Silvano, il papà di Camilla e Massimo si mettono a parlare di calcio. Con la coda dell'occhio osservo Camilla che gira per casa con Azzurra, non riesco a smettere di farlo per quanto ci provo. Massimo ogni tanto mi guarda velocemente con uno sguardo malizioso perché se n'è accorto. Era meglio se non mi fermavo?! Mi rendo conto che anche suo papà mi sta osservando, abbasso lo sguardo facendo finta di nulla cercando di non farmi distrarre dalla presenza di Camilla. Dopo mezz'ora Gabriella ci chiama ed andiamo a tavola. Massimo e Silvano continuano a parlare di tutto. Camilla, seduta accanto a me, guarda perplessa entrambi ed ad un certo punto sottovoce mi dice
C: ma il tuo amico è un po' bipolare? Ha disturbi della personalità o qualcosa di simile o lo è solo con me?
Mi giro e finalmente posso guardarla tranquillamente negli occhi senza problemi, le sorrido
F: è un po' imprevedibile a volte, ma gestibile e sopportabile, devo ammettere che con te è assurdo e di è reso conto anche lui. Non ti odia però, avete iniziato male e l'hai conosciuto in un momento difficile, dove Benedetta gli aveva fatto odiare il mondo intero..
C: soprattutto le ragazze del mio istituto, classificandole tutte uguali. Non che il resto del vostro gruppo ci guardi benissimo. Con te ci parlo per sbaglio e solo perché fatalità sei venuto a fare lavori qua, altrimenti neanche mi salutavi.
Lo dice con un tono misto tra infastidito e triste. Gabriella ed Azzurra stanno parlando con Massimo e Silvano e non ci stanno ascoltando
F:non sono molto espansivo in generale
I suoi occhi grigi mi scrutano dandomi la solita sensazione, mi spacca in due, una parte vorrebbe scappare e l'altra baciarla. Le suona il telefono e Massimo fa quasi un salto sulla sedia guardandola. Si alza e risponde
C: ciao, si ho quasi finito di pranzare. Ti chiamo io tra un po'?
Massimo le fa segno di no e sussurra
M: ti pregoooo oraaaa
Lei sospira e fa segno verso di noi a tavola
M: daiiii
C: no aspetta.
Scosta il telefono e guarda i suoi genitori
C: scusatemi turno subito o tiro una testata a Massimo!
Suo papà e Azzurra ridono, sua mamma la guarda malissimo. Camilla va fuori.
P: Massimo cosa succede?
Sua mamma si alza e va in cucina
M:eh..sono un po' un idiota e Camilla mi sta aiutando a rimediare. Il punto, nel caso non si fosse capito, è che io e Camilla abbiamo un rapporto un po' conflittuale e sinceramente non so perché lo stia facendo.
P: se vuoi te lo spiego.
M: volentieri
P: se lo fa vuol dire che in qualche modo gli piaci e tiene a te e credimi. Se non fossi così come sei, non ti avrebbe mai notato.
Azzurra ride
A: il primo giorno che vi siete scontrati con lei, ci avrei messo la mano sul fuoco che vi avrebbe cercato nuovamente ed è stato così. Anche con Carlo la cosa non è tanto diversa. È partita con un odio con lui per il suo atteggiamento, per poi passare a chiamarlo per chiedergli di vestirla lasciandolo fare, che credetemi, è una cosa difficilissima.
M: dici che il fatto che mi insulti è una dimostrazione d'affetto?
P:più o meno si
M: allora oggi mi ama!
Scoppiano a ridere
F: ma a parte Alessandro e Laura che abbiamo conosciuto, il resto della sua compagnia com'è?
Arriva sua mamma
M:una manica di teppistelli agitati
P:ma smettila, sono ragazzi simpatici e vivaci con la predisposizione a fare dei semplici malanni rimediabili, non esagerare. Giocavano, giravano scherzavano, facevano sport assieme che li teneva occupati. Sono ragazzi sani.
M: a parte quando si facevano male e finivano dal preside. È un maschiaccio. Ieri sera non mi è sembrato neanche vero vederla vestita così, non sembrava neanche lei.
Suo padre si rabbuia un attimo e le risponde
P: appunto, non sembrava lei!
F: è vero e lo ha ammesso anche Carlo.
Silvano mi guarda e mi sorride.
Mam: a me piaceva
Azzurra sorride
A: a te mamma, non a lei.
Torna Camilla e si siede
C: bhe, cos'è sto silenzio? Parlavate male di me tanto per cambiare?
Mam: si, parlavamo di come eri vestita ieri sera.
C: mai più! Al limite devo variare qualcosa. Ho ancora male ai piedi e portare un vestito è impegnativo. Devo stare attenta a come mi muovo...
Parte a brontolare elencando una serie di motivi per cui non farlo e scoppiamo a ridere quando dice
C: voglio dire, se ero fuori e dovevo per esempio scappare e arrampicarmi da qualche parte me lo spiegate come avrei fatto?
Mam: PERCHÉ DEVI ARRAMPICARTI? NON SEI UNA SCIMMIA! Lasciamo perdere
C: saltare un muretto o semplicemente sedermi, si mamma lasciamo perdere.
Massimo la guarda aspettando un cenno da lei.
C: Massimo io ho cercato di fare quello che potevo, lasciala sbollire e smettila di riempirla di messaggi o ti blocca.
M:ma...
C: no!
Beviamo il caffè e ci alziamo cercando di dare una mano a sistemare ma ci mandano fuori. Azzurra va in camera e suo papà ci vuole pagare, nonostante noi non vogliamo.
F: Silvano no dai, l'ho fatto volentieri.
Lui non sa che l'ho fatto soprattutto per vedere Camilla e Massimo, non c'è verso e ci dà un po' di soldi a testa
P: non esiste, è domenica e non sapete che piacere mi avete fatto, soprattutto dopo venerdì.
Va dentro e restiamo in giardino io Massimo e Camilla.
F:posso fumare?
C: si.
Mi accendo una sigaretta e ne passo una a Massimo.
M: cosa vi siete dette?
C:mi ha raccontato cosa è successo ieri sera e le ho detto che non voglio essere io la causa della vostra rottura. Le ho detto che sei qua e che mi hai chiesto scusa, anche se non è vero, per il tuo comportamento nei miei confronti e che sei disperato oltre che effettivamente un po' idiota, ma che principalmente deve tenere conto di come ti comporti tu con lei. So che con lei sei un'altra persona Massimo. So che sai essere attento, dolce, sensibile e altro.
Massimo la guarda sorpreso
M:ti ha detto...
C:cosa? So che se vuoi lo sei. Devi solo avere pazienza per la questione dei suoi Massimo. So cosa vuol dire avere per esempio una madre che ti vorrebbe in un certo modo e vorrebbe scegliere lei con chi esci, stai male, ti senti in colpa a volte, diversa. Io per fortuna in parte me ne frego e frequento chi voglio io, ma ho mio papà e mia sorella dalla mia parte, lei no e credimi, non è facile! Sentirsi giudicata o respinta per come si è o da dove si proviene è dura.
La osservo e leggo nei suoi occhi un po' di tristezza nuovamente.
M: ok scusami, so di averlo fatto anche io e so di essermi comportato malissimo con te e trattato male.
C:un po' si, ma devo ammettere che ti ho in un certo senso cercato io, di base avrei voluto picchiarti sul serio, così per sfogo personale. Poi mi sono iscritta in palestra e un po' mi è passata. Se non sfogo la tensione divento pazza.
Massimo ride
M: ho notato che non ti saresti tirata indietro ad una rissa con me. Sei sempre in tempo volendo ed ammetto che è stato questo tuo atteggiamento provocatorio e sfacciato a istigarmi ancora di più con te. Però ho esagerato e ti chiedo scusa ancora
C: Basta per favore, ti preferisco stronzo.
Si sorridono.
F: meno male che vi siete chiariti.
C: parla lui che mi guarda male costantemente.
Massimo scoppia a ridere
M: è vero ha sempre sto sguardo....da duro e sulle sue, è un po' stronzo anche lui. Va a capire cosa gli passa per testa
Lo fulmino sperando non spari cazzate!
.
Pov's Camilla
Ora sono contenta di avere chiarito con Massimo. Quando sono uscita a correre avevo deciso di non parlargli, poi correndo mi sono calmata e sono tornata fuori con lui. Gli ho detto di di tutto e l'ho visto molto in sofferenza. La ama solo che vorrebbe che fosse tutto apposto ed accettato dai suoi di Benedetta. Scoprire che ero stata io ad aiutarla l'ha colpito nell'orgoglio ed ha reagito prendendosela con me e Benedetta. Prima Benedetta piangeva, si è arrabbiata soprattutto quando ha scoperto cosa mi aveva detto e trattata e le ho detto che ci siamo chiariti, di non preoccuparsi e di chiamarlo e se serviva li aiutavo. Non è un cattivo ragazzo, l'ho capito, siamo partiti con il piede sbagliato e comunque ha ragione un po' mia mamma, mi piace perché un po' mi ricorda Ale.
Federico sta guardando male entrambi mentre fuma. Massimo ride
M: guardalo, anche ora ci sta fulminando. Per quello è pieno di donne. A voi piacciono i tipi come lui secondo me, lugubri e silenziosi.
Rido
C: in realtà non è sempre così. È soggettivo. Poi che sia pieno di donne magari è per anche altro, non lo conosco. Che ci stia guardando male si
F: vi stavo ascoltando semplicemente e non sono pieno di donne idiota!
C: però frequenti belle tipe, come quella di ieri sera.
Si non ce l'ho fatta a stare zitta!
F:non la frequento.
C:ok, mi basavo solo su un atteggiamento molto confidenziali che ho visto anche ieri sera.
F: è lei che si prende confidenza.
C:non mi sembravi dispiaciuto o che l'hai allontanata
M: si chiama Chiara. Gran figa, Fede su dai una botta...
Ora ammazzo Massimo, non mi serviva lui per girare il coltello già conficcato nel mio cuore.
C: certo che tu hai di quei modi di parlare proprio carini eh!
M: va bhe senti, se va bene ad entrambi.
Scuoto la testa
C: si bhe cazzi loro in effetti.
F: andate a fanculo tutti e due. Non ho voglia di star qua a giustificarmi con voi.
C: hai ragione, sono affari tuoi scusami.
M:va bhe. Quindi mi dicevi che è meglio non la chiami più, aspetto?
Lo guardo e mi viene da ridere
C: in teoria si, ma tanto non mi ascolti. Fa così, un messaggio e dille quello che provi sinceramente per lei senza aggiungere altro.
M:Si aiutami
Lo vedo scrivere e mi porge il telefono con grande stupore di Federico. Leggo
" Scusami, giuro che è l'ultimo messaggio che ti scrivo se non vorrai più vedermi e sentirmi. Voglio solo dirti che ti amo e che avrò tutta la pazienza che servirà pur di poter stare con te se mi vorrai ancora. Ho chiesto scusa anche a Camilla. Ti amo"
Gli torno il telefono e mi sale un po' il magone gli faccio segno di si. Lo invia.
M:ora basta lo giuro. Fede togliamo il disturbo e andiamo a farci un giro?
F:si, manda un messaggio a Gianni.
M:lo chiamo.
Si alza allontanandosi
C: scusa per prima non volevo farmi i cazzi tuoi.
F: scusa anche tu per la risposta che ti ho dato. Con Chiara ci conosciamo da una vita e non voglio avere a che fare con lei oltre un amicizia. Ha il vizio di baciarmi anche se le ho detto più di qualche volta di smetterla.
Torna Massimo
M: ci aspetta al campetto. Camilla vuoi venire con noi? Andiamo a giocare al campo e poi ci facciamo un giro. Chiama anche Carlo.
C:non vorrei disturbare
F:no
Sono tentata e chiamo Carlo che mi dice di sì, ci raggiunge al campo.
C: datemi il tempo di sistemarmi e arrivo. Se volete andare in bagno non fatevi problemi.
Entrano con me e mentre loro vanno in bagno giù io salgo velocemente a sistemarmi. Mi trucco velocemente e poco.Non mi sembra vero, mi hanno chiesto di uscire con loro. Corro giù tirandomi dietro un giubbotto e avviso i miei che vado con loro. Salgo in macchina di Federico e poco dopo arriviamo al campetto.
Gianni mi saluta felice, ci sono altri ragazzi al campo ed arriva anche Carlo. Lo osservo, è vestito semplicemente in jeans e maglia e non mi sembrano di marche famose. Mi da due baci e saluta tutti felice
Car: grazie per avermi invitato. Partita?
G:ne manca uno però per fare calcetto a cinque.
C:potrei entrare io se mi volete. Dovete solo stare attenti a non battermi sul braccio
F: ed io la mano.
Mi guardano stupiti tutti
C:ok scherzavo, se disturbo vi guardo e basta.
G:no no va bene, sai le regole?
C: si, chi mi vuole in squadra?
M:io perché se ti ho come avversaria, ti faccio male.
Mi arriva un messaggio di Benedetta
B:" dove sei?"
C:" al campetto in periferia da me, sono con i ragazzi che gioco a calcetto, se ti va raggiungici"
B:" ci ragiono, non dirgli nulla"
Metto via il telefono, mi faccio una coda e tolgo il giubbotto
C: se sapevo restavo in tuta
F: siamo tutti in jeans come vedi. Dai è tanto per fare qualcosa. Sicura di non farti male?
C: si tranquillo.
Ci dividiamo, io sono con Massimo, Gianni e due amici loro. Carlo e Federico squadra avversaria con altri tre. Iniziamo la partita. Sono tutti bravi me ne accorgo subito. Gentilmente mi passano la palla e nessuno di loro ha il coraggio di avvicinarsi più di tanto. Federico prende la palla e velocemente va verso la porta nostra, mi avvicino e gli rubo la palla dei piedi tornando indietro. Mi guarda stupito, Carlo mi segue cercando di riprenderla ma non riesce, guardo Massimo, con un colpo preciso gli passo la palla e lui fa un goal al volo.
Massimo mi raggiunge e mi alza da terra
M:grande.
Mi rimette giù e ricominciamo a giocare. I ragazzi prendono confidenza ed iniziano a venirmi incontro capendo che un po' me la cavo. Federico fa un goal. Ad un certo punto mi trovo faccia a faccia con lui e dopo un piccolo disputa, mi ruba la palla ma gli faccio lo sgambetto ridendo e cade quasi a terra.
Car: heiiiiii sei scorretta
C: ma mi ha rubato la palla e poi si si è inciampato da solo.
Car: si certo
Federico ride e mi lancia la palla sulla schiena piano
F: si chiama fallo stronzetta.
Massimo arriva e lo spinge
M:hei non si toccano i miei giocatori.
Iniziano a picchiarsi scherzando finché Massimo si blocca di colpo guardando al bordo campo, Benedetta. È fermo immobile e mi guarda
C: vai scemo. Ok ragazzi un giocatore in meno. Quattro contro cinque va bene lo stesso?
F: ma si.
Torniamo a giocare. Massimo si mette con Benedetta in una panchina poco distante. Dopo un po' mi giro e noto nuovamente la macchina di Jacopo. Guardo Federico che si ferma e si avvicina
F: stai male?
C: mi è sembrato di vedere la macchina di Jacopo passare.
Federico parla con gli altri ragazzi. Stamattina, quando ho avuto l'impressione mi seguisse, un po' mi ero spaventata, non lo avevo riconosciuto. Dopo, quando li ho sentiti dire che era Jacopo, in parte mi sono calmata, forse stava cercando semplicemente di capire se ero io. Però oggi è la terza volta che lo vedo. Federico torna da me
F: i ragazzi hanno detto che gira spesso in questa zona, forse ci abita.
C: ok.
Continuiamo ancora un po' a giocare e con la coda dell'occhio vedo baciarsi Massimo e Benedetta. Mi fanno segno di andare là.
C:ragazzi vi abbandono, grazie per avermi fatto giocare.
Mi sorridono tutti e decidono di smettere anche loro. Federico mi segue con Carlo e Gianni. Ci avviciniamo, sono mano nella mano.
M:avete finito?
C:si, voi tutto apposto?
Benedetta sorride
B:apposto è una parola grande, però si.
M:andiamo a farci un giro?
C:si, Benedetta come sei arrivata qua?
B:bus ho detto che ti raggiungevo
C: ok
Ci spostiamo con le macchine in centro e andiamo a bere qualcosa in un locale. Per l'ora successiva i discorsi vagano su argomenti vari e non parlo tanto, osservo Carlo e Federico che parlano tranquilli e Benedetta e Massimo che si tengono per mano. Gianni parla con tutti e mi conferma che è il più pacifico di tutti.
C: ragazzi io vado verso casa che dovrei studiare
Car:io l'ho fatto prima, ma devo ripassare prima di notte, perché se la stronza mi interroga, non posso prendermi un altro 4 anche in storia.
F:ti accompagno Camilla
C: tranquillo la fermata del bus è là, ci impiego un attimo. Resta con loro. Ciao e grazie.
Pago e li saluto. Lo sguardo di Federico mi segue fino alla fermata. Sono contenta, si oggi per la prima volta sono tranquilla.
Non dico di essermi trovata nuovi amici, ma inizio a capire che non sono proprio sola e con chi ho a che fare. Arriva il bus e salgo. Passo davanti a loro e li saluto. Federico continua a guardarmi, ecco lui ancora non lo capisco com'è. Il suo sguardo è ancora un po' duro, sfuggente, forse non si fida ancora di me o non gli vado del tutto. Va a momenti, mi spiazza, so solo che mi piace tanto, troppo e non vorrei farmi male. Scendo in fermata ed una macchina sorpassa il bus fermandosi un po' più avanti e scende un ragazzo con una faccia che non mi piace per nulla. Di seguito arriva un'altra macchina e scende Jacopo. Resto interdetta un attimo non sapendo cosa fare. Lui mi guarda e mi ignora salendo in macchina dell'altro. Attraverso la strada e passo velocemente andando verso casa mia. Sento la macchina partire ed avvicinarsi e sento la stessa paura di stamattina. Cerco di stare calma, quando è accanto a me rallenta e sento il finestrino abbassarsi,il mio cuore si ferma
X:ciao tesoro, un passaggio
Lo guardo e riconosco uno dei ragazzi che la sera della discoteca in fermata ha cercato di approcciarsi con me. Jacopo mi guarda
J:muoviti non abbiamo tempo lasciala stare.
X: ma dai..
Il ragazzo mi guarda, secondo me è fatto di brutto.
Jacopo mi fa segno di andarmene senza farsi vedere da tipo
Non rispondo e aumento il passo.
X: dai bambolina ci divertiamo con il mio amico.
J: o ti muovi o scendo e non si fa più un cazzo, non ho tempo da perdere con te.
X:che palle!
Chiude il finestrino e va via sgommando. Corro a casa abbastanza impaurita. Non capisco Jacopo. Mi ha fatto segno di andarmene con aria preoccupata. Non dico nulla e vado a studiare a fatica. Lunedì mattina mi porta Azzurra e non vedo nessuno a parte Carlo e Benedetta che mi ringraziano entrambi per ieri.
Car: parlare nuovamente con Federico non mi sembra vero.
B: grazie per avermi coperto nuovamente e sono contenta che a modo vostro tu e Massimo vi siate chiariti.
C: smettetela, sono contenta io per voi e per aver in qualche modo fatto diciamo amicizia con loro. Mi credi che riesco più a confrontarmi con Massimo che con Federico?
C:Massimo è diretto cazzo, ho già capito che al limite ci picchiamo ma poi risolvo, Federico è un muro. Gianni invece è tranquillo.
Car: Federico è so un po' introverso ma credimi che è splendido.
Benedetta gli chiede perché non si sono più parlati e Carlo più o meno gli spiega cosa è successo.
B: anche tu problemi con i tuoi, mi dispiace Carlo, ti capisco. Però non è giusto, non possono trasformarvi in quello che vorrebbero essere loro.
Posso dirti che avevo una pessima opinione di te? Ti sto rivalutando.
Car: anche tu hai guadagnato punti in questi giorni.
Ridendo rientriamo in classe.
Vado a casa un po' nervosa, ieri correndo e giocando un po' mi sono sforzata e mi fa male la ferita e non mi fido ad andare in palestra
Io ed Azzurra arriviamo e mia mamma mi viene incontro un po' agitata
M: Camilla bisogna andare in questura per la faccenda di venerdì, verso le quattro.
C: solo io?
M: si perché sei quella ferita.
C: ah ok.
Mangiamo e verso le tre andiamo in questura. Entriamo e ci fanno salire al primo piano. Entra un uomo e chiede a mia mamma di seguirla per firmare un documento e mi dice di aspettare pure in sala d'attesa Mi muovo leggendo le varie targhette fuori delle varie porte pensando che non mi dispiacerebbe entrare nella polizia. Sono ferma davanti ad un foto di un gruppo di poliziotti in divisa con le moto, si figo, in moto. C'è una porta socchiusa e sento delle voci
X: non so quanto reggo ancora, ieri ho avuto un attimo di timore per la ragazza. Ditemi che non è in pericolo.
Xx: non credo, basta che stai attento tu! Dai ci siamo quasi Stefano.
X: ok vado.
Non faccio a tempo di spostarmi che un uomo con il cappuccio tirato su e occhiali da sole esce. Mi sbatte quasi addosso e mi guarda
X: cazzo!
C: Jacopo?
Esce un altro e mi guarda
J: cosa cazzo ci fa qua lei?
X:merda!
Jacopo mi prende e mi spinge dentro la stanza tirandosi giù il cappuccio e togliendosi gli occhiali iniziando a dire una serie di eresie mentre l'altro chiama un certo Giuliano. Sono spaventatissima.
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Istinto o ragione?
ФанфикCamilla si ritrova in una città nuova, una scuola nuova, senza amici e fa fatica ad adattarsi un po' a tutto. Come al solito, il suo modo di essere, la porta ad essere attratta dai guai o dalle persone più particolari e rissose o almeno è quello ch...