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Siamo tutti in cortile.
F:quando andate via?
Al: domani mattina abbiamo il treno, sabato bisogna essere a scuola.
C:ma non avete detto che la scuola è chiusa?
Mas: non è vero, siamo riusciti a fare spostare due compiti per non saltarli visto che mancavamo in 4. La Proff di italiano ti saluta, sa che siamo qua.
C:ma state scherzando?
L: no.
C: Anna anche tu?
A: io ho proprio saltato volutamente quello di Inglese! Non avevo intenzione di andarci comunque ed ho approfittato.
C: voi siete pazzi.
Federico ride e abbraccia Alessandro
F: allora vi saluto. Alla prossima.
Si salutano tutti.
Carlo si avvicina
Car:tu vieni a scuola domani?
C: sinceramente non credo, li accompagno in stazione e resto un po' con loro. Non abbiamo verifiche.
Car: no infatti. Noi ci vediamo domani pomeriggio o vuoi che facciamo sabato?
C: meglio sabato, Federico ci sei anche tu per il lavoro?
Lo guardo con una punta di speranza.
Lui guarda Carlo
Car: se riesci iniziamo a vedere.
F: però verso tardo pomeriggio, minimo 17.30 va bene?
Car: per me si, Cami?
C: va bene. Ragazzi grazie di cuore di tutto, del regalo della festa siete stati fantastici.
Li abbraccio tutti e quando arrivo da Federico ho un attimo di titubanza e fatalità tutti gli altri si girano a salutarsi tra di loro. Gli prendo la mano
C: grazie di tutto. Stai meglio ora?
Senza dire nulla mi abbraccia e mi da un bacio sulla guancia
F: si grazie.
Ci guardiamo negli occhi e un brivido mi percorre la schiena, la voglia di baciarlo è immensa. Voglio risentire la stessa emozione di prima, non pensavo un bacio di pochi secondi potesse lasciarmi una sensazione cosi. Non ho mai provato nulla di simile con Elia, neanche al primo bacio ed ero convinta di essere innamorata. Mi rendo conto che il ricordo di Elia e tutto mi fa ancora star male e ho le unghie piantate sul palmo della mano. Forse con Federico è stato solo l'attimo di complicità e dolore che mi confonde. Ci allontaniamo e salgono in macchina.
Lo guardo allontanarsi e sento una mano prendere la mia: Laura.
Mi sorride e mi sussurra
L: non è Elia, non sono tutti come lui.
Mi ha letto nel pensiero e mi conosce.
C:ho paura Laura, ho paura che riaccada! Potrei essere nuovamente una delusione per qualcuno.
Alessandro si avvicina
A: non mi piace quello sguardo Camilla, cosa stai pensando?
C: che domani ve ne andate, ma ora siete qua e c'è una notte in mezzo, dai andiamo dentro.
Alessandro si scambia uno sguardo veloce con Laura e lei gli fa segno lascia stare. Torniamo dentro e decidiamo di andare a fare il bagno promettendo ai miei di non fare troppa confusione. Stranamente ci riusciamo e verso le undici siamo tutti in camera mia a parlare. Verso l'una iniziamo ad avere sonno
C: ok come ci dividiamo?
Alessandro guarda Laura e le da un bacio sulle labbra
A: io dormo con Riccardo ed Emiliano di là, vi lasciamo alle vostre chiacchere.
Laura gli sorride.
L'abbraccio e ci buttiamo nel letto.
L: Cami è successo qualcosa tra te e Fede prima? È sceso che mi sembrava avesse pianto.
C: con Alessandro aveva iniziato un discorso su suo papà morto tre anni fa' e poi quando vi abbiamo lasciato ha avuto un attimo di cedimento.
L: mi dispiace. Ti piace ammettilo o ti piace sul serio sto Jacopo?
C: Jacopo? No è un bel tipo ma non fa per me.
L: ma a lui si, ti ha regalato anche i fiori.
C: lo ha fatto solo perché gli sono simpatica. Torniamo a te invece, contenta ora che hai chiarito con Ale?
A: era evidente che eravate innamorati, tranne a voi due.
C: sul serio volevate mandare i messaggi?
Anna ride
A: si volevamo prima parlarti però per sapere cosa ne pensavi.
C: va bhe meglio così, si sono arrangiati
L: più o meno, mi hai lanciato in braccio suo istigandolo. Non pensavo, lo giuro, fosse innamorato di me, ero convinta lo fosse di te.
L: eri gelosa di me?
C: un po' si, ma soprattutto stavo male perché non pensavo di avere speranza con lui. Ma non è che si sia buttato su di me perché con te non ha speranza?
Le arrivano due cuscini addosso contemporanea
C:ma sei scema?
A: ma che cazzo dici?
L: io ancora non ci credo.
Anna si mette in ginocchio davanti a lei
A: È sempre stato innamorato di te!
L: dici? So che appena conosciute una volta mi ha detto che Camilla avrebbe potuto essere la sua ragazza ideale
C: Laura l'ho sentito che parlava con Federico...
Gli ripeto quello che gli ha detto e lei alza le spalle.
L: mi sembra così strano ve lo giuro..
Mi alzo e vado in camera dai ragazzi
C: Ale vieni un attimo
Mi segue e lo faccio entrare
Al: cosa c'è?
Laura è raggomitolata sulle ginocchia e lo osserva in silenzio.
C: la ami?
Alessandro si illumina e le sorride
Al: da morire perché?
C: le sembra strano.
Alessandro si butta nel letto e la abbraccia tirandosela dietro.
Al:va bene vediamo come convincerti. Hai presente la foto che ci ha girato una sera Camilla? Quella notte ho tolto le coperte io da noi due per avere la scusa di tenerti caldo ed abbracciarti ed è stata la notte più bella della mia stupida vita. Io vivo per alzarmi alla mattina, trovarti in classe e poter accompagnarti in fermata e trovare ogni scusa per uscire con te. Ora ti dico una cosa che forse non la prenderai molto bene. Hai presente Yuri quello con il quale sei uscita un paio di volte?
L: si, dopo la seconda volta che siamo usciti, è sparito
A: per forza, l'ho minacciato io. Non andava bene per te.
L: ALEEE
A: era un idiota e allungava troppo le mani!
Io ed Anna stiamo ridendo
Laura pensa un attimo
L: Ale ma per caso sai qualcosa anche di Marco e Alessio? Non ho mai capito perché prima mi hanno chiesto di uscire e poi sono spariti.
Lui guarda il soffitto facendo una faccia strana
A: oddiooo....non so se sia stato quello che gli ho detto.
Laura gli tira un pugno sulla spalla
L: cosa gli hai detto?
A: che li spezzavo se ti toccavano, ma scherzavo! Senti, se non hanno avuto il coraggio di affrontarmi vuol dire che non hanno le palle e che non erano in grado di difenderti va bene?
Anna ed io siamo senza fiato a furia di ridere.
L: prima mi hai detto che piuttosto di vedermi con te, mi avresti lasciato andare con un altro!
Al: certo, ma dovevano essere meglio di me e piacermi.
Cam: in pratica nessuno! Capisci perché era tranquillo? Minacciava chiunque ti girasse attorno!
L: ma tu sei pazzo.
Al: di te sicuramente. Non mi vuoi più vero? Lo so che non va bene quello che ho fatto,ma erano degli idioti anche quei due.
Sbucano Riccardo ed Emiliano da dietro la porta
R: ha ragione, ci siamo informati.
L: voi due?
E: si ma abbiamo capito ora perché ci ha chiesto di informarci di loro, anche se qualche sospetto lo avevamo.
L: Ale mi sembri uno psicopatico!
Al: ma nooo. Ascoltami, anche a me è capitato un paio di volte che le ragazze non sono arrivate all'appuntamento, ma non ho fatto tutte ste storie.
L: ah sì è chi?
Al: Vittoria e Manuela. Tra l'altro non mi hanno più salutato, non so perché, sono state loro a non presentarsi e cosa dovevo fare, insistere?
Anna guarda Laura e lei trattiene una risata.
Al: perché ridi ?
L: ah non ti sei perso nulla, sono due stronze e altro..
Non mi convince, ha un'espressione strana. Mi viene in mente che è lei che ha il numero di Alessandro. Mi avvicino arrampicandomi nel letto e la guardo negli occhi da vicino e le punto il dito
C: tu perché ridi? Sai forse qualcosa in più?
L: nooo
C: falsa
Ride
L: nooo
Alessandro si gira e la fissa
Al: quando ridi nascondi qualcosa.
C: tu hai il numero di Ale!
Anna scoppia a ridere.
Laura fa per scendere dal letto ma Ale la blocca buttandosi sopra e le blocca le mani sopra la testa
Al: sei stata tu?
L: mi stavano sulle palle cazzo e gli ho mandato un messaggio con il tuo telefono, facendo saltare l'appuntamento e le ho scritto anche che non volevi più vederle.
Al: e poi sono io lo psicopatico! E se mi rispondevano?
L: mi è andata bene.
Al; Adorabile stronza, allora siamo pari.
La bacia e le lascia le mani e lei lo abbraccia.
C: bene siete convinti ora?
Non mi rispondono e continuano a baciarsi
C: Anna andiamo a dormire con Riccardo ed Emi e gli lascio il letto.
Ale si alza ridendo
A: no te la lascio, basta che sia convinta.
L: si
La bacia nuovamente e tornano di là. Laura ora è felicissima e ci addormentiamo. Ci svegliamo sulle otto e andiamo a farci un giro in centro fino alle undici e poi li accompagno in stazione.
Sono saliti e li saluto trattenendomi per non piangere. Il treno parte e lentamente esco dalla stazione. Uscendo, noto un gruppetto di ragazzi poco distanti da me e riconosco Jacopo. Rallento, lui mi guarda velocemente e mi gira le spalle. Aumento il passo e mi allontano velocemente.

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