Pov's Federico
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Stasera a cena mi sono divertito e Camilla è tornata ad avvicinarsi. Toccarla, abbracciarla e riuscire semplicemente ad appoggiare il viso e le mie labbra tra i suoi capelli mi rende felice. Sono contento anche per Carlo, finalmente inizia a parlare e spero che anche Luca possa aiutarlo per tante cose. Osservo Camilla che scherza con loro, perché non capisce quanto è bella?! Mi ha detto che sono figo e pieno di ragazze, quelle che non interessano a me però, io voglio lei! In queste due settimane me ne sono reso conto definitivamente! Ho bisogno di vederla, sentirla, abbracciarla ed ho paura di ammettere cosa sia, per paura di star male. Azzurra è scappata via e noi restiamo ancora un bel po' a parlare.
C: dai usciamo.
Ci alziamo e Carlo si para davanti alla cassa.
Car: il primo che tenta di pagare lo uccido. Offro io!
L: perché?
Car: per il mio primo, quasi spontaneo, coming out.
Luca gli sorride
L: ok te lo concedo, ma quando lo dici a tutti che fai?
Car:dipende se sopravvivo, soprattutto ai miei genitori.
Luca gli mette una mano sulla spalla e lo spinge verso l'uscita
L: smettila di pensarci, una cosa alla volta.
Resto indietro con Camilla e quando siamo fuori lei mi guarda e mi sorride.
Vedo Luca che ci osserva e dire qualcosa a Carlo e poi si avvicina
L: porto a casa io Carlo se non vi dispiace.
F:no assolutamente, io porto Camilla.
C: Fede ti dispiace portarmi a casa ora o vuoi fermarti un po'?
Mi tira con la mano di nascosto la felpa.
F: no volentieri, sono stanco e ho i rotolini di riso che mi stanno ammazzando! Ciao ragazzi e grazie della serata.
C: si grazie, mi sono proprio divertita.
Ci salutiamo e con Camilla andiamo verso la macchina. Quando siamo distanti mi dice
C: grazie per la collaborazione.
F: di nulla figurati, ho capito che volevi lasciarli soli ed è giusto così.
Salta sopra una muretta e ci cammina tranquillamente sul bordo
F: perché?
C: cosa?
F: perché sei la sopra?
Ride
C: scusa, è più forte di me. Vieni su anche tu
F: no,vieni giù tu.
C: solo se mi prendo al volo
F: nooo non lo fare.
Inizia a ridere
C: tu non ti muovere
F: e se non ti prendo?
C: io mi fido e tu devi stare fermo
Inizio a ridere
F: non puoi scendere come farebbero tutti normalmente?
C: io non sono tutti e non sono normale. Daii...conto fino a tre. Uno..due e treeee
Fa un salto e si aggrappa al mio collo e con le gambe alla mia vita e mi abbraccia, ma ci tiriamo una testata. Iniziamo a ridere e cammino con lei così tenendola stretta a me. Ha il viso nel mio collo
F: lo sapevo che ci facevamo male!
C:sei stato bravo però. Dai scendo che peso
La stringo ancora più a me con il timore lo faccia
F:no non scendere, faccio un po' di fatica, così smaltisco quello che ho mangiato.
C: sono pesante, in tutti i sensi lo so
F: smettila. Però mi hai tirato una bella testata.
C: fammi vedere, siediti.
Mi siedo in una panchina e lei resta seduta in braccio. Si stacca dal mio collo e mi prende la testa.
C: in fronte sto giro
Le metto un dito in fronte
F: anche tu, ti fa male?
Scuote la testa ridendo
C: da piccola facevo gli attentati a mio papà, mi arrampicavo ovunque e mi lanciavo aggrappandomi addosso. Mia mamma urlava e lui prima si spaventava e poi rideva. È per quello che mi chiama la sua piccola scimmia. Ora vado male e non vorrei romperlo. Però mia mamma urla ancora.
Ride mentre lo racconta ed io la seguo a ruota, rapito dalla sua vitalità e pazzia. Mi dà un bacio in fronte dove ci siamo scontrati
C: mi dispiace per l'ennesimo bernoccolo, ma sono contenta di vederti ridere.
Le prendo il viso e le do un bacio sulla sua di botta.
F: se è servito per fare ridere anche te, va bene. Preferisco i tuoi occhi quando ridi che quando sono pieni di malinconia, come il primo giorno che ti ho vista e anche altre volte.
Siamo vicinissimi e la voglia di baciarla è difficile da trattenere. Il suo sguardo si sposta dietro di me.
F: cosa c'è?
C: fermo un attimo dove sei..
Si avvicina ancora di più con le labbra alle mie ma continua a guardare dietro di me.
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Pov's Camilla
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Sono in braccio di Federico e le sue labbra vicinissime alle mie e se lo bacio? È stupendo essere abbracciato a lui. La serata è stata stupenda e lui ha perso il suo sguardo triste. Un gruppo di persone nel piccolo giardino dietro Federico attirano la mia attenzione. Si scambiano qualcosa e ci guardano.
Tiro su il cappuccio della felpa a Federico
F: cosa stai facendo?
Tiro su il mio del giubbotto e gli do un bacio sulla guancia sempre con lo sguardo dietro. Li vedo spingersi
C: Fede alzati senza girarti e allontaniamoci velocemente.
F: cosa sta succedendo?
C: stanno spacciando e litigando dietro di noi e ...cazzo hanno la pistola.
Si alza mi prende per mano e inizia velocemente a camminare, sentiamo le voci alterarsi e aumentiamo velocemente il passo fino quasi a correre senza girarsi ed arriviamo alla macchina infilandoci dentro.
F: cazzo è sempre peggio, di solito è una zona tranquilla. Stai bene?
C: si.
Parte e ci allontaniamo.
C: che sia il caso di chiamare la polizia?
F:poi ti fanno una marea di domande e arrivano che sono già spariti o non gli fanno niente come al solito!
C: cercano i pezzi grossi presumo.
F:si m intanto questi girano
C:ma a scuola da te gira roba presumo.
F: come dappertutto, pensi che da te ne giri poca?
C: tu hai mai provato? Conosci chi la spaccia?
F: abbiamo provato un paio di volte a farci una canna, sono sincero,ma non è che mi ha entusiasmato un gran ché e poi costa. Si, conosco qualche ragazzo, ma loro hanno poca roba e non ti dicono chi li rifornisce. Tu?
C:ho provato una volta con il mio ex per farlo stare zitto, ma sono stata male e ho deciso che non fa per me! Sono già scema di mio e già mi metto nei guai senza drogarmi...anzi sono i guai che cercano me!!
Iniziamo a ridere ripensando ai bigliettini dei biscotti e parliamo un po' di Carlo. Arriviamo sotto casa da me e ci fermiamo in macchina a parlare e ridere pensando a prima e parlando di tutto per un bel po'
C:facevamo prima ad entrare da me
F:va benissimo cosi. Certo che da quando ti conosco ho cercato di farmi sparare già due volte, preso due botte e ti ho visto fare delle cose un po' particolari e pericolose più di qualche volta.
Rido
C: in effetti. Io te lo avevo detto che non è semplice essere mia amica.
F: no, ma mi piace!
Mentre lo dice allunga una mano e mi sposta il cappuccio dalla testa e mi sistema i capelli.
C:non ti annoi almeno.
Mi sorride e gioca con i miei capelli.
F: io sono un po' più noioso come amico, eri abituata con Ale e i tuoi amici che mi pare d'aver capito non sono proprio tranquilli.
C:no, li hai visti un po'
F: si al tuo compleanno quando hanno guardato il telefono ho temuto il peggio.
Mi metto a ridere
C: ho fatto di peggio con Alessandro e credimi che più di qualche volta siamo quasi arrivati a picchiarci seriamente, era Laura a dividerci
F: ti avrebbe picchiato sul serio?
C: diciamo che ci sono andata pesante
anche io, soprattutto un paio di volte quando l'ho portato a casa mia nascondendolo finché non si è ripreso. Abbiamo sempre avuto un rapporto assurdo e spesso conflittuale.
F: mi ha raccontato velocemente che non aveva buone compagnie.
C: no e quando io e Laura abbiamo cercato di entrare in amicizia con i suoi amici si è spaventato. Però la svolta l'abbiamo avuta un po' entrambi quando ci siamo iscritti a kick boxing.
F: come ci siete arrivati?
C:il preside. Un pomeriggio ci ha beccati fuori scuola che litigavamo dopo una serata delle sue e stavamo appunto per picchiarci e Laura e gli altri ci stavano tenendo. Ci ha preso di peso e portati via con lui in palestra e ci ha fatto conoscere il suo amico istruttore dicendoci di picchiarci almeno in modo costruttivo. Ricordo che ci siamo guardati e calmati subito iniziando a guardare incuriositi gli allenamenti e da là un po' alla volta ha mollato tutto e tutti.
F: sempre lo stesso preside?
C: si è stato un grande e alla fine un nostro fan alle competizioni. Comunque non sei noioso, mi basta Alessandro e anche Massimo ora di agitato ed un po' fuori.
Si mette a ridere
F: in effetti anche Massimo ha uno strano rapporto con te, per fortuna che con Benedetta ora è tranquillo. Pensa che ha fin preso un sei e mezzo in inglese grazie a lei.
C: grande
Si mette a ridere e poi si rabbuia un attimo
F:posso chiederti una cosa?
C: dimmi
F: hai più visto Jacopo? Non voglio farmi gli affari tuoi ma un po' mi preoccupa
C: l'ho incrociato una volta.
F: ti ha fermato? Gli hai chiesto perché i fiori e come ha avuto il tuo numero?

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Istinto o ragione?
FanfictionCamilla si ritrova in una città nuova, una scuola nuova, senza amici e fa fatica ad adattarsi un po' a tutto. Come al solito, il suo modo di essere, la porta ad essere attratta dai guai o dalle persone più particolari e rissose o almeno è quello ch...