Jacopo mi guarda e mi sorride
J: sta tranquilla non ti facciamo nulla, siediti
Mi siedo tremando e l'altro mette giù.
Entra quello che era con mia mamma
J:Giuliano ed ora?
G: ciao, ragazzi non sapevo che eri qua dannazione. La mamma è in ufficio da me
J: ragazzi è minore non possiamo trattenerla
C: cosa succede? Jacopo chi sei?
Si guardano.
J: puoi aspettare fuori un attimo? Ti posso chiedere di non dire nulla a tua mamma e nessuno per ora?
C: si
Esco e mia mamma però non c'è, sarà in ufficio.
Jacopo esce dopo poco e Giuliano entra nuovamente in ufficio
J: Camilla vieni.
Mi siedo
J: allora, mi sei sembrata una ragazza sveglia ed intelligente. Abbiamo bisogno che ci ascolti attentamente. Io sono un poliziotto sotto copertura da più di un anno e a fatica, sto cercando di entrare in un giro di spaccio in zona. Purtroppo i tre che abbiamo beccato a casa tua non erano ladri, ma stavano scappando da noi. Hai avuto la sfiga di essere fuori in quel momento. Ieri non volevo spaventarti, stavo controllando e aspettando il tipo che poi finalmente sono riuscito a beccare quando mi hai visto, ti ho seguito un attimo per capire dove abitavi. Hai un tempismo notevole a trovare il momento meno adatto per sbucare ragazza.
C: eh lo so.
J: Sabato sera ho capito chi eri, quando hai parlato della ferita al braccio.
C: perché hai voluto conoscermi?
J: non ti avevo mai visto con loro e cercavo di capire chi eri e come eri.
J: perché sabato ridevi di me?
Mi sorride e guarda il suo collega
J: credo volesse picchiarmi quando l'ho invitata a bere
C: e altro....
Il suo collega lo guarda male
J: non ci stavo provando giuro
C: a offrirmi droga si però
J: si in effetti quello sì, tastavo terreno, cerca di capirmi. Comunque i tuoi amici e tutti quelli con cui eri ieri sono ragazzi apposto, gli sto decisamente sulle palle a tutti, ma bravi ragazzi.
C: Comunque il tipo con cui eri ieri l'ho già visto
J: quando?
Gli spiego e si alza andando a prendere un PC
J: dimmi se riconosci qualcuno
Inizio a guardare e dopo un po' riconosco i due con lui assieme quella sera e dopo un po' anche il tipo con cui stavano trattando.
Jacopo si guarda con l'altro e scuote la testa
J: ed io che sono rimasto per nulla in disco fino a tardi e questi erano fuori dannazione. Tu non sai che aiuto mi hai dato. Quando fai 18 anni?
C: due settimane perché?
J: per regolarmi. Ascolta, puoi dimenticarti di avermi visto e di tutta sta storia? Se ci troviamo in giro, se ti ignoro, non avvicinarti e fa finta di non conoscermi, se ti saluto comportati come ti comporteresti con uno come me e non dirlo a nessuno, per favore.
C: se ti tiro una testata mi arresti? Volevo farlo già sabato.
Scoppiano a ridere entrambi ed il suo collega mi risponde
X: fallo e ti pago, giuro.
J: guarda che lo fa secondo me.
Gli sorrido
C: un po' so difendermi
J: si ho visto che hai fatto kick boxing. Mi sono informato, per lavoro. Vai prima che tua mamma sospetti qualcosa.
Mi alzo e lui mi segue fuori e mi passa un numero di telefono
J: se solo hai bisogno o vedi qualcosa di strano che hai paura chiamami.
C: grazie.
J: scusami se ti ho spaventato.
C: ok ora sono più tranquilla sapendo chi sei.
Mi fa l'occhiolino, mi fa un sorriso stupendo e noto che ha gli occhi scurissimi e molto belli. Scappa via mettendosi occhiali e coprendosi, ora che so chi è devo ammettere che è un gran figo, gran fisico guardandolo bene. Arriva mia mamma ed usciamo. A casa mi chiudo in camera a studiare, ma sono decisamente confusa da quello che ho scoperto oggi e non riesco a concentrarmi. Non posso dirlo a nessuno ok. I giorni successivi vado sempre su con Azzurra e non vedo nessuno. Giovedì invece all'una vado in fermata e da distante, vedo già Fede e i ragazzi seduti dalla sua. Quando arrivo la Gianni attraversa la strada e viene a salutarmi mentre Federico e Massimo mi salutano restando di là. Stiamo chiaccherando di scuola e vedo in lontananza la macchina di Jacopo avvicinarsi. Quando è davanti a me si ferma, tira giù il finestrino dalla mia parte, abbassa gli occhiali da sole sul naso e mi sorride
J: guarda chi si vede, ti ho riconosciuta da distante, vuoi un passaggio fino a casa? Ho visto dove abiti.
Lo guardo male perché non capisco se lo devo fare o come ha detto lui comportarmi come farei normalmente. Lo vedo ridere
J: bambolina il tuo sguardo è estremamente sexy quando ti arrabbi. Ho già capito che è un no. Un giorno se cambi idea avvisami.
Mi fa l'occhiolino e mi lascia basita e d'istinto alzo il dito medio, mi trattengo per non ridere ma mi scappa un sorriso. Riparte e va via. Dall'altra parte della strada Federico e Massimo sono scattati in piedi e mi guardano senza capire. Attraversano la strada.
M: cosa ti ha detto scusa?
Gianni gli ripete la frase e cosa ho fatto io.
Federico si passa nervosamente la mano tra i capelli
F: Camilla ti prego, non dargli confidenza. Ha detto che sa dove abiti? Ti ha visto entrare domenica.
C:sta tranquillo, stava ridendo. Per me lo fa apposta.
M: Camilla può essere ma non dargli corda.
C: va bhe al limite mi offre qualcosa di buono, serve?
F: CAMILLA!
M: oddio...se gratis perché no?!
Federico gli tira una manata sullo stomaco
M: aiaaa scherzavo, mi arrangio se fosse!
Gianni nel frattempo mi osserva
G: stavi pensando di salire con lui per caso? Mi sei sembrata per un attimo quasi indecisa.
C: no, mi stavo chiedendo se era serio o meno. Il mio sguardo incazzato sexy,ma ti pare? Arriva il bus, ciao ragazzi.
Ho di fronte a me Federico che mi osserva con il suo solito sguardo imperturbabile e per salire, lo afferro per le braccia per spostarlo da davanti, perché non si scompone.
C: biondo devo salire scusami. Come sta la tua mano?
F: meglio e tu?
C: venerdì vado dal dottore, ma meglio. Ciao
Per un attimo mi viene voglia di allungare le mani e circondare il suo corpo per abbracciarlo. Lo guardo e gli sorrido e lo sposto, lo sento sospirare e Massimo sghignazzare. Salgo e li guardo. Massimo sta ridendo e Federico è ancora di schiena.
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Istinto o ragione?
FanficCamilla si ritrova in una città nuova, una scuola nuova, senza amici e fa fatica ad adattarsi un po' a tutto. Come al solito, il suo modo di essere, la porta ad essere attratta dai guai o dalle persone più particolari e rissose o almeno è quello ch...