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Rileggo l'ultimo messaggio, Camilla poi mi ha confermato che la mia impressione non era sbagliata su Laura. Su Alessandro non pensavo, pensavo fosse innamorato di lei. Suo papà le siede in parte e le parla. Vedo i suoi occhi grigi diventare lucidi.
C: papà scusa se ti faccio sempre preoccupare, so che non sono come Azzurra. Riesco solo a mettermi sempre nei casini e tirare dentro anche gli altri, come Federico prima. Non sono proprio una figlia modello lo so, scusami.
Scoppia a piangere e suo papà la abbraccia
P: smettila di dire cretinate, lo sai che ti voglio bene così come sei. Tu sei la mia piccola pazza furiosa e ti amo così.
Suo padre mi guarda mentre cerca di calmarla e mi sorride. Mi manca da morire mio papà e mi dispiace vedere Camilla piangere
P: Fede tu hai chiamato i tuoi?
F: non voglio fare preoccupare mia mamma, poi quando vado a casa le spiego tutto.
P: neanche tuo papà? Almeno ti viene a prendere.
F: mio papà è morto tre anni fa.
P: scusa mi dispiace, non lo sapevo. Ti porto a casa io dopo.
F: grazie ma penso di riuscire a guidare.
Camilla si calma e ci chiamano dentro. Una dottoressa dopo avermi chiesto come mi sono fatto male, mi pulisce la mano e mi toglie tutto. Mi danno due punti di sutura e mi rimette una piccola fasciatura. Esco ed aspetto Camilla fuori con suo papà
F: si è calmata?
P: è spaventata, mentre ero dentro continuava a dirmi che per colpa sua stavano per spararti, poi mi hanno fatto uscire.
F: sono io che mi sento in colpa per non essere riuscito a proteggerla.
P: smettetela entrambi, la colpa non è di nessuno ma di quei delinquenti. Per fortuna che c'eri invece, non so come ringraziarti.
F: non deve farlo. Mi dispiace vederla come prima piangere invece.
Suo papà sorride
P:non capisce una cosa, lei è fantastica, è sempre stata così fin da piccola. A scuola ne ha combinate di tutti i colori, però mi faceva morire dal ridere. Nulla di grave, ma i presidi e i professori li ho conosciuti tutti, voleva sempre andassi io a riprenderla o alle riunioni. Che poi lei, nonostante tutto, riusciva sempre a cavarsela. A scuola ha sempre avuto dei ottimi voti e li metteva via con il suoi occhi grigi e il suo sorriso. È un maschiaccio delle volte, ma è bella cosi. Sua madre ha voluto metterla in questa scuola privata pensando di farla cambiare, io non voglio che cambi invece. Adoro lei come adoro Azzurra, sono diverse, ma non significa che una è meglio o peggio dell'altra, ma lei non lo capisce. Perché ci impiegano tutto sto tempo?
Mi viene in mente il discorso che Camilla ha fatto a Massimo sul fatto di trovare qualcuno che la ami così com'è e guardo suo papà, la adora, come Alessandro e Laura ed ho l'impressione che Carlo è sulla buona strada. Un infermiere chiama suo papà e lui si alza seguendolo e dopo un po' esce con lei. Ci hanno impiegato tanto, mi avvicino, è pallida e seria.
F: tutto apposto?
P: si le hanno sistemato la ferita, per fortuna non l'ha presa in pieno, però ha perso un po' di sangue. Camilla ce la fai a camminare?
C: si
Andiamo fuori e quando siamo quasi dalla macchina la vedo vacillare e la prendo al volo prima che cada.
F: ti gira la testa?
Mi fa segno di si
P:il dottore mi ha detto che potrebbe avere dei giramenti di testa e sonno, perché le hanno dato un po' di calmante.
C: mi urtavano e mi facevano male ed erano antipatici!!
Suo papà mi sorride e apre la porta della macchina ed io la aiuto a salire e mi metto dietro con lei. Appoggia la testa all'indietro, è tanto stanca si vede. Dopo poco la vedo scivolare e la sua testa di appoggia alla mia spalla, ha gli occhi chiusi. Guardo suo papà davanti, sta guidando e velocemente appoggio il mio viso sui suoi capelli per sentire nuovamente il suo profumo. Arriviamo e la tocco
F: Camilla riesci a scendere sola?
C: mmm...si
La aiuto e quando la vedo vacillare la prendo per la vita e l'aiuto fino a dentro. Sua mamma ed Azzurra arrivano di corsa e suo papà le blocca facendole segno di stare buone.
P: Camilla meglio tu vada a letto.
Fa fatica a stare in piedi e decido di prenderla in braccio e lei mi dice un debole no
F: non riesci a stare in piedi
P: Federico attento alla tua mano
Non mi interessa la mia mano, sono preoccupato per lei. Azzurra mi fa strada e mi porta in camera sua.
Azzurra velocemente alza le coperte e e la adagio nel letto. Faccio un passo indietro ed esco perché cerca di spogliarla. Fuori della porta c'è suo papà.
F: ma cosa le hanno dato per metterla a ko così?
Suo papà ride
P:non volevo dirlo prima, quando è entrata ha iniziato a guardarsi lei la ferita e non lasciava lavorare il dottore. Ha iniziato ad agitarsi, non stare ferma e discutere con il personale. Ho cercato di calmarla ma non c'è stato verso e il dottore l'ha sedata di brutto con il mio permesso. Poi il dottore mi ha detto che probabilmente era la paura a scoppio ritardato che la agitava, non sono stato a spiegargli che lei è così di suo.
Sua mamma scuote la testa con aria disperata
M: quando mai è calma? È tutto apposto almeno?
P: si per fortuna non è nulla di grave.
M: meno male, voglio l'allarme anche fuori in giardino!
P: si lo avevo previsto. Federico ti accompagno a casa.
Sua mamma mi guarda la mano.
Gli spiego che mi ero fatto male prima
M: non ti ho ancora ringraziato per essere tornato da lei e scusami ancora per la storia della collana.
Azzurra esce e mi guarda
A: ti vuole.
Suo papà mette un braccio attorno alle spalle di Gabriella
P: amore dai, vieni andiamo giù che ti vedo agitata anche te
G: perché tu sei tranquillo?
P: Fede ti aspetto giù.
Azzurra mi tocca il braccio e mi sorride
A: grazie per quello che hai fatto.
F: la smettete di ringraziarmi tutti? Non sono riuscito a fermarla.
A: ma eri qua Fede.
Scende anche lei ed entro in camera. Ha gli occhi chiusi e sta piangendo. Le asciugo il viso.
C: Azzurra è andato via?
F: sono qua
Apre piano gli occhi
Sorride e mi guarda la mano
C: tu come stai? Avrebbe potuto spararti
F: ma non è successo. Mi hanno dato due punti alla fine.
C: anche a me credo, non lo so. Sti stronzi mi hanno drogato. Volevo dirti che non mi avresti fermato neanche se me lo dicevi comunque. Sono fatta male.
F: non sei fatta male, ora è meglio che dormi
C: puoi restare un po' con me?
F: si, stai male?
C: si ma non fisicamente, ho un casino in testa e sullo stomaco.
F: non è stata proprio una serata tranquilla, sei un po' sotto sopra
C: se non mi sparavano sarebbe stata una bella serata..
Lo dice sussurrando.
Chiude gli occhi e in giro di poco il suo respiro diventa profondo. Le asciugo le ultime lacrime sfiorandole il viso. È bella anche così, struccata e devastata da tutto. Le sfioro il braccio fuori e alzo le coperte per infilarle il braccio sotto. Non posso non guardare il suo corpo mezzo nudo sotto le coperte. Cazzo sono un maniaco! La copro e mi giro verso le porta, non sento nessuno. La tentazione è più forte della ragione e appoggio le mie labbra sulle sue. Non so cosa mi scatta nella testa ma continuo a sfiorarle le labbra baciandola piano e poi il viso, ho voglia di infilarmi sotto le coperte con lei e tenermelo stretta. Mi alzo di colpo spaventato dalla sensazione che sto provando ed esco. Sono tutti e tre giù
F: si è addormentata.
P: bene, andiamo.
F: dovrei farcela è la sinistra, non si preoccupi.
P: vengo fuori con te, prova.
Saluto ed esco con lui. Salgo in macchina.
P: no, ti porto a casa. Aspetta
Entra ed esce con Azzurra
A: dai biondo guido io la tua è meglio della mia
Le sorrido e salgo in parte a lei. Suo papà ci segue.
A: dimmi dove abiti. Camilla ti ha detto nulla?
F: era preoccupata per la mia mano, quando alla fine è lei quella che ha rischiato di più.
C: Camilla è così, si preoccupa più degli altri che di se stessa. È una fantastica testona. La invidio per tante cose, per la sua caparbietà quando vuole fare una cosa, la sua vivacità, la sua bontà d'animo. Sembra una dura ma non lo è. Più che altro è impulsiva, incosciente a volte, ma è coraggiosa, forte fisicamente ed è intelligente, a scuola va molto meglio di me.
F: andate d'accordo?
A: si, probabilmente proprio perché siamo diverse.
Arriviamo a casa mia e mia mamma guarda fuori dalla finestra ed esce quando capisce che sono io. Silvano il papà di Camilla si avvicina presentandosi.
Mor: Fede cosa hai fatto alla mano?
F: solo un taglio lavorando, ti spiego dopo.
Silvano mi guarda e sorride
S: Federico è stato probabilmente la salvezza di Camilla stasera e sono in debito.
Mor: ma per cosa?
Le spiego velocemente e mia mamma si agita un po'
F: li hanno presi e stiamo bene mamma tranquilla.
Restiamo a parlare un attimo e poi Silvano ed Azzurra se ne vanno.
Entro e dopo aver parlato con mia mamma vado in camera, è mezzanotte e mezza. Mi butto a letto, non riesco a togliermi dalla testa Camilla e scrivo ad Alessandro
F;"sveglio?"
Mi risponde dopo mezz'ora
A:" ciao cosa succede?"
F:" posso chiamarti?"
Mi chiama lui
A: ciao dimmi
Gli racconto quello che è successo e mi ascolta in silenzio.
Resta in silenzio un po' e poi mi dice
A: direi che hai fatto tutto quello che potevi. Sto pensando che quando ti ho chiesto di buttarr un occhio alla ragazza, era in senso più soft, non pensavo a questi livelli. Domani la chiamo, grazie per avermi avvisato. Tu come stai?
F: confuso da tutto, anche da lei,non so come spiegartelo
Lo sento ridere
A: Federico, Camilla ha questo potere, arrenditi o stalle distante, ti esonero dal tuo compito se la cosa ti manda in crisi. Dormi e stai tranquillo, l'importante che stiate bene entrambi. Ci sentiamo.
Metto giù e cerco di dormire ma l'immagine di Camilla mi tormenta, le sue lacrime, la paura di deludere suo papà, tutte le sue paure, la sua malinconia, la nostalgia dei suoi amici, la sua dolcezza che si scontra a volte con l'impulsività e quasi aggressività. Se ripenso lo avevo già capito leggendo il suo block notes, lo avevo preso e tenuto io e lo avevo letto. Non volevo farle capire che lo avevo recuperato io. Ho mandato a ridarglielo quell'idiota di Massimo che non riesce mai a limitarsi, per fortuna Gianni mi è venuto incontro aiutandomi, anche a lui piace Camilla, l'ho capito e si è visto. Anche Massimo è confuso da lei, è attirato da Camilla quanto le da ai nervi perché non riesce ad avere l'ultima parola e dopo l'ultimo scontro peggio ancora. Resta il fatto che la sensazione che ho provato prima in camera sua mi si ripropone costringendomi ad alzarmi, la voglia di tenerla tra le mie braccia mi torna prepotentemente. Torno a stendermi, ma il calore delle sue labbra mi accompagnano per tutta la notte.
.
Pov's Camilla
Mi sveglio con la voce di mia mamma.
M: ti lascio dormire,non vai a scuola cosi.
C: si sono senza forze.
Mi ritorna in mente tutto, ho però un ricordo vago di cosa ho fatto dopo essere uscita dal pronto soccorso.
Era un calmante pesante, però ho dormito in compenso. Ho sognato che Federico mi stava baciando, è stata una bella sensazione, devo tornare in pronto soccorso e farmene dare ancora se mi fa sognare ste cose. Verso le nove mi arriva un messaggio di Carlo
Car:" sei in giro o stai male?"
C:" ah no, ieri sera mi hanno sparato e stamattina non sono proprio in forma"
Car:" dai smettila di prendermi in giro, ti chiamo dopo"
C:"😂 non scherzo"
Car:" si ok a dopo"
Dopo poco mi chiama Alessandro
A: avanti cosa cazzo hai combinato ieri sera? Non ho chiuso occhio stanotte pensando che ti potevi fare ammazzare dannazione!
C: tu come fai a saperlo?
A: ho i miei contatti.
C: Federico. Cosa ti ha detto?
A: spiegami tu avanti
C: scusa ma dove sei?
A: chiuso in bagno a scuola con Laura.
Gli spiego velocemente
C: dai rientrate scemi, sto bene.
Mi salutano e tornano in classe.
Torno a dormire e verso le 11 mi suona il telefono è Carlo
C: ciao
Car: cazzo è vero. Benedetta ha appena sentito Massimo che ha parlato con Federico. Come stai?
Resto al telefono con Carlo finché non finisce la ricreazione e mi alzo.
Mia mamma ed Azzurra si piombano su di me chiedendomi e ne parliamo un po'.
M: ti fa male?
C: a muovere un po', ma niente di grave. Stasera abbiamo la cena di papà.
M: mi è passata la voglia, mi sa che non andiamo.
Mio papà è in giardino che parla con i vicini ed esco. Mi chiedono come sto e resto un po' a parlare e poi loro rientrano
C: stasera andiamo alla cena?
P: non lo so, mamma è agitata per te e tutto e non vuole.
C: no voglio che andiamo. Mi sono presa il vestito scusa. Altrimenti quando lo metto?!
Mi dà un bacio
P: allora andiamo a convincere tua madre.
Rientriamo e la convinciamo.
A: intanto dalla parrucchiera ci andavo lo stesso, Camilla ma tu?
C: parrucchiere? Non basta lavarsi?
Papà scoppia a ridere
A:ma dai Camilla.
C: tranquilla ora chiamo Carlo che passi di qua a darmi una mano
Verso l'una mi arriva un messaggio da Federico
F:" ciao ho visto che non sei a scuola, tutto bene?"
C:" ciao si meglio, stamattina ero in coma e mia mamma mi ha lasciato a casa, tu come stai?"
F:" mi urta la ferita perché è su una posizione dove batto in continuo, ma niente di grave, sei più tranquilla oggi?"
C:" si ma credo di essere ancora mezza drogata, devo chiedere a quegli stronzi del pronto soccorso cosa mi hanno dato, ho dormito benissimo 😂 ne voglio ancora"
F:" eh brava, evitiamo di tornare dentro per farci dare ulteriori punti però 😂"
C:" ci provo, ma non ci metto la mano sul fuoco conoscendomi, grazie del messaggio"
F:" di nulla figurati, buona giornata"
Chiamo Carlo dopo poco
C: eccoti. Come stai?
C: Carlo ho bisogno di te per stasera, ho la cena e pretenderebbero che fossi anche pettinata ed in ordine e con un buco sul braccio, mi spiego?
Si mette a ridere
Car: arrivo per le cinque, buco a che altezza?
Gli mando una foto
Car: allora devi metterti qualcosa sopra il vestito che lo copre.
C: metto il completo con i pantaloni e la giacca.
Car: non mi innervosire, voglio che ti metti il vestito, ci penso io e arrivo con tutto e ti sistemo.
Sento ridere sotto e delle voci
C: chi c'è sotto?
Car: Benedetta che ti chiama dopo e i ragazzi che mi hanno chiesto come stai.
C: ragazzi?
Car: si Federico, Massimo e Gianni. Ti salutano...no Massimo no
C: digli che per sua sfortuna hanno sbagliato la mira e sono viva
Car: scema, ti ha sentito comunque
Lo sento brontolare sotto un "non sono così stronzo" sorrido tra me e me
C: dai ti aspetto grazie, saluta tutti.
Metto giù e dopo mezz'ora mi chiama Benedetta e restiamo un po' al telefono.
B: comunque guarda che Massimo non ti odia come pensi.
C: l'importante che tratti bene te.
B: si con me è fantastico, ieri sera è stato dolcissimo
C: dove siete andati?
B: prima a cena e poi da lui un po', era casa da solo.
C: vuoi continuare il discorso o ci fermiamo qua?
Si mette a ridere
B: diciamo che ieri sera mi sono un po' lasciata andare ed è stato tutto così, strano, pensavo peggio per essere la prima volta. Avevo paura mi facesse male.
C:e invece?
B: un po' si all'inizio, ma poi è stato delicatissimo e di una dolcezza spiazzante e mi ha messo così a mio agio che poi è stato bello, non i fuochi di artificio come a volte leggi, ma bello. Lo amo dannazione Camilla ma ho paura.
C: di cosa?
B: dei miei e un po' anche di lui, di come potrebbe reagire quando capirà che loro non sanno nulla e che mi stai coprendo tu.
C: non so cosa dirti. Tu lo conosci meglio di me, io purtroppo mi sono solo scontrata con lui e per i tuoi, non li conosco. Spero solo non mi sparino tutti se scoprono che ti copro, un buco sul braccio mi basta.
B: si da oggi non voglio più coinvolgerti.
C: non ho detto quello, se serve sono qua.
B: stasera ci provo da sola
C:anche perché stasera sono con i miei e faccio fatica a coprirti.
Restiamo ancora un po' e poi ci lasciamo. Mi faccio la doccia e aspetto in tuta Carlo che arriva alle cinque puntuale ed entra con un sacchetto del negozio in mano e dopo aver salutato i miei saliamo in camera.
Car: prima cosa, ma con Federico come sei presa?
C: in che senso?
Car: siete stati un po' assieme ieri sera prima che succedesse il casino. Insomma eravate soli.
C: nulla Carlo. Abbiamo mangiato la pizza, parlato un po' di me, della scuola, sport e basta. In fin dei conti è tornato indietro perché li ha visti e si è sentito in dovere di controllare, figurati se tornava semplicemente perché lo avevo invitato e comunque mi sento in colpa per averlo messo a rischio.
Car: non so, non mi convince, ma a te quanto piace?
C: ma tu sei venuto qua per aiutarmi o farmi l'interrogatorio? Dai aiutami
Car: si va bhe.
Mi tira fuori dei coprispalle che si adattano al vestito e ne scelgo uno un po' più largo sul braccio così non mi dà fastidio. Mi fa sedere davanti allo specchio e prende i miei capelli in mano. Lo vedo pensare e poi tira fuori una serie di gangi strani e si mette a trafficare con i capelli. Ci prova per non so quante volte, finché lo vedo sorridere soddisfatto. È riuscito a raccoglierli con un gancio dietro e fare uscire dei ciuffi rendendo più sbarazzino il raccolto. Mi blocca con delle piccole forcine e parte con la lacca
C: cos'è? Mi vuoi soffocare?
Car: sta buona. Ora trucco. Cosa hai?
I mostro quello che ho. Scuote la testa
Car: l'unica cosa che puoi metterti è il tuo fondotinta.
Apre una borsa e tira fuori una trousse e punta il dito su tre colori spiegandomi come e dove metterli
Car: non ho ancora fatto il corso per truccatore, ti devi arrangiare.
Li metto come vuole lui e poi matita mascara, fard e illuminante.
C: anche questo?
Car: un po' qua, ecco perfetto e questo rossetto.
Lo metto e mi guardo
C: direi che mi piace, tutto coordinato.
Car: vestito, spogliati
C: no scusa resti dentro?
Car: tesoro ma secondo te me ne frega qualcosa vederti in intimo? Muoviti su
Mi spoglio ridendo e lui mi passa il vestito e mi guarda da testa ai piedi serio
C: cosa guardi?!
Car: ma secondo te se continuo a fare palestra mi vengono gli addominali come i tuoi e il tuo culo?
Scoppio a ridere
C: si, anche meglio del mio. Hai una bella base scemo, devi solo lavorarci.
Car: insisto allora. Tu quanto devi stare ferma?
Mentre ne parliamo mi aiuta ad abbotonare il vestito e mettere la giacca. Tira fuori dei orecchini collana bracciali
C: anche questi?
Car: mi vuoi lasciare lavorare?
Lo lascio fare e mi metto le scarpe e mi rimette davanti allo specchio.
C: azz sembro anche seria
Si abbassa e molla l'ultimo bottone
Car: così. Sei stupenda. Foto
Mi fa una serie di foto e poi scendiamo. Giù sono tutti pronti e restano senza parole. Mia mamma batte le mani felice
M: Carlo sei fantastico. Camilla sei bellissima.
Papà mi guarda con un sorriso strano
C;non ti piaccio?
P: si, siete bellissime tutte e tre. Ok andiamo.
Usciamo tutti assieme
C: Carlo domani fammi i conti di tutto.
Car: si si ciao e comportati bene.
M: ecco diglielo Carlo.
Papà sbuffa
P: su andiamo.
Car: dove andate di bello?
Papà gli dice il nome del posto e Carlo fa una faccia strana e poi mi sorride.
Car: allora è facile che ci vediamo se uscite dalle sale da pranzo. Camilla è dove ti avevo chiesto se venivi. È un locale con ristorante e discoteca.
C: se mi rompo ti chiamo.
Mia mamma mi guarda male ed io le sorrido e salgo in macchina. Dopo un quarto d'ora arriviamo sul posto e scendiamo. Entriamo nel locale e mio papà inizia a presentarci un po' di persone con relativi figli, riconosco un paio di ragazzi, uno è a scuola da me e uno è del tecnico. Dopo il buffet di antipasti in piedi, ci sediamo e iniziano la cena. Dopo due ore inizio ad essere stanca di stare seduta e inizio ad agitarmi sulla sedia.

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