Ordiniamo qualcosa da bere e parliamo del mio compleanno e dei miei amici per un po' e mi chiede di Alessandro e Laura.
A: ho visto che con Federico e gli altri ormai siete amici. Prima eri in braccio di Federico come nulla fosse.
C: si è tranquillo, un po' introverso ma secondo me è sensibile e dolce.
Le racconto di suo papà e dello sfogo che ha avuto, evito di raccontargli dei baci, non mi va, non saprei come spiegarglielo.
A: Federico mi piace, è educato, gentile e pacato, mi piacciono tutti a dire il vero. Massimo è un po' come Alessandr, Benedetta e Gianni mi sembrano pacifici e Carlo è sempre vestito perfetto ed è un talento, peccato sia troppo piccolo per me.
Sorrido e non le dico nulla di Carlo. Ricade con il discorso su Jacopo, è proprio presa e la lascio parlare. Dopo un po' ci alziamo e camminiamo un po'. Mi arriva un messaggio di Jacopo, gli sono fischiate le orecchie?!
J:" ciao, stavo pensando: non hai detto ad Azzurra chi sono?!"
C:" assolutamente no, dovrei?"
J:" assolutamente no, è pericoloso"
C:" ok come promesso lo tengo per me"
Non mi risponde più e metto via il telefono. Stiamo camminando e parlando di università.
A: Cami ho l'impressione che due ragazzi ci stiano seguendo.
C: come sono?
A: hanno il giubbotto con il cappuccio tirato su e non li vedo in viso.
C: fermati con indifferenza alla prossima vetrina e fammi capire quali sono.
Si ferma si gira lentamente
A:no, non si sono più.
C: meglio, ti sarai sbagliata.
Svoltiamo in una via e mi guardo prima attorno, non ci sono facce strane. Continuiamo tranquille parlando. Ad un certo punto un uomo sbucato da una via all'improvviso, mi prende per braccio cercando di tirarmi verso il vicolo. Ha il cappuccio della felpa turaro giù negli occhi e un foulard che gli copre parte del viso. Benedetta lancia un urlo spaventata e lui tenta come di mettergli una mano sulla bocca. Mi paro davanti a lei e gli mollo un pugno sul viso
X: Camilla cazzo che botta! Sono Jacopo sta buona.
Lo spingo nel vicolo con Azzurra
C: ma sei scemo? Ti sembrano modi di fermarmi?
Si tira giù il cappuccio, ha lo zigomo rosso e inizia a ridere
J: boia che pugno che mi hai mollato.
A: ringraziami che mi sono limitata a quello cazzo.
Parto ad inveirgli contro mentre lui si strofina la guancia guardando Azzurra. Lei è ferma immobile che lo guarda e allunga una mano spostando la sua dalla botta e si avvicina guardandolo da vicino. Jacopo smette di ridere.
A: mi sa che ti viene un livido. Camilla piantala di brontolare, guarda cosa gli hai fatto.
C: vorrei ricordarti che hai urlato tu per prima!
A:si, in effetti mi hai spaventato. Si mi sa che diventa nero
Gli sfiora lo zigomo e lui cambia espressione prendendole la mano e le bacia il palmo. Cristo Santo perde tutta la credibilità così. Ma guardaliii, noo questi sono andati!! Non so se ridere o piangere.
C: scusate, ma se io vi lascio soli un attimo vi scoccia?
J: volevo solo salutarvi, vi lascio andare.
A:eri tu prima dietro di noi con un altro?
J: si ma mi scocciava fermarvi in centro, non voglio che vi vedano ferme con me.
Azzurra timidamente gli chiede perché. Lui mi guarda ed io non parlo
J: non sono proprio una brava persona e non mi andava di rovinarvi la reputazione.
C: per quello che m'importa!
J: t'importerebbe se polizia mi fermasse per una retata e tu sei con con me.
A: forse fanno più paura i tuoi amici che la polizia.
J: si anche
C: tu dove abiti?
Mi fa segno verso un portone poco distante.
C: allora potrei lasciatela in custodia e le offri da bere, io vado a salutare dei miei amici, poi vi chiamo e la fai scendere.
Azzurra mi guarda spaventata.
A: non credo proprio! Non mi sembra il caso!
J: appunto. Camilla ti rendi conto di quello che hai detto?
C: Jacopo senti, ho capito che non sei un santo, ma sono convinta che non sei neanche un maniaco pervertito e resto via poco. Mezz'ora al massimo.
Mi guardano entrambi malissimo e mi metto a ridere.
C: scherzavo, ti pare che lascio la mia ingenua e dolce sorellina in mano ad un teppista? Ciao Jacopo noi andiamo.
Prendo per mano Azzurra e me la tiro dietro.
Jacopo resta fermo e poco dopo lo sento dire
J: però potreste venire entrambe su. Ma ho un disastro in casa.
Sorrido tra me e me.
C: no, grazie dell'invito. Buona notte Jacopo.
J:ok ciao
Sento Azzurra restia a seguirmi e si gira a guardarlo
C:tanto ci segue muoviti.
A: perchè dovrebbe?
C: intuizione.
Dopo poco che camminiamo mi arriva un messaggio
J:" sei una stronzetta"
C:"scusa per il pugno, è stato instintivo, per difesa"
J:" i miei colleghi mi prenderebbero per il culo per una vita se lo sapessero, dove state andando per di là? Tua sorella non lo sa che è una brutta zona?"
Lo sapevo che lo avevo dietro!
C:" dimmi tu allora!!!"
J:"destra,dritta..."
Mi dà una serie di indicazioni e ci ritroviamo praticamente quasi dove eravamo prima
A: ma che giro stai facendo?
C: mi hanno detto che era una brutta zona da girare di sera e stavo cambiando strada.
Alzo lo sguardo e vedo Jacopo appoggiato ad un muro all'interno di un portone, un po' nascosto
A: ma è ancora Jacopo?!
C: si
Ci fermiamo davanti
J; buonasera vi siete perse? Se volete il mio invito è ancora valido.
Guarda Azzurra e le fa un sorriso aprendo il portone.
C: ti ho detto di no.
Lui entra e ci guarda. Azzurra si guarda attorno e mi spinge dentro
C: AZZURRA!
A: un attimo e poi andiamo. Se il destino ci ha riportato qua ci sarà un motivo.
Sto per scoppiare a ridere, sto scemo ci ha fatto tornare da lui altro che destino. Ci fa strada ed entriamo in un appartamento all'ultimo piano. Ha un piccolo soggiorno e cucina assieme. Jacopo si toglie la giacca e va verso un cassetto. Lo osservo. Guarda dov'è Azzurra e molto velocemente estrae una pistola e il portafoglio e lo mette nel cassetto. Azzurra è intenta a guardarsi attorno. Jacopo mi guarda ed io mi avvicino e faccio finta di aprire il cassetto, mi dà una sberla sulla mano e mi metto a ridere girando le spalle ad Azzurra. Mi avvicino con il viso al suo braccio e lo annuso
C: ma dove sei stato? Scusa ma hai un odore addosso indecente
J: lascia perdere lo so, si sente tanto?
C: si
J: lasciatemi andare in doccia velocemente, scusatemi ma mi faccio schifo.
A: si certo.
Sparisce in bagno e poco dopo si sente l'acqua scorrere. Osservo Azzurra, è tesa
C: perché siamo salite se non volevi saperne?
La vedo agitarsi ancora di più e mi dispiace. Le sorrido
C: respira a fondo, se hai voluto salire dentro di te lo sai perché.
A: perché sono impazzita.
C: no, ti piace e sei combattuta.
A: Cami lo sai dove siamo e con chi?
C: si e sono tranquilla. Ma ti fa paura?
Mi fa segno di no.
A:ma non dovrebbe essere così! Mi faccio paura io!
Esce Jacopo in tuta, con una maglia a mezza manica e i capelli bagnati,ha un po' la barba scura lunga. Si lega il ciuffo lungo davanti in una codina e per la prima volta lo vedo bene in viso, decisamente bello e si nota che ha più di 25 anni. Mi fa segno con il dito verso la botta e mi scappa una risata e alzo le spalle. Raccoglie velocemente alcune cose buttare qua e là e ci chiede cosa vogliamo bere.
J: Azzurra cosa studi?
A:lettere moderne.
Iniziano a parlare di esami e materie e li osservo, mi sento in più. Prendo in mano il telefono e lo apppggio all'orecchio facendo finta di rispondere a qualcuno.
C:si ciao, sono con Azzurra e un'amica in centro. Dove siete? Vedo casomai dopo, se non è tardi. Si grazie saluta tutti intanto, grazie.
Azzurra mi guarda
A: chi era?
C: Benedetta, pensava fossi fuori con Carlo e mi ha chiesto se la raggiungevo. Sono qua vicini visto la posizione che mi ha mandato.
Guardo il telefono girando qua e là a caso e facendo finta di controllare.
A:vuoi andare?
C: vedi tu,se vuoi andiamo a casa dirette.
Guarda Jacopo negli occhi e senza staccare lo sguardo mi risponde:
A:intendevo ora da sola, ti aspetto qua da Jacopo se vuoi fare un salto a salutarli. Sempre se non disturbo
Jacopo sta trattenendo il fiato, si nota e fa segno di no guardandomi.
C: no, non disturba o no cosa?
J:non mi piace che giri sola, dove sono?
C: ah, no che io lascio mia sorella con te? In percentuale chi rischia di più?
Non mi risponde, Azzurra continua a guardarlo mangiandoselo con gli occhi, mi sa che ha paura per lui. Mi alzo e lui mi osserva con uno sguardo quasi disperato, non so se ridere o piangere. Direi che hanno fatto 18 da un pezzo entrambi, soprattutto lui!
C:va bene, vado e torno. Sono a cinque minuti se vado veloce da qua. Saluto e torno e andiamo a casa. Ho il telefono dietro.
A: a dopo.
Lei non mi guarda neanche e lui si alza seguendomi ed esce dalla porta con me socchiudendo la porta. Gli sussurro
C: Jacopo quale è il tuo problema?
Mi fa segno verso dentro
C:vuoi che me la porto via?!
Mi dice di no e si mette le mani tra i capelli
J:si, no, non so!
C:no! Ci hai invitato ed ora ti arrangi
J: è un errore
C: non chiamare Azzurra errore!
J: scema non lei, il mio comportamento.. lei è..
Vado giù per le scale
C: a dopooo
J: stai attenta
Scendo ridendo e quando esco mi guardo attorno e corro verso il centro. C'è ancora parecchia gente e sono tranquilla. Mi tiro su il cappuccio in testa e cammino un po' verso il centro. Magari trovo sul serio i ragazzi. Dopo un po' vado verso il locale dove siamo andati spesso e noto Massimo di spalle e un po' di ragazzi dello stesso istituto. Mi fermo su una panca tirandomi giù il cappuccio un po' sugli occhi e decido di non andare là, sono solo ragazzi della loro classe ad occhio. Sbuca Federico da dentro il locale e si mette a parlare con Massimo. Esce Benedetta ed un paio di ragazze, una è la solita bionda, Chiara o Alessia? Ora che ci penso l'hanno chiamata con due nomi. Ne vedo sbucare un'altra identica, ah ecco due gemelle! Non me ne bastava una! Una delle due si avvicina a Federico e come l'altra volta lo abbraccia mentre lui parla. Mi sale il nervoso. Lui non la guarda nemmeno e lei gli prende il viso glielo gira e gli molla un bacio sulle labbra nuovamente. Mi alzo di scatto con addosso una vampata di calore. Ora vado la! Mi tiro giù il cappuccio indecisa sul da farmi. L'altra bionda si avvicina e abbraccia anche lei Federico. Lui le guarda con il solito sguardo di ghiaccio e poi gira la testa verso di me. Sarò ad una 30 di metri circa. Cambia espressione. Le due continuano ad attirare la sua attenzione e i nostri sguardi si incrociano. Si gira anche Massimo e mi vede. Mi fa segno di avvicinarmi. Lo faccio molto lentamente cercando di controllare la mia gelosia e la voglia di saltare al collo alle gemelle. Ci impiegherei un attimo a sbattere a terra entrambe.
C: ciao
Federico è senza parole e le due bionde si girano a guardarmi
M: ciao sola?
Benedetta mi saluta
C:no sono con Azzurra, l'ho lasciata con una amica nel locale qui accanto. Vi ho visto e sono venuta a salutarvi.
B: noi al compleanno di Chiara e Alessia.
C: auguri ad entrambe, io sono Camilla, compagna di classe di Benedetta.

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Istinto o ragione?
FanfictionCamilla si ritrova in una città nuova, una scuola nuova, senza amici e fa fatica ad adattarsi un po' a tutto. Come al solito, il suo modo di essere, la porta ad essere attratta dai guai o dalle persone più particolari e rissose o almeno è quello ch...