiava? Una stronza in meno.
Mi guarda sorpreso e mia mamma arriva con l'asciugamano brontolando mentre mio papà e Marco ridono
C: Madonna santa mamma, smettila! Non è inverno!
M: tu non sei normale. Vestita e non fa neanche caldo! Ma cosa ti passa per la testa?
Vado in bagno chiudendomi dentro e mi butto in doccia. Perché ogni volta che vedo sto ragazzo faccio delle figure di merda?! Pensandoci bene sono continuamente così, solo che ora mi preoccupo perché è lui. Ho fatto cazzate più grandi con i miei amici, che infilarmi vestita in piscina. Esco e fortunatamente sono andati via.
Sabato a scuola racconto a Carlo la mia figura in piscina e lui ride come un cretino
C: che cazzo ridi?
Car: si è anche preoccupato e tu gli rispondi anche male.
C: poteva farsi gli affari suoi. Stavo anche piangendo..
Carlo mi mette una mano sui capelli preoccupato
Car: perché?
Alzo le spalle.
C: attacco di malinconia.
Restiamo a parlare fino al suono di fine ricreazione.
Car: lo sai che ci stanno parlando alle spalle. Io ci faccio bella figura, ma non so te.
Lo guardo e lo abbraccio dandogli un bacio veloce a stampo sulle labbra e ci ritroviamo metà scuola girata. Inizio a ridere mentre lui mi guarda spaesato e stupito
C: ok almeno hanno da parlare per qualcosa. Si scusa non ti ho chiesto il permesso e magari ti faccio anche schifo.
Inizia a ridere anche lui ed andiamo verso la nostra classe
Car: non mi fai schifo scema, diciamo che hai capito benissimo che di base i miei gusti sono ben diversi.
C: si l'ho capito e forse abbiamo gli stessi gusti.
Mi mette un braccio sulle spalle e mi da un bacio sulla guancia e mi spinge in classe ridendo.
La classe ci sta guardando
C: bhe? Che succede?
Entra il prof di motoria con quello di matematica.
Pr: buongiorno ragazzi, vi ricordo che sabato prossimo ci sarà la partita con l'istituto tecnico come ogni anno ed in più volevo avvisare che quest'anno ci hanno proposto di entrare in un torneo, tra scuole di tutta Italia, dove ci saranno varie discipline sportive e volevo capire se qualcuno di voi fa qualche sport in particolare e vorrebbe iscriversi. Sarebbe bello poter entrare anche noi con qualche cosa. Vi lascio la circolare con le varie competizioni e il modulo per iscriversi.Tra l'altro per incentivare e pubblicizzare una disciplina, venerdì prossimo verrà fatta una dimostrazione in palestra di kick boxing alla quale potete participare. Tieni distribuisci tu.
Sono seduta davanti e mi porge il tutto per poi uscire. Scorro velocemente, calcio, pallavolo, pallacanestro, nuoto, varie discipline di atletica e alla fine mettono karatè e anche kick boxing. Sorrido e prendo un modulo di iscrizione e passo avanti. Finita l'ora, Benedetta e Noemi mi si attaccano addosso per uscire.
B: esci stasera o sei con Carlo? Ma allora siete assieme? L'hai baciato prima.
Mi viene da ridere e penso che preferirei uscire con lui piuttosto che con loro due. Carlo da distante mi saluta e gli faccio segno che dopo lo chiamo.
C: forse esco con Carlo in effetti, assieme è una parola grande, ci frequentiamo.
N: se cambi idea, ci trovi qua, porta anche Carlo al limite.
Mi porge un biglietto di un locale.
C: grazie.
Usciamo e vado verso Azzurra poco distante e salgo.
A: cos'è quel biglietto?
Gli spiego
A: se vuoi andiamo, chiamo un po' di ragazze.
C: e cosa mi metto?
A: il vestito
C:troppo serio...
A:Vediamo a casa
Passa come una scheggia davanti alla fermata di Federico e pianta la mano sul clacson salutando.
Federico fa un salto ma poi sorride.
C: ma la pianti?
A: saluto scusa, sono una persona educata.
Nel pomeriggio chiamo Carlo
C: cosa fai stasera? Sei pieno di donne come al solito e impegni?
Car: pienissimo guarda, perché?
C: Benedetta e Noemi ci hanno invitato ad una festa.
Car: te, io dubito.
C: anche te, forse verrebbe anche Azzurra, ma non so cosa mettere, che feste sono?
Car: ti porto io il tuo outfit, , se ti va chiaramente.
C: perché?
Car: so come vanno loro e ho capito come vai tu, poi se non ti piace non lo prendi ok? Tu raccogli i capelli in una semplice coda alta e truccati un po'.
C: ma non ero io l'addetta alla tua immagine?
Car: oggi no, fidati. Alle nove sono là.
I miei quando dico che esco sono contenti, ma vogliono che Azzurra venga a vedere e mi porti a casa. Mi faccio la doccia e mi raccolgo i capelli. Azzurra mi trucca e suonano al campanello. Poco dopo entra Carlo in camera con dei sacchetti
Car: eccomi.
Lui è in Jeans nero e una camicia molto particolare, sembra seta, in chiaro con dei fiori, è molto bella e sta bene.
A: come siamo belli.
Car: grazie Azzurra, ma bello è una parola grande. Camilla dimmi se ti piace
Tira fuori un paio di jeans skinny con degli strappi e una camicia nera sbralluccicosa scollata davanti e un paio di stivaletti con il tacco.
Poi la versione simile con jeans nero e camicia bianca sempre con giochi di trasparenza e un po' scollata
C: entrambi belli. Perché così scollata?
Car: hai le gambe coperte, la camicia non è attillata e ti puoi permettere di mostrare il tuo bel seno.
Provo il secondo e mi guardo allo specchio, è perfetto, sportivo ma ad effetto.
C:beccato taglia e tutto Carlo, sei fantastico, anche gli stivaletti.
Si gira con un giubbino in pelle nera corto, con le borchie lungo il braccio e sui bordi è quasi maschile se non fosse che è sfiancato
C:noooo bellissimo.
Sorride felice
A: la prossima volta lo fai anche a me e vediamo cosa mi porti? Mi piace sto gioco.
Car: va bene, volentieri, mi piace farlo.
C: ma quanto costa tutto?
Car: ne parliamo dopo, andiamo. Ti lascio anche l'altro completo, provalo.
Vado giù e i miei mi guardano stupiti.
A:io arrivo dopo mezzanotte con le ragazze, ma ci sentiamo.
Usciamo e vedo che è con una cinquecento nera bellissima.
C: e questa? È carinissima.
Car: mi sono ridimensionato. Va bene?
C: si.
Saliamo e dopo poco arriviamo nel locale, in centro. Prima di scendere mi chiede:
Car: sicura che vuoi che entrare con me?
C: si perché?
Car: oggi mi hanno già detto che mi frequenti solo per i miei soldi, quindi rischi di fare la figura dell'arrivista.
C: ma che cazzo e tu perché dovresti frequentarmi?
Sottovoce mi dice
Car: perché sono gay e mi nascondo in una finta relazione.
C: ma esci con me per quello?
Car: no, mi piace stare con te, ma potrebbero pensarlo.
C:ma lo sanno?
Car: non lo so, nel senso che ho tentato di uscire con ragazze..ma..
Mi racconta una serie di approcci che ha avuto con alcune ragazze
C: ma hai mai avuto rapporti completi? Scusa la domanda
Car: no, potevo ma mi sono tirato indietro e una ragazza si è infastidita urlandomi dietro se ero gay, non gli ho risposto e non ho mai capito se, per ripicca, lo ha detto in giro.
C: ascolta, ma possibile che non possiamo uscire da amici e non dover giustificarci?
Car: direi di sì, andiamo.
Scendiamo ed entriamo. Vediamo parecchi dell'istituto, Benedetta e Noemi e si avvicinano.
B: siete venuti. Carlo che bella la tua camicia.
Mi osservano da testa ai piedi
B:stai bene vestita così, ma potevi osare un po' di più.
Carlo sotto voce mi dice
Car: sei sexy anche così, credimi, è invidia la loro.
C: grazie.
Mi presentano un po' di ragazzi e ragazze che ho visto più o meno in giro e mi guardo attorno. Non andavamo tanto in disco con i miei ieri amici, eravamo sempre in giro, seduti fuori nei vari locali o cinema o a casa di qualcuno. Restiamo un po' a parlare con Benedetta e Noemi e poi Carlo si ferma a parlare con un ragazzo appena conosciuto, Matteo e gli faccio segno che faccio un giro. Mi sposto dal tavolo e vado verso la pista e il banco, vedo un gruppo di ragazzi che scherzano al banco e li osservo, facce già viste, Gianni e Massimo sono in mezzo. Faccio un passo indietro e mi giro velocemente con lo sguardo a terra per andarmene, prima che mi vedano e sbatto su per un ragazzo
C: scusa.
F: ti hanno convinto alla fine
Alzo lo sguardo su Federico, cazzo quanto è bello!
C: già, tu con i tuoi amichetti presumo.
Sento toccarmi una spalla
M: guarda chi c'è stasera.
Mi giro e Massimo mi osserva compiaciuto
M: ah però, una stronzetta vestita a festa.
Gianni mi sorride
G:ciao Camilla
C: ciao Gianni.
Massimo alza lo sguardo e cambia espressione, mi giro e c'è Benedetta. Si avvicina e lo guarda. Lui la osserva da testa a piedi. Un ragazzo le passa accanto e la spinge facendola quasi cadere e Massimo lo prende per il braccio
M: hei per poco cade!
Il ragazzo la guarda e le chiede scusa scappando via. Benedetta lo guarda con uno sguardo strano e si avvicina a me
B: vieni? Ti stavo cercando.
M: guarda che non la mangiamo.
C:arrivo grazie.
Torna indietro e Massimo la osserva allontanarsi, il suo sguardo dice tutto e capisco i suoi discorsi, gli piace! Li guardo e guardo Gianni facendo segno piano con il dito verso Massimo e Benedetta, alza le spalle e fa si leggermente con la testa e gli arriva una manata da Federico sulla spalla.
C: cosa lo picchi! Ci arrivavo da sola.
F: tienitele per te le tue considerazioni.
C: ma per chi mi hai preso? Tu di solito parli in giro di quello che vedi o senti? Hai paura che lo faccia io?
Nel frattempo Massimo si è allontanato e lo vedo parlare con Benedetta.
F: sono abituato a farmi i cazzi miei!
C: bene, anche io.
Massimo la prende per il braccio e lei glielo toglie e se ne va. Lui si gira disperato e mi guarda cambiando sguardo nuovamente e si avvicina guardandomi infastidito
M: che cazzo hai da guardare? Tornatene dal tuo ragazzo! Andiamo a bere.
Federico mi sfiora e lo segue. Il suo profumo è buonissimo.Gianni si avvicina
C: perché se la prendono con me? Mi spieghi cosa vi ho fatto?
G: nulla,lasciali stare, non sono cattivi ragazzi.
C: non ho detto quello. Lasciamo perdere, buona serata, vai prima che ti vengono a riprendere
G: parlo con chi mi pare tranquilla, non è che faccio quello che vogliono loro. Ciao
Torno al tavolo e trovo Carlo ancora che parla con Matteo e mi siedo accanto, sul bordo dello schienale del divanetto. Osservo Federico da distante e dopo un po' una bionda si avvicina e gli butto le braccia al collo. Gli dà un bacio sulle labbra e sta cosa mi urta.
Car: e chi è quella?
Guardo Carlo, sta guardando male anche lui Federico, ma la cosa che mi fa ridere è che, anche il ragazzo in parte, sta osservando la scena interessato
M: quella con il biondo figo?
Car: si
M: la mia compagna di classe, Alessia.
C: stavi guardando lei allora?
M;: no lui, so chi è ed è veramente bello, ha un fisico invidiabile.
Car:ma ti piace?
M: bhe un pensierino glielo farei sinceramente. Perché mi guardi così? Ah non ti ho detto che sono gay, pensi di parlarmi ancora?
Car: direi di sì, ma posso farti una domanda?
M: si
Car: lo sanno tutti?
M: non è che ho messo fuori in bacheca una circolare, ma se entro in discorso lo dico, mi sono rotto di nascondermi.
C: fai bene, ragazzi scusatemi ma vado in bagno.
Li lascio soli perché spero che Carlo riesca a parlare con lui. Magari ha trovato un nuovo amico. Vado in bagno e mi guardo allo specchio. Mi sistemo la camicia cercando di chiuderla ma ad un certo punto mi arrendo e la lascio come è, visto come sono vestite le altre dubito che si perdono nella mia scollatura. Entro in bagno e quando sto per uscire sento entrare Benedetta e Noemi.
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Istinto o ragione?
FanfictionCamilla si ritrova in una città nuova, una scuola nuova, senza amici e fa fatica ad adattarsi un po' a tutto. Come al solito, il suo modo di essere, la porta ad essere attratta dai guai o dalle persone più particolari e rissose o almeno è quello ch...