La vedo rabbuiarsi.
F: cosa ti passa per la testa ora?
C: non ho chiesto ad Azzurra cosa ha detto mia mamma. Tanto per lei sono sempre io che sbaglio lo stesso.
F: Camilla, tua mamma ti vuole bene
C: no, lei mi voleva diversa e non le piaccio così!
La stringo a me baciandola
F: ti basta sapere che a me invece piaci così pazza come sei? Anche a tuo papà, me l'ha detto lui parlandoci assieme e anche a tutti gli altri
C: si mi basta
Mi salta al collo e si arrampica aggangiandosi in vita e scoppio a ridere
F:adoro quando lo fai.
C: sono la tua scimmietta?!
F: si.
Sento che sta piangendo e la lascio sfogare camminando con lei in braccio. Dopo un po' mi dà una serie di baci sulle labbra e scende.
C:devo ringraziare Jacopo per averti mandato da me appena riesco! Andiamo che voglio buttare una moneta nella fontana ed esprimere un desiderio e poi andiamo in stazione.
Mi trascina felice per la città e verso le cinque saliamo in treno. Man mano che ci avviciniamo la vedo diventare sempre più tesa. Scendiamo e non parla più. Le prendo la mano e andiamo a prendere l'autobus. Quando siamo quasi davanti a casa si blocca e mi guarda con gli occhi lucidi.
C:mi viene quasi da vomitare Fede.
L'abbraccio e lei appoggia il viso sulla mia spalla.
F: calmati, Azzurra ha detto di stare tranquilla.
C: sei sicuro che vuoi entrare?
F: se lo vuoi tu si. Per me non è un problema. Restiamo d'accordo che sono venuto a prenderti semplicemente in stazione?!
C: si, non voglio pensino che tu sapessi qualcosa.
F: andiamo?
Sospira e andiamo verso l'entrata. Suona ed esce di corsa suo papà. Si avvicina ed io la spingo verso di lui. Camilla scoppia a piangere e suo papà l'abbraccia coccolandola finché si calma
P: Entriamo?!
Resto fermo e Camilla si gira di colpo guardandomi con aria supplichevole e suo papà mi sorride
P:anche tu Fede.
Li seguo ed appena entriamo noto sua mamma ferma vicino alla porta.
M:ciao Fede grazie per averla portata a casa, accomodati.
Azzurra mi sorride. Camilla è agganciata a suo papà e guarda sua mamma con una espressione indecifrabile.
M: ciao Camilla. Avete mangiato ragazzi? Fede ti fermi a cena?
Guardo Camilla e le faccio segno di no. Non mi sembra il caso, devono parlarsi tra di loro ed io non c'entro.
F: grazie Gabriella ma mia mamma mi aspetta a cena. Camilla ci sentiamo per telefono. Buona serata
Sua mamma prende il cellulare di Camilla appoggiato sul mobile e glielo porge.
M: tieni.
C: grazie
Camilla lo prende e mi fa un timido sorriso, si stacca da suo papà e mi abbraccia.
C: grazie per il passaggio.
A fatica mi stacco e vado verso la porta accompagnato da suo papà mentre Azzurra prende la mano di Camilla e la fa sedere nel divano.
P: Fede grazie per essere andata a prenderla e portata a casa, temevo non lo facesse.
F: anche io e l'ho fatto volentieri. Ciao
Mi sorride e chiude la porta.
Vado verso la fermata e mi siedo nella panchina ad aspettare. Mi suona il telefono
F: pronto
J: ciao Fede, arrivati?
F: si l'ho appena accompagnata.
J: come sta?
F: era nervosa, ma i suoi mi sembravano tranquilli.
J: bene. Grazie per averla riportata a casa.
F: grazie a te per averla trovata e per aver sponsorizzato tutto invece. Sono sincero Jacopo, non capisco perché l'ha fatto, sei innamorato di lei?
J: se lo fossi ti assicuro che non mandavo te a riprenderla.
F: allora perché?
J: perché lei è stata una piccola luce in un momento buio della mia vita. Ciao Fede.
Non mi dà il tempo di rispondere e mette giù. Camilla è riuscita a conquistare anche lui a quanto pare, questo continua a farmi preoccupare nonostante gli sia riconoscente. Arriva l'autobus e salgo.
.
Pov's Camilla
.
Mi siedo e mia mamma si siede accanto, è nervosa la conosco. Papà chiude la porta e si siede davanti a noi. Giro il telefono tra le mani e guardo Azzurra che sta osservando mia mamma.
M:ieri è venuto qua Carlo e ci ha raccontato tutto quello che è successo sabato e cosa vi hanno detto, perché non ce l'hai detto?
C:non mi hai dato il tempo di parlare.
M: lo so scusami, ma potevi farlo dopo però.
C: non volevo parlare di Carlo.
M: ci ha detto tutto, compreso che è gay e non è certo questo il problema, ma tutto quello che è successo e vi hanno detto, è inaccettabile e mi dispiace.
La osservo in silenzio e lei si alza, cammina su e giù e poi torna a sedersi
M: perché sei andata via senza dire nulla? Mi hai fatto perdere 10 anni di vita dannazione!
Continuo a stare zitta
M: di qualcosa Camilla! So di aver esagerato e ti chiedo scusa, ma parla!
C: sai quale è il punto? È dovuto venire Carlo per farti capire che forse non era semplicemente una cazzata quello che era successo ed è stato costretto a dirvi cose che forse non aveva voglia di dire e l'ha fatto per giustificare la mia reazione! Non ti è bastata la mia parola, credermi per una volta, avere fiducia in me senza dover darti spiegazioni, no, mi hai puntato subito il dito contro urlando e poi togliendomi tutto, telefono compreso come ad una bambina e trattandomi come tale. Come se chiudendomi in casa in punizione, possa cambiare quella che sono. Si avrò esagerato a picchiarlo, ma cosa dovevo fare? Difendermi a parole? Si avrei potuto farlo, hai ragione, ma dopo aver visto e sentito cosa hanno detto a Carlo e quando ha iniziato a fare battute su cosa avrebbe fatto con me, e non sto qua a ripeterti cosa mi ha detto, perché mi fa schifo ripeterlo, la mia prima reazione è stata quella!! Ho difeso Carlo e me stessa e sono finita in presidenza come lui, alla pari! Io sono uscita con papà che mi aspettava fuori e loro tranquillamente ridendo assieme. Poi arrivo a casa e tu mi assali senza neanche farti venire una cazzo di dubbio sul perché l'ho fatto, ma ti sei data solo una risposta: Camilla, la solita che si mette costantemente nei casini per divertimento, la figlia che non volevi, forse il maschio mancato! Quindi nella mia testa ho pensato che tanto valeva andarmi a fare un giro, tanto eri già incazzata, ma almeno a quel punto avevo un motivo valido per restare in punizione!
È sbiancata ed ha gli occhi lucidi, ora inizio a sentirmi in colpa, ho esagerato!?
Papà ci guarda
P: Camilla, la mamma è impulsiva quanto te! Non è vero che non ti vuole..
Mamma gli mette una mano sul braccio e lo ferma!
M: quando ha chiamato la scuola ho temuto che perdessi l'anno e mi sono definitamente alterata. Hai ragione sul fatto che ha dovuto venire Carlo per farmelo capire e ti chiedo scusa. Hai anche ragione che continuo a trattarti come una bambina. Per me lo sarai sempre, esattamente come Azzurra, nonostante tu mi abbia dimostrato che sei diventata una ragazza stupenda, di una bellezza e sensualità che mi spaventa. L'ho capito anche dagli sguardi che ti rivolgono i tuoi amici, uno in particolare, ma su questo argomento non voglio entrarci. Sei sempre stata bella, una bellissima bambina ed ora una stupenda ragazza e sono incazzatissima per quello che ti hanno detto. Ma non ti permetto di dire che non ti voglio così come sei e che avrei voluto un maschio, mi basta tuo padre!
Mio papà ride
M: il problema è che sei sempre stata vivace e ti sei sempre fatta male. La mia era ed è paura che ti accada qualcosa Camilla! Semplicemente mi fai preoccupare, ma ti amo così come sei, altrimenti non mi sarei mai innamorata di tuo padre tra l'altro! Sai come ho conosciuto tuo padre?
P: no calma ora non serve che stai qua a sputtanarmi per sviare i discorsi.
Mamma gli sorride
M:oh no ora invece glielo spiego. Tua mamma te lo diceva sempre quando vedeva correre Camilla, che con lei avresti capito cosa voleva dire avere un figlio come te! Tra l'altro tua nonna ti adorava Cami perché eri identica a lui!
Papà ride e mi guarda
P: certo che l'ho capito. Io la adoro e i miei adoravano me.
Mamma ride
M: dicevo, l'ho visto che era completamente bagnato e sporco di fango. Si era arrampicato in un albero con un suo amico ed è caduto in una specie di fosso accanto, riemergendo bagnato e infangato ed è venuto a presentarsi in quelle condizioni con il suo amico, come se nulla fosse. Puzzava da non so bene cosa. Siamo andate via senza badarli e una settimana dopo, a scuola si è arrampicato dall'esterno, fino al secondo piano ed ha bussato alla finestra della mia classe durante la lezione di italiano per consegnarmi una rosa rossa. Non ti dico la professoressa quando l'ha visto, non sapeva se ridere o chiamare il preside.
Io ed Azzurra iniziamo a ridere
P: quanto sono stato romantico!
M:poi l'ho rivisto un paio di giorni dopo mentre correva come un pazzo in motorino. L'ho visto schiantarsi a terra per fermarsi, alzarsi mezzo rotto, chiedermi se volevo uscire con lui,consegnarmi il suo numero di telefono e ripartire inseguito da uno che voleva picchiarlo! Capisci l'elemento?
C: ecco cosa intendevi quando mi hai detto della nonna!
Lui ride
P:il ragazzo che mi rincorreva è diventato uno dei miei migliori amici e testimone di nozze.
C: parli di Matteo?
P: si
M: mi sono innamorata di lui anche per quello. Era un pazzo ed ho perso la testa definitivamente quando un giorno, per difendermi, si è beccato un pugno a causa mia. Era una mina vagante e sempre pieno di graffi e botte, per fortuna si è calmato. Tu ogni giorno della tua vita mi hai ricordato lui, e ti amo esattamente come amo Azzurra e credimi, non ti cambierei con nessuna! Ti chiedo scusa per non averti creduto e aver avuto fiducia in te.
Mi alzo e l'abbraccio
C: scusami tu per tutte le volte che ti ho spaventato ed essere andata via di casa, ho esagerato lo so.
M:chiudiamo sta storia e basta. Papà mi ha detto che il preside ha capito la situazione, però mi preoccupano i tre tipi che girano a scuola, quello si.
P: ah secondo me le stanno distanti, quando gli ho parlato mi sembravano tranquilli.
Mia mamma si gira a guardarlo preoccupata
M: COSA HAI FATTO?
Mio papà con aria innocente la guarda
P: mi sono presentato e ho scambiato due parole, nulla di più. Stamattina ho parlato nuovamente con il preside ed il prof che li ha beccati. Ah il prof mi piace, tipo molto alla mano. Ad un certo punto ho trovato nuovamente i ragazzi fuori da scuola che aspettavano i compagni e lui se ne è andato ridendo e lasciandomeli.
Mia mamma mi guarda e sospira
M: Silvano dimmi che non li hai minacciati?
S: ma noooo, ceniamo?
Va via sogghignando.
M: l'ha fatto, ci scommetto! Lo conosco. Speriamo non lo denuncino.
Papà dalla cucina urla
P: non gli conviene!
M:eccolo là! Andiamo a mangiare.
Arrivo in cucina e mio papà bacia sia me che Azzurra.
P: vostra madre mi ha descritto in modo pessimo, ma ho la faccia di uno che minaccia tre stronzetti di 18 anni?
Mi metto a ridere
C:non so, ma ho visto le loro facce mentre gli parlavi sabato però.
P: la loro era TIMIDEZZA!
Mi fa l'occhiolino e si mette a preparare la tavola e gli tira una manata sul sedere a mia mamma che gli dà una sberla sulla mano.

STAI LEGGENDO
Istinto o ragione?
FanfictionCamilla si ritrova in una città nuova, una scuola nuova, senza amici e fa fatica ad adattarsi un po' a tutto. Come al solito, il suo modo di essere, la porta ad essere attratta dai guai o dalle persone più particolari e rissose o almeno è quello ch...