Ceniamo e dopo aver aiutato a sparecchiare vado in camera con Azzurra e le dico dove ero.
A: hai più sentito Jacopo? Cosa ti ha detto?
Le racconto di Federico e lei mi sorride
A: non è venuto solo in stazione, te l'ha mandato per recuperarti a Roma.
Cambia espressione di colpo
A: se veniva lui lo strozzavo!
Scoppio a ridere per la sua faccia
C:occhio che Federico non sa chi è realmente e fa fatica a capire perché l'ha fatto.
A:immagino. Ora scappo di casa io!!
C: smettila non mettere Jacopo in difficoltà.
A: mi manca Camilla e sto male cazzo! Vado a studiare.
Esce e chiamo Federico
F: ciao come è andata?
Gli racconto cosa è successo
F: sono contento, ero un po' preoccupato sono sincero.
C: devo chiamare Carlo. Domani vai a scuola presumo.
F: si, tu torni giovedì.
C:si.
F: posso passare da te domani pomeriggio?
C:sì.
F:bene. Dai chiama Carlo e ci sentiamo domani.
C: si.. Fede grazie ancora.
F: di cosa? Per me è stato un piacere e ho passato due giorni stupendi. Ciao
C: grazie a te, anche io. Ciao
Metto giù e chiamo Carlo
Car: sei tornata?
C: si, come va? Perché hai voluto parlare con i miei? Non eri obbligato.
Car: Ve bene così! Ora sanno tutto anche i miei.
C: come l'hanno presa?
Car: mia mamma l'ha presa un po' meglio. Oggi mi ha detto che non si è meravigliata più di tanto e mi ha detto che non serve che me ne vado di casa, mentre papà non mi parla da sabato.
C:hai minacciato di andartene?
Car: no ma le gli ho detto di te e credo si sia un po' spaventata.
C tuo papà pensi che sia più scioccato da cosa?
Car: da tutto presumo, nella sua testa mi aveva già programmato il mio futuro che non è proprio quello che voglio io. Luca è stato fantastico in questi giorni, lo amo credimi, per tutto l'appoggio, i consigli che mi sta dando e sono contento di averlo fatto. Ma è grazie a te che ho preso il coraggio.
C:io cosa c'entro?
Car: c'entri Cami, sei stata la prima ad accettarmi e darmi appoggio, dopo Federico chiaramente ancora tanti anni fa e che da stupido non ho ascoltato.
Restiamo a parlare ancora un po' e restiamo d'accordo di vederci a scuola. Dopo un po' entra mio papà e si siede accanto
P: stai meglio ora?
C: si, grazie dell'appoggio papà.
P: mi prometti che cerchi di andare un po' più d'accordo con mamma? È stata tanto male anche lei in questi giorni, come te lo so, ma cercate di parlare di più.
C: ci provo.
Mi dà un bacio ed esce. Poco dopo entra la mamma e mi sorride
M:posso? Hai sentito Carlo per caso?
C: si
M: come va con i suoi? Sua mamma mi ha chiamato stamattina, Carlo le ha dato il numero. Le è dispiaciuto un sacco per quello che è successo e mi ha detto di ringraziarti per aver difeso Carlo.
C: come ti è sembrata nei confronti di Carlo?
M: tranquilla, oggi pomeriggio sono andata in negozio da lei a conoscerla e siamo rimaste un bel po' a parlare. Mi dispiace Camilla anche per averti obbligato ad entrare in quella scuola.
C: mamma lascia stare, va bene così, l'hai fatto pensando di fare la cosa giusta per me ed ho conosciuto Carlo e Benedetta e tutti gli altri e sono felice. La finisco e poi l'università la scelgo io.
Mi sorride
M: ok dormi dai. Ma posso sapere dove sei stata?
La guardo e non rispondo
M:non importa basta che stai bene e tu sia tornata.
Si alza e va verso la porta
C: a Roma da Francesca, la mia amica delle medie.
Si gira e mi sorride
M: ok buona notte.
Mi butto nel letto ed il pensiero mi torna alla notte scorsa e vorrei avere Federico qua con me ancora. Mi arriva un messaggio di Federico
F:" mi piace dormire con te, ma stanotte non ci sei "
C:" ed io vorrei addormentarmi con te che mi blocchi per non farmi scappare"
F:" non lo fai più vero? O perlomeno non senza di me?"
C:" mi piace la seconda opzione ..."
F:" anche a me ...a domani"
Mi addormento con il ricordo dei due giorni passati con lui .
Martedì mattina mi sveglio tardi e poi mi metto a studiare un po'. Ci sono tutti i ragazzi che mi stanno mandando messaggi, da Benedetta, Massimo, Gianni e anche i miei vecchi amici che hanno saputo cosa ho combinato. Un po' mi prendono in giro e un po' mi consolano, in ogni caso mi sono tutti solidali. A mezzogiorno torna mia mamma e l'aiuto a fare il pranzo.
C:mamma è un problema se viene Fede oggi pomeriggio?
M: no, ma posso dirti una cosa?
La guardo un po' spaventata
C: dimmi
M: secondo me gli piacci e se mi penso che ho pensato male di lui, mi sento ancora uno schifo, secondo te gli sono antipatica?
C:non credo
M:mmm...l'ho giudicato senza conoscerlo. Devo dire che ultimamente sono stata tremenda...
Va di la brontolando da sola e la osservo perplessa, mi viene da ridere perché non è che lo è stata solo ultimamente, ma evito di dirglielo perché mi sembra stia sul serio male.
Verso le tre arriva Federico mentre io sono sono giù in taverna e lo sento parlare con mamma. Salgo su per le scale e sento le ultime parole
M: mi dispiace te lo giuro e sto ancora male per quella storia.
F: non deve, può capitare, anche a me è capitato di giudicare una persona al primo impatto e poi cambiare idea.
M: grazie Federico. Camilla è giù vai pure.
Mi sbuca Federico e mi sorride facendomi segno di scendere. Corro giù e quando arriva gli salto sulla schiena e gli do un bacio sulla guancia. Lui fa un paio di passi indietro finché trova la tavola e mi siede sopra. Si gira e si mette tra le mie gambe, guarda le scale e poi mi bacia.
F: buongiorno, tua mamma la vedo un po' in paranoia, mi dispiace.
C: si anche con te.
F: mi ha chiesto scusa non so quante volte appena sono entrato.
Mi accarezza il viso e mi da un altro bacio.
F: ti alleni? Mi piace guardarti
C: dovrei farlo per prepararmi all'esibizione in palestra. Sul serio vuoi guardarmi? Mi alleno dopo nel caso
F: no ora dai.
C: mi cambio.
Vado in bagno e mi cambio velocemente, mentre Fede cerca canzoni nello stereo. Passiamo le due ore successive ad allenarmi e farmi aiutare da lui per alcune figure e scherzare. Ogni tanto mia mamma scende a portarci qualcosa da bere o mangiare e ci guarda incuriosita e poi sale. Tra una esercizio e l'altro ogni tanto ci scappa un bacio.
C: ok metti la canzone che la riprovo. Mi fai un video che voglio vedere dove sbaglio?
Parte la canzone e Fede seduto a terra mi registra. Finito mi giro a guardarlo
C: come ti sembrava?
F:non credo di essere la persona più adatta a cui chiedere un'opinione.
Mi avvicino e mi metto in ginocchio davanti a lui.
C: perché? Hai visto se cadevo o non eri coordinata
F:no Camilla, io mi perdo a guardarti, per me sei fantastica anche quando sbagli. Quello che tu ritieni errore, per me è comunque qualcosa di fantastico e non sai quanto sei bella mentre ti muovi e...
Si gratta la testa
C: e...
Guarda su per le scale e sottovoce mi dice
F: e quanti vorrei toglierti tutto d'addosso in questo momento e...
Mi prende il viso e mi da un bacio che mi fa fa girare il sangue istantaneamente. Faccio un passo e gli salto addosso buttandolo a terra e mi siedo sopra abbracciandolo. Un rumore ci fa saltare in piedi.
F: meglio smetterla prima che scenda nuovamente tua mamma.
Gli do un bacio veloce e andiamo su. Resta ancora un po' e poi va a casa.
Mercoledì passa veloce e vado in palestra ad allenarmi e alla notte faccio fatica a dormire con il pensiero di tornare. Mi accompagna Azzurra e fuori mi aspetta Carlo. I tre ragazzi non li vedo, in realtà sono all'ultimo piano e difficilmente li incrociamo, dovrebbero essere tornati oggi anche loro. In ricreazione siamo io Carlo e Benedetta in un angolo e si avvicina Noemi e un'altra compagna.
N: Camilla volevo solo dirti una cosa, hai tutta la mia stima per quello che hai fatto e ti ammiro, non sono l'unica a pensarlo e volevo lo sapessi.
C: grazie.
Mi sorride e se ne va. Benedetta la guarda allontanarsi
B: si è svegliata bene?!
Mi metto a ridere e torniamo in classe. Fortunatamente i giorni successi non li trovo, fino a sabato all'uscita di scuola. Quando siamo davanti agli scalini mi sento osservata. Ci stanno guardando ed alzo lo sguardo, poco distante ci sono i tre tipi di spalle. Uno gli fa segno verso di noi ma non si girano. Quello al quale ho tirato un pugno fa segno di no. Carlo mi prende per il braccio e cerca di spingermi nel lato opposto. Lo guardo e continuo invece a scendere i scalini con indifferenza verso il gruppo. Carlo mi fa segno di no
C: tranquillo, non faccio nulla ma non cambio strada per loro.
Mi segue preoccupato e noto Benedetta telefonare e la sento dire
B: se puoi vieni qua
Mentre ci avviciniamo i tre ragazzi iniziano velocemente a camminare assieme ad altri per il marciapiede. Accompagno Carlo alla macchina
Car: sali.
C: no vado in bus.
Car: no tu sei capace di seguirli
C:no ho promesso di comportarmi bene tranquillo.
Sale un po' titubante
C: vai non faccio nulla.
Quando parte mi avvio alla mia fermata e noto Massimo e Federico venirmi incontro. Davanti a me ci sono i tre ed io continuo a stargli dietro. Mi giro e mi viene da ridere perché c'è un gruppo che ci sta seguendo incuriositi presumo. I tre rallentano ed io gli passo accanto e li guardo in silenzio e faccio segno a fede e Massimo di stare fermi. Arrivo alla fermata e mi appoggio alla panca e li osservo mentre si avvicinano. Quando sono accanto il ragazzo che ho picchiato che si chiama Raoul si blocca e mi guarda.
R: chiariamo che noi è meglio che stiamo distanti per evitare guai a tutti.
C: concordo, infatti io sto semplicemente aspettando il mio bus e non ho detto nulla.
Sospira
R:ok e noi stiamo andando in centro.
C: perfetto, ognuno per la sua strada e ben distanti così non si fa male nessuno.
Fa un passo e poi torna indietro indispettito
R: sei in minoranza ti faresti male tu.
Mi metto a ridere
C: ne sei convinto? Forse al momento le prendo, ma dopo ti conviene guardarti alle spalle per tutta la vita, te lo assicuro! Meglio stare distanti come hai detto tu cosa dici?
Si guarda attorno, Fede e Massimo si sono avvicinati e noto il Prof al di là della strada che si fuma una sigaretta e li guarda.
R: si decisamente.
Torna ad incamminarsi velocemente con gli altri due.
F: tutto apposto?
C: si.
Massimo li guarda malissimo
M: devo prendermeli? È da sabato che voglio farlo!
C: no tranquillo.
M: venite in centro stasera per una pizza? Chiamo anche Carlo e Luca.
F: cosa dici Cami? Passo a prenderti.
C: volentieri a dopo.
Salgo in autobus e vado a casa.
Quando scendo una macchina si ferma accanto e tira giù il finestrino: Jacopo
J: ciao mocciosa tutto bene?
C: ciao mi fa piacere vederti, approfitto per ringraziarti per tutto.
J: di nulla mi basta sapere che è tutto sotto controllo, ho visto i tre prima avvicinarsi
Gli spiego
J: perfetto. Azzurra come sta?
C: arrabbiata con te perché non ti vede.
J:dille trovarsi un altro
C:troppo persa per farlo.
J: ciao vado.
Parte e sparisce, ha cambiato macchina.
.
Pov's Jacopo
.
Per fortuna Camilla è tornata a casa. Devo ringraziare Martina per l'aiuto a rintracciare le telefonate di Alessandro a Camilla e quello scemo di Giuliano per avermi avvisato subito dell'arrivo di Azzurra in caserma per la scomparsa di Camilla. Lo avrei strozzato, lo sa solo Martina di noi due e lui continuava con apprezzamenti e commenti mentre Martina se la rideva.
Per fortuna Federico ha collaborato la sera che l'ho fermato. Mi dispiace non potergli dire chi sono e capisco la sua diffidenza nei miei confronti. Spero Camilla riesca a tenere il segreto, anzi ne sono sicuro, mi preoccupa più Azzurra. Pensavo che l'impulsiva e un po' pazza fosse Camilla, ma Azzurra è peggio ed è più pericolosa in un certo senso. Camilla è semplicemente vivace e tende a trovarsi in situazioni strane, ma è molto attenta, intelligente, intuitiva e alla fine frequenta ragazzi tranquilli. Azzurra è impulsiva e stupendamente, pericolosamente sfacciata e rischia molto più di Camilla. Non so se lo sta facendo solo con me o se è sempre così. Sarà sicuramente infastidita per non essere riuscita a vedermi nonostante l'entrata in questura. Lei non sa quanto vorrei vederla e quanto mi manca. Sono nevrotico e nonostante abbiamo più di un indizio del caso, non riusciamo a trovare le prove e l'aggancio che ci serve e sto sempre più male. Appallottolo la carta e la lancio rabbiosamente nel muro e in quello entra Martina. Mi guarda e si siede
Mar: cosa succede? Problemi con Camilla?
J: no tornata a casa.
Mar: stanco?
Non le rispondo e le faccio il rapporto di quello che ho scoperto, poco dopo entra il Prof Lorenzo come l'abbiamo ormai etichettato
L: ciao scusate il ritardo, ma stamattina a scuola il preside mi ha richiamato per la storia di Camilla e Carlo.
J: problemi?
L: no, il preside è dispiaciuto per Camilla ed è preoccupato che succeda altro con i tre ragazzi. Non potevo dire al preside che il papà di Camilla deve avere fatto un discorso ai tre ragazzi.
Ride
J:in che senso?
L: lunedì suo papà è venuto a parlare con noi ed era abbastanza preoccupato e nervoso, aveva scoperto cosa era successo e cosa avevano detto a Camilla e Carlo.
L: Uscendo assieme, fuori della scuola, abbiamo incrociato i tre ragazzi. Quando l'hanno visto, hanno cercato di scappare e questo mi fa pensare che lo avessero già visto, ma lui li ha letteralmente bloccati ed io con nonchalance ho fatto finta di non accorgermi e li ho osservati da distante.
M: faccio finta di non sentire.
Martina lo dice sorridendo
L: tranquilla, non li ha neanche sfiorati, ma li ho visti cambiare colore e sparire molto velocemente. È un tipo molto tosto secondo me. Torniamo a noi, ho buone notizie.
Restiamo a parlare per una buona ora e poi usciamo assieme, camuffati dal retro come al solito.
L: tutto bene? Ti vedo tirato.
J: gli butti tu un occhio alla mocciosa a scuola o li devo prendere a sberle io quei tre deficienti?
L: me li sono già presi ieri per la città e gli ho spiegato cosa potrebbe accadergli a livello penale, se Camilla e Carlo li denunciano e se li ritrovo a fare una cosa simile. Mi sembravano un po' scossi. Ma è solo per questo che sei tirato?
J: no ho una brutta giornata. Niente di grave. Ciao ci aggiorniamo.
Ci salutiamo e vado verso il centro. Mi tiro su il cappuccio del giubbotto e la sciarpa e passo davanti all'università di Azzurra fermandomi nel solito angolo e la vedo uscire. È sola oggi e la vedo camminare lentamente verso il solito parcheggio. Mi sposto tagliando velocemente per altre vie e riesco ad arrivare prima di lei vicino alla sua macchina. Si avvicina, sta piangendo dannazione. No piccola ti prego no. Alza la testa e mi nascondo. Sento il rumore della portiera aprirsi e poi chiudersi ma non parte. Mi sposto leggermente per guardarla, è con la testa appoggiata al volante e sta singhiozzando. Non posso vederla così. Ho la tentazione di salire in macchina ma una faccia nota di un gruppo che seguo da un po' mi viene incontro e mi saluta
X: guarda chi si vede. Stai aspettando qualcuno?
J: si ma a quanto pare ha cambiato idea, tu?
X: non so se sia lo stesso, ma mi hanno appena tirato pacco anche a me, birra?
J: ok andiamo giù di qua, ho visto sbirri di là e non mi fido
Con questa scusa evito di passare davanti ad Azzurra e mi allontano con il cuore in una stretta.
Il tipo mi invita in un locale stasera dove forse riesco a conoscere un aggancio che sono mesi che ci provo. Bevo con lui e dopo un po' arrivano altri suoi amici e perdo le ore successive cercando di capire come entrare in un altro giro, ma il pensiero mi torna costantemente ad Azzurra. Mi rendo conto che alcuni di loro hanno dietro un botto di droga e dopo un po' mi arriva un messaggio da Giuliano
G:" esci e sparisci velocemente, retata,"
J:ok ragazzi vado che è tardi.
Mi salutano e velocemente mi sposto lontano, noto un pochi dei nostri ragazzi pronti ad entrare nel posto e mi fermo in una via. Poco dopo sento confusione e gente che corre, mi vedo passare velocemente accanto il tipo di prima
J: cosa succede?
X: via veloce sono uscito pochi secondi prima di una retata, cazzo li ho dietro
J: seguimi
Iniziamo a correre e saltare muri, mi segue finché ci fermiamo distanti.
X: conosci bene la città, grazie avanzi un piacere!
J: tranquillo, non è la prima volta che li schivo e scappo sto mese. L'ultima in stazione momenti mi sparano.
X: c'eri anche tu quel giorno! Ok ci vediamo stasera ciao
Sparisce e vado a casa.
Verso le otto e mezza mi vesto e vado nel locale, è una birreria nota per giri strani. Vedo il ragazzo e lui alza la mano e mi avvicino.
X: lui è Jacopo, mi ha probabilmente salvato il culo oggi visto quello che avevo dietro. Jacopo lui è il Lupo.
Cazzo è lui, non quello che speravo ma molto di più ed ho una scossa di adrenalina che cerco di controllare! Ci sono arrivato cazzo!. Riesco a dargli il numero di telefono per incontrarci e dopo un'ora riceve una telefonata, si sposta fuori e non torna! L'ho perso dannazione, ho avvisato Giuliano e spero che i ragazzi siano riusciti ad intercettarlo. Alle 10 mi chiedono se vado con loro in un locale .
J: vengo ma non resto per tanto.
X: dai beviamo qualcosa e poi andiamo via anche noi
Li seguo ed entro. Andiamo al banco e beviamo. Con la coda dell'occhio vedo entrare Azzurra con altre due ragazze e mi tiro su il cappuccio della felpa e mi sposto dietro i ragazzi. Cazzo fa che non mi veda o se si accorge, non faccia cazzate. Devo sparire prima che mi veda.
J: che palle mi è tornato mal di testa, mi sa che vi lascio prima del previsto.
X: non reggi l'alcol ragazzo!
J: la vecchiaia!
X:andiamo anche noi.
Ci alziamo e nascosto da loro vado verso l'uscita.
J: raga vado in bagno prima di uscire, ciao.
Mi salutano e vado in bagno. Mi guardo allo specchio: dovevo uscire con loro, ma la tentazione e la voglia di vederla almeno di nascosto è troppa. Esco lentamente e la cerco con lo sguardo. È ferma ad un tavolo e di sono avvicinati dei ragazzi, le sue amiche sorridono mentre lei li sta guardando con aria scazzata. Uno dei due si avvicina a lei e le mette una mano sul fianco, mi sale il nervoso! Ok glielo ho detto io di trovarsi un altro, non posso essere geloso! Lei lo guarda e gli toglie la mano, lui lo rifa e lei gli punto un dito e gli dice qualcosa e lui alza le mani e si allontana: brava amore così si fa! Ok sono un cretino! Dice qualcosa alle sue amiche e va verso l'uscita. La seguo fino fuori. Mi guardo attorno e non c'è nessuno. La vedo appoggiata alla sua macchina che guarda verso il cielo. Piange dannazione. Arrivano delle coppie, si asciuga le lacrime e torna nuovamente indietro, mi nascondo appena dentro dietro ad una colonna. Azzurra arriva e va in bagno. Entro, per fortuna non c'è nessuno. È di schiena che si lava le mani nell'antibagno. Chiudo la porta velocemente a chiave e la abbraccio da dietro. Lei cerca di urlare ma le tappo la bocca e la giro per guardarla. Mi butta le braccia al collo ed inizia a piangere mentre mi bacia disperatamente.
J:stronzo vuoi vedermi morta?
La bacio stringendola a me finché si calma. Mi guarda e la bacio nuovamente, non riesco a fare altro e mi gira il sangue e la voglia di lei.
A:portami via con te ti prego.
J: non posso Azzurra. Sono un pazzo già ad essere qua. Dimmi che non piangevi per me prima.
A: si, mi manchi e ti amo e non resisto senza vederti! Sto male!
Mi bacia e mi mette le mani dietro il collo.
J: devo andare Azzurra..
Non mi risponde e mi bacia. La alzo leggermente e l'appoggio al lavandino. La mia mano si sposta sotto il vestito, sulla sua gamba, ha le calze. Le sue mani passano dal collo al mio petto infilando le mani sotto la felpa.
J:Azzurra no..
Non risponde ma allarga le gambe avvicinando il busto verso di me.
A: sei eccitato quanto me...
Alzo lo sguardo e controllo se ci sono telecamere e quando mi rendo conto che non ci sono, infilo la mano sotto il vestito e prendo il bordo delle calze cercando di abbassarle ma non riesco è preso dal nervoso le strattono rompendole e lei ride tra le mie labbra e mi slaccia i pantaloni. Le scosto i slip toccandola, è eccitata. Lei mi sfiora con la mano sotto i boxer e poco dopo entro in lei prepotentemente, geme piantandomi le unghie nella schiena.
A: si ...
Mi muovo guardando il suo viso e la bacio per attutire i nostri respiri affannosi. Dopo poco la sento tremare e appoggia il viso nel mio collo mentre il suo corpo è scosso e poco dopo mi tolgo per venire sulla mia mano e lei mi bacia. È successo tutto velocemente, ma con una passione e intensità assurda. Cerco di pulirmi velocemente e mi lavo le mani, mentre lei si toglie definitivamente le calze rotte, le butta nel cestino e si sistema per poi abbracciarmi nuovamente e guardarmi con i suoi occhi stupendi che mi straziano l'anima. Ci baciamo nuovamente con passione.
J: Azzurra promettimi che non piangi per me.
A:ho bisogno di te, ti amo dannazione.
Appoggio la mia fronte sulla sua prendendole il viso
J:io no...
A:falso...
Le sorrido e la bacio dolcemente
J: ti amo in modo assurdo hai ragione, ma devi scordarti di me.
A: no, io ti aspetto...
J: non devi.
A:ti prego, quando puoi fai come stasera ovunque io sia...
La bacio
J: è stato un suicidio già stasera, ti prego Azzurra cerca di capirmi e ricordati sempre che se mi incroci NON DEVI FERMARTI! È pericolosissimo.Guardami e promettimelo.
Ha gli occhi lucidi e mi fa segno di si.
La bacio nuovamente
J: ora esco, se busso una volta puoi uscire dopo un paio di minuti se busso due volte aspetta finché ti chiamo ok?
A:non andartene..
L'abbraccio e la bacio godendomi quegli ultimi istanti e a fatica esco con circospezione. C'è gente ma per fortuna è distante. Busso una volta e velocemente esco infilandomi in macchina. Sono pazzo ma felice. Metto in moto e la vedo uscire e tornare dalla sua macchina. Parte ed io a distanza la seguo finché non la vedo dirigersi verso casa sua

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Istinto o ragione?
FanfictionCamilla si ritrova in una città nuova, una scuola nuova, senza amici e fa fatica ad adattarsi un po' a tutto. Come al solito, il suo modo di essere, la porta ad essere attratta dai guai o dalle persone più particolari e rissose o almeno è quello ch...