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Carlo si mette le mani in testa nervosamente
Car: non ha voluto parlarmi
C: però ti ha ringraziato, non è la giornata migliore per parlarvi comunque. Strozzo mia madre ora.
Car: spiegami bene
Gli dico cosa è successo e mentre parlo mi rieccheggiano le parole di Federico " non sono l'unico passato per casa", ha ragione, anche se non capisco come fa a saperlo che ci sono state le ragazze e collego quello che ho sentito in bagno ieri sera da Benedetta e Noemi. Non ha senso per la mia testa, ma torna il discorso.
Car: cos'è quella faccia?
Gli dico il tutto e lui sospira.
Car: ma vuoi che sia stata così stupida?
C: non lo so, ma mi dispiace per Federico!
Car: dispiace anche a me. Per una cosa del genere, sono sicuro che Federico ora sta male. Ok vado verso casa, meglio non torni dentro.
C: ci vediamo domani.
A fatica entro e Marco sta parlando con papà, mentre mia mamma è sparita.
M: credimi che è un ragazzo affidabile, mi dispiace sul serio che Gabriella possa aver pensato una cosa simile.
C: papà di alla mamma che chieda scusa immediatamente a Federico!
P: Camilla per favore.
C: dov'è sparita? A vergognarsi da qualche parte spero. MAMMA DOVE SEI?
P:Camilla per favore!
Esce dalla cucina
M: cosa vuoi?
C: che chiedi scusa a Federico!
Non mi risponde. Guardo furiosa mio papà e lui la guarda.
C: complimenti ad entrambi, bel esempio mi date. Grazie per aiutarmi a vivere meglio in un posto che già non mi piace e cercare amicizie fuori di quella scuola maledetta che mi avete iscritto!
M:la ci sono ragazzi per bene!
C: ne sei tanto sicura mamma? Tu li vedi per bene solo perché hanno i soldi e pensi siano tranquilli e felici e senza problemi! Complimenti!
Prendo e vado a chiudermi in camera. Prendo il telefono e tento di scrivere un messaggio a Federico. Lo scrivo e lo cancello una marea di volte e alla fine metto giù e resto a guardare il telefono con un senso di rabbia e impotenza che mi fa star male. Non voglio pensi che sia come mia mamma! Sento andare via Marco. Riprendo il telefono e scrivo
C:" mi dispiace, non odiarmi più di quello che già mi odi, io ti credo''
Lo invio e resto a guardare un pezzo se lo legge ma non vedo la spunta.
Resto in camera rifiutandomi di andare giù a cena nonostante mio papà abbia tentato di buttarmi fuori dalla camera. Azzurra arriva verso le nove ed entra in camera.
A: che caspita è successo che papà e mamma non si guardano in faccia.
Le spiego velocemente.
A:bella figura di merda, quanto è scema, che poi, se andiamo dietro a tutto sono passate anche le tue compagne quel giorno, loro no?
C: infatti.
Non le dico dei miei sospetti.
Esce brontolando. Federico non mi risponde e verso le undici cerco di dormire, ma come la notte precedente mi addormento alle 4. Mi sveglio alle sette per andare a scuola a pezzi. Scendo alla seconda sperando di vedere Federico, li vedo davanti la scuola e appena mi vedono entrano a scuola. Entro a scuola e osservo per tutta la mattina Benedetta e Noemi chiedendomi se è stata veramente Noemi a prendere la collana. Carlo in ricreazione si avvicina e mi chiede cosa è successo dopo ieri sera e ne parliamo un po' finché non si avvicinano le ragazze
B: domani ci troviamo Camilla o sei con lui?
Penso un attimo
C: ti aspetto alle tre ok?
Mi sorride, sembra sollevata
B: bene.
Finiamo scuola e scappo casa con Azzurra. Federico non mi risponde ed io evito mia mamma per tutto il giorno. Martedì mattina scendo e si ripete la scena, anzi mi guardano da distante e cambiano strada, mi viene da piangere dal nervoso, se prima non mi sopportavano ora mi odieranno. Sto male per tutta la mattina e vado a prendere il bus alla prima, è inutile che ci provo. Mia mamma cerca di parlarmi ma io le rispondo a malapena e alle tre arriva Benedetta e la porto in camera.
C: Noemi si arrangia?
B: si ha chi le fa ripetizioni.
C: vi conoscete da tanto?
B: si dalle medie
C: volevo ringraziarti perché tu e Noemi siete le uniche che mi avete dato confidenza ed ora Carlo.
B: ho visto che parli anche con Federico ed i suoi amici
C: parlo...ci litigo più che altro, ho visto che anche tu con Massimo ci parli
Fa una faccia strana
B: più o meno, lo conosco da piccolo, abitiamo vicino. Non lo sopporto.
C: è tanto rabbioso, sembra offeso, deluso da qualcosa.
B: perché, cosa ha detto?
Le dico le sue battute e quello che mi ha urlato dietro un paio di volte e lei abbassa lo sguardo
B: non saprei.
Vorrei dirle che secondo me è innamorato di lei ma non ho tutta sta confidenza.
C: è un bel ragazzo, ma se è così acido è dura si trovi una ragazza
Mi guarda e sorride
B: non è sempre così sto scemo. È moto dolce e gentile quando vuole ed è anche bravo a scuola ed è pieno di ragazze, solo che se si fissa con una è di coccio, anche se è la persona più sbagliata per lui, non capisce un cazzo!
C: lo conosci bene.
Mi guarda
B: dai iniziamo.
Per un'ora e mezza ripassiamo fisica
B: perfetto ora mi è più chiaro, vado verso casa. Posso chiederti qualcosa da bere?
C: si scusa non mi sono pensata andiamo.
Scendiamo e andiamo verso la cucina. Lei appoggia lo zaino vicino al mobile dove c'è la ciotola da dove è sparita la collana. Quando sono in cucina mi dice
B: arrivo, ho lasciato il telefono dentro lo zaino.
Torna indietro e la osservo nascosta leggermente. Si avvicina allo zaino, lo apre e prende qualcosa, si alza. La vedo guardare la ciotola e si ferma un attimo, si gira verso la cucina e mi sposto velocemente. Sento un rumore strano, come se fosse caduto qualcosa e torno a sbirciare, sta guardano dietro il mobile e poco dopo arriva. La vedo un po' agitata e le porgo l'acqua. Entra mia mamma e ci saluta. Io rispondo a malapena.
M: ciao Benedetta.
B: buongiorno signora
M: chiamami Gabriella, finito di studiare?
B: si è brava. Va bene, vado grazie Camilla.
Mia mamma mi guarda
M: tu ancora arrabbiata con me?
C: si.
Benedetta sorride
B: io litigo spesso con i miei, capisco.
C: andiamo ti accompagno
Usciamo
B: come mai avete litigato?
La guardo e decido di dirle tutto per vedere la reazione.Le spiego e la vedo un po' sbiancare
B: in effetti Federico non mi sembra il tipo.
C: spiegalo a mia mamma! Resta il fatto che non la trova, tutto per una stupida collana che non è neanche d'oro. Bisogna essere scemi di sporcarsi le mani per una collana di Swarovski.
B: infatti! Ma avete guardato bene? Magari è caduta dietro il mobile è un classico. Prova...
È nervosa.
C: ora guardo, hai ragione. Ci vediamo domani.
Va via ed io rientro andando verso il mobile.
Mia mamma mi guarda.
M: cosa stai facendo?
Guardo nella ciotola, non c'è. Guardo dietro il mobile ma non vedo e cerco di spostarlo
M: Camilla così strisci il pavimento.
C: aiutami.
M: perché?
C: o mi aiuti o striscio il pavimento
Mi dà una mano e sento scivolare a terra qualcosa. Allungo il braccio e con il dito sento una cosa e la tiro fuori: la collana.
La faccio penzolare sotto il naso a mia mamma e lei la prende. L'ha fatta scivolare dietro Benedetta prima, il rumore che ho sentito era quello.
Mia mamma la prende e mi guarda
M: ma come è finita dietro.
C: non lo so, ma nel frattempo hai accusato ingiustamente Federico!!
Vado in camera per non aggiungere altro e chiamo Carlo spiegandogli cosa è successo
Car: sta stronza di Noemi. Per fortuna Benedetta ha avuto a modo suo l'intelligenza di riportarla. Perché non l'hai bloccata?
C: perché se uscivo dalla cucina non lo faceva secondo me, cosa faccio con Federico?
Car: nulla secondo me.
Restiamo un po' al telefono. Sono arrivati anche mio papà ed Azzurra. Verso le sei e mezza suonano il campanello ed io sono sopra. Sento la voce di Marco ed esco dalla camera, mi blocco quando sento la voce di Federico, resto nascosta.
M: Federico volevo chiederti scusa per ieri, sono stata veramente villana ed esagerata.
Continua mortificata nel suo discorso
F: signora va bene non si preoccupi
M: mi preoccupo invece, Camilla è da domenica che non mi parla. Non lo faccio solo per lei, non fraintendermi, so di avere sbagliato con te a giudicarti senza conoscerti e ti chiedo nuovamente scusa.
F: capita di dare giudizi affrettati, capisco, capita anche a me. Scusate ma devo andare
Mio papà guarda su per le scale e mi vede, gli faccio segno di stare zitto.
P: grazie per la comprensione Federico, ti aspetto per sistemare l'ultima parte allora. Ditemi voi quando.
F: si mi metto d'accordo con Marco. Buonasera a tutti. Ciao Azzurra
A: ciao
Li sento uscire e mio papà viene su e mi spinge in camera
P: tranquilla ora?
Alzo le spalle
C: sono contenta per Federico.
Arriva mia mamma
M: hai sentito? Possiamo tornare a parlare?
P: Camilla quanto stai male in quella scuola?
C: mi abituo tranquilli, andiamo a cena
Esco e loro mi seguono.
Azzurra dopo cena viene in camera.
A: insomma l'ha ritrovata alla fine
La guardo e sto zitta. Vado a letto ma non dormo per l'ennesima volta. Mercoledì mattina scendo alla seconda e vado verso la scuola. Vedo, Federico, Massimo e Gianni con altri due davanti a me e non so cosa fare. Uno di loro si accorge e spinge Massimo che si gira. Mi guarda
C: ciao
Non risponde e mette un braccio sulle spalle a Federico, fermandosi per attraversare la strada
M: Fede andiamo, oggi di problemi già ne abbiamo, evitiamone altri fermandoci con certi elementi.
Federico mi dà un occhiata veloce e attraversa la strada con tutti gli altri. Il cuore mi si stringe in una morsa e mi viene da piangere. Mi blocco e torno indietro correndo verso il centro. Incrocio Carlo in macchina che mi suona e mi chiama a telefono
Car: dove cazzo stai correndo?
C: non vengo a scuola.
Car: dove vai?
C: non so, ho bisogno di fare qualcosa o stamattina a scuola faccio casino.
Car: fermati vengo con te.
Mi mette giù. Lo vedo girarsi e tornare indietro, si ferma
Car: sali
C: va a scuola
Car: no, non ti lascio sola sta volta. Sali.
Salgo
Car: cosa c'è?
Inizio a piangere e gli dico cosa è appena successo
Car: Io invece ho litigato con i miei ieri sera, ho cercato di dirgli dell'università e mi hanno detto di no. Da oggi inizio a mettere via soldi ed ho bisogno di te e non ho voglia di andare a scuola.
C: andiamo in palestra?
Car: si tanto abbiamo la sacca di scuola
Va ed entriamo. Ci mettiamo nel tapirulan
C: spiegami come e quanto spendi
Inizia ad elencarmi cosa fa ed io inizio ad elencare dove potrebbe risparmiare
C: dopo usciamo e andiamo in banca e apri un conto, sei maggiorenne e puoi farlo ed inizi a versare tutto quello che puoi senza farti beccare. I primi sono i miei che avanzi.
Car: no
C: si e muto! Corri intanto.
Restiamo in palestra per due ore a correre e picchiare sacchi e poi, fatta una doccia, andiamo in banca.
Nel frattempo prelevo e gli do 200 euro in mano
C: dubito che bastino per saldare il conto, ma tanto ti do questi. Dammi sta soddisfazione.
Car: ok bastano questi
Andiamo allo sportello e versa aggiungendo 50 euro
Car: la benzina che ho risparmiato usando la macchina più piccola in questi giorni.
Giriamo un po' per il centro e poi mi accompagna a casa.
Car: grazie, sei fantastica Camilla.
C: anche tu.
Ci salutiamo ed entro, ci sono mamma e anche papà
C: guarda che non sono andata a scuola, visto che mi becchereste, tanto vale che ve lo dica.
M: perché?
C: avevo bisogno di stare fuori, scusatemi, domani torno.
Mi guardano perplessi e stranamente stanno zitti. Giovedì mattina evito la seconda fermata e vado a scuola restando sulle mie. Benedetta cerca di avvicinarsi in ricreazione
B: ti vedo seria. Ancora arrabbiata con tua mamma?
Le spiego che l'ho trovata e che mia mamma ha chiesto scusa a Federico, Noemi nel frattempo si è avvicinata.
B: bene dai
C: si, ma ora mi evitano più di prima.
N: non ti perdi nulla! Sono degli idioti.
La tentazione di prenderla per il collo si fa spazio nella mia testa.
C: non mi sembrano degli idioti, credo ci siano persone peggiori di loro in giro. Magari false o altro.
Benedetta mi fa mezzo sorriso ed abbassa lo sguardo e Noemi si gira indifferente
All'una esco e corro in fermata. Il mio umore è sempre peggio e venerdì mattina arrivo a scuola testa basta. Cos'è tutta sta gente che arriva? Vanno verso la palestra, sono quelli del tecnico. C'è la dimostrazione di kich boxing, non avevo capito che venivano anche loro. Entro e poco dopo andiamo tutti in palestra. Il nostro prof presenta la disciplina
Prof: loro sono quattro ragazzi che lo fanno da anni e che vi daranno una dimostrazione.
Quattro ragazzi con casco di protezione vanno in centro palestra, noi siamo davanti. Iniziano prima con il riscaldamento sui sacchi. Noto Federico poco distante da me. Mi sta osservando, incrocio i suoi occhi e si gira, perché mi ignori?!
Non vedo bene i ragazzi che fanno la dimostrazione, ma uno di loro attira la mia attenzione. Iniziano a combattere tra di loro senza colpirsi forte e poi il prof si ferma e dice
Prof: qualcuno vuole provare?
Mi alzo un po' per osservare il ragazzo e il Proff mi guarda stupito
Prof: Camilla?
Faccio segno di no e mi sento tutti gli occhi addosso. Carlo ride e mi spinge verso il prof
C: no Carlo sei scemo?
Car: dai su, non fare la timida. Prof faccia provare lei.
Federico guarda malissimo Carlo e mi guarda, Massimo ride.
Il prof mi prende e mi porge guanti e casco.
Prof: dai è uno sport anche per ragazze ed è anche usato per i corsi di autodifesa.
I ragazzi del tecnico iniziano a ridere e questo mi fa scattare una molla dentro, che cazzo ridono. Oggi ci hanno detto di vestirci sportivi visto la situazione. Mi tolgo la felpa restando in mezze manica e leggins. Faccio un nodo alla maglia perché non si alzi o intralci. L'istruttore mi mette un altro sacco in parte ai quattro e mi spiega cose che so benissimo, ma sto zitta. Iniziano con il riscaldamento ed io li seguo facilmente. L'istruttore mi guarda perplesso e si mette davanti con i paracolpi e mi chiede di colpirlo. Parto prima lentamente per poi aumentare la forza fino a tirare in calcio con forza e, preso alla sprovvista, fa un salto indietro. Il mio prof si è illuminato e mi osserva attentamente
Prof: ma guarda un po'. Vuoi provare a combattere un po'?
Sento urlare un si da tutti
L'istruttore si mette davanti
I: ragazzi fatele vedere, abbinate anche le mosse di autodifesa.
Due di loro mi mostrano e parto poco dopo con l'istruttore che chiaramente non mi colpisce, ma fa le finte. Mi fermo
C: perché non mi colpisce?
I: perché è meglio di no, tu vuoi provare? Sono abituato se vuoi.
C: lo faccia se vuole
I: non mi fido.
Vedo muoversi il ragazzo che sto cercando di guardare in viso da prima e si mette davanti a me facendomi segno con il dito di avvicinarmi e mi si ferma il cuore: è Alessandro mio ex compagno di classe e di combattimento.
A: faccio io. Su ragazzina colpisci, guarda che io rispondo però.
Ho il cuore a mille per l'emozione e non mi muovo e lui mi tira un calcio al fianco piano e mi fa segno con le mani di rispondere
Istruttore lo ferma preoccupato
I: Alessandro vacci piano
A: aspetta che reagisca e poi ne riparliamo.
A: Dai su, fammi vedere di cosa sei capace, non mi fai paura.
Ha lo sguardo divertito. Inizio a colpirlo, so come non fargli male e so che anche lui non lo farà a me e mi risponde mentre cerco di evitare i colpi. Facciamo un po' di scena come sempre ma ad un certo punto mi assesta un colpo secco sulla spalla con un calcio abbastanza pesante
Istr: ALE!
Lui sorride e riesce a farmi cadere con uno sgambetto e sento Carlo urlare
Car: CAMILLA DISTRUGGILO
Alessandro fa per saltarmi sopra e bloccarmi, ma rotolo velocemente e gli faccio lo sgambetto, cade e gli salto sopra con il ginocchio, gli prendo il braccio e lo blocco. Lui sta ridendo e batte la mano a terra in senso di arresa. Ci sono i ragazzi che mi guardano, hanno uno sguardo stupito, Federico compreso. Mi alzo e Ale si alza togliendosi caschetto e guanti ed io faccio altrettanto. Prima di avvicinarmi gli rifilo un calcio sulla spalla.
C: questo lo avanzavi
Scoppia a ridere tenendosi la spalla e si uniscono anche i ragazzi. Gli salto in braccio e lui mi stringe dandomi un bacio sulla guancia ed io inizio a piangere in silenzio aggrappata a lui nascosta sulla sua spalla
A: dai volevo farti una sorpresa, non piangere ti prego Cami.
C: portami via con te.
Si sposta verso l'istruttore e il mio prof che non capiscono cosa sta succedendo, non mi stacco.
Prof: ok non l'ho capita, ma credo che Camilla sappia già di che sport si tratti.
Alessandro guarda l'istruttore
A: lei ha fatto una marea di gare con me nel gruppo dove ero iscritto prima.
I: ora capisco, mi sembrava strano. Camilla pensi di ridarmi il ragazzo o te lo tieni stretto ancora tanto?
Ride ed io mi calmo e scendo dalle sue braccia. Ale mi asciuga le lacrime
A:ci vediamo dopo, calmati.
Torno a sedermi con Carlo che mi abbraccia.
Car: grande! Lo conosci?!
Gli spiego chi è, mentre loro continuano la dimostrazione invitando altri ragazzi a provare. Con la coda dell'occhio guardo Federico, mi sta osservando. Sorride e scuote la testa. Il suo sorriso ma fa nascere nuovamente la speranza che le cose possano un po' migliorare tra di noi. Massimo è incantato a guardare la dimostrazione. Perché ci tengo così tanto a farmeli amici? A Federico soprattutto.
Car: ti ha sorriso.
C: non lo so..
Il prof chiama Massimo a provare e lo osservo, gli viene bene secondo me. Benedetta è incantata a guardarlo, gli diventano gli occhi lucidi e gira lo sguardo incrociando il mio, le sorrido, qualcosa non mi torna in quei due.
.
Pov's Federico
La vedo entrare in palestra, ha lo sguardo triste come sempre e Carlo le sta vicino. Mercoledì mattina, quando ho capito di averla dietro ho cercato di ignorarla nuovamente, finché Massimo non ha fatto la battuta e mi ha spinto ad attraversare. I suoi occhi hanno incrociato i miei, mi ha spezzato vedere il suo sguardo. Sono stato duro con lei e so che dovrei chiederle scusa per quello che le ho detto. Mi ha anche difeso con sua mamma e Marco mi ha detto che ha litigato con i suoi quando sono andato via, ma sono combattuto perché dubito che un'amicizia tra di noi possa funzionare. Ho già visto e provato con Carlo ed ho l'esempio di Massimo con Benedetta, sono innamorati uno dell'altro secondo me, Massimo non l'ha mai ammesso, ma è evidente. La famiglia di lei non vuole che si vedano e l'hanno convinta a stargli distante e metterli contro. La mamma di Camilla mi ha chiesto scusa, ma ho capito che non gli vado a genio, non gli andrebbe di certo vedermi girare con Camilla. Mercoledì mattina, dopo la battuta di Massimo, quando ho visto Camilla correre indietro e non andare verso scuola, stavo per seguirla nuovamente per vedere dove andava, non conosce bene la città, mi sono fermato quando ho visto Carlo tornare indietro e farla salire in macchina. È un ragazzo con la testa sulle spalle tutto sommato. È dalla fine della terza media che non ci parliamo e ci ignoriamo, ma so quello che fa. Continua a nascondersi dietro a finte storie, atteggiamenti da sbruffonee una sicurezza di sé che non ha e a farsi manovrare dai suoi. Però l'ho visto cambiare frequentando Camilla. Forse lei riesce a farlo ragionare, lo maltratta e mi fa ridere sta cosa. Mi ha fatto piacere sentire le parole di Carlo mentre mi difendeva dalle accuse di Gabriella. Ho rivisto il mio vecchio amico delle medie, mi manca.
Ricordo ancora suo padre quando mi ha fermato un giorno dicendomi che non dovevo influenzare suo figlio e di farmi gli affari miei. Io volevo solo che fosse se stesso e felice. Poi abbiamo litigato e non ci siamo più parlati.
Camilla mi guarda. I suoi occhi grigi con quello sguardo triste, la fa sembrare una bambina indifesa. L'ho notata subito il primo giorno che l'ho vista. D'istinto mi era venuta la tentazione di avvicinarmi e chiederle se potevo aiutarla, ma quando ho visto la divisa che aveva, è stata come una doccia fredda. Massimo era reduce dall'ennesima lite con Benedetta ed è partito in quarta con le battute alle quali lei ha risposto subito a tono ed ho capito che non era proprio indifesa e mi ha incuriosito ancora di più. Per non parlare delle volte dopo che l'ho vista a casa sua, i discorsi che ha fatto, le battute, il bagno in piscina, le sue lacrime, una malinconia e sofferenza celata dietro una forma di aggressività e incoscienza, fino alla sera in disco. La stavo osservando, anche perché era particolarmente bella quella sera, sono abituato a vederla in divisa. Era rimasta da sola, ho capito che voleva andare via e l'ho seguita istintivamente quando Carlo non è andato con lei e per fortuna l'ho fatto e l'ho portata a casa. Poi mi sono divertito a farla arrabbiare e farla rientrare. Devo ammettere che mi ha un po' messo in crisi con il gioco del rossetto. Per un attimo ho dovuto trattenermi per non baciarla per dispetto, erano così invitanti le sue labbra così vicine, ma ho evitato per non creare fraintendimenti.
I miei ricordi vengono interrotti da Carlo che spinge Camilla a provare. Ma cosa cazzo sta facendo Carlo? È impazzito? Camilla si toglie la felpa e si annoda la maglia scoprendo un po' la pancia.
La osservo meglio, ha un bel fisico asciutto, da sportiva, ma è tutta proporzionata, non capisco che sport possa aver fatto. Inizia a muoversi come le dice l'istruttore. Aumenta il ritmo e i colpi che tira con le gambe sono potenti. Il suo sguardo è diventato serio, sferza un paio di colpi prendendo in contropiede anche l'istruttore, non può essere la prima volta che lo fa.

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