Yun si paralizzò non appena sentì quelle due parole.
Il suo cuore fece una capriola, poi due, poi tre… Yun poté giurare che Namjoon riuscisse a sentire il battito da quella distanza.
Arrossì, ma non distolse lo sguardo, anzi: osservò tutti i dettagli del viso di Namjoon, vide la sua preoccupazione, la sua ansia e, infine, la sua liberazione.
Pensò a tutto il tempo passato con il leader, al loro rapporto, a come si fosse evoluto così in fretta… dal minacciarla, era passato a dirle che l’amava. Namjoon era innamorato di lei.
E Yun? Cosa provava per il suo rapitore? In quel momento, il suo cuore le diceva semplicemente una cosa.
«Ti amo anche io, Namjoon.»
Namjoon sorrise e l’abbracciò con gioia. Aveva avuto paura di essere rifiutato, aveva paura che Yun gli dicesse che non corrispondeva i suoi sentimenti, ma fortunatamente non successe. In quel momento, Namjoon era semplicemente felice.
Era quella felicità unica, inimitabile, a cui avrebbe ripensato ogni volta col sorriso stampato sul volto. Finalmente aveva trovato una persona disposta a stare con lui e ad amarlo per quello che era. Yun conosceva perfino il suo segreto, e nessun’altra ragazza prima di lei ne era a conoscenza: questa era un’altra prova che la minore volesse stare con Namjoon non solo perché era famoso ma per il suo carattere, con tutti i suoi pregi e difetti.
Così i due si diedero un bacio, con lentezza e dolcezza. Il cuore di Yun minacciava di esplodere, così pose fine al bacio dopo qualche interminabile secondo.
«Grazie, Yun-ah.» disse improvvisamente Namjoon, sorridendole.
«Per cosa?» domandò lei, confusa, arricciando teneramente il naso.
«Per essere rimasta. Se tu hai avuto paura, io ero terrorizzato. Pensavo che non ti avrei mai più rivista, mi sono sentito perso, vuoto… poi ho sentito dei rumori, ma ho scacciato l’idea che tu fossi dentro la panic room. Non volevo illudermi ulteriormente. Invece ti ho vista, ed è stato come vedere la luce del sole dopo anni di prigionia… non pensavo di avere così tanto bisogno di te, ma ormai ho la costante necessità di saperti al mio fianco.» concluse Namjoon, mettendo da parte l’imbarazzo per quella confessione.
«Nam… io non volevo tornare a casa con Jennie, perciò non devi ringraziarmi. Io non voglio tornare alla mia vita prima di conoscerti, ho cercato di fare tutto il possibile per rimanere qua dentro… anche se prima o poi me ne dovrò andare per forza…» mormorò Yun, esponendo i propri dubbi.
«Ragazzina, non so neanche io cosa accadrà quando le Blackpink pagheranno il loro debito. E proprio perché non lo so ed è impossibile saperlo, vorrei non preoccuparmene adesso… godiamoci questi giorni in cui stiamo bene insieme, che ne dici?» propose il leader, accarezzando i capelli della minore.
Yun annuì, per poi abbracciare Namjoon. I due rimasero in silenzio, concedendosi finalmente un po’ di riposo.
~~~
«Manca solo la stanza di Namjoon hyung.» affermò Jimin, dopo aver ispezionato insieme a Taehyung e Jungkook tutte le camere.
«Non credi che ci abbia già pensato lo hyung a cercare nella stanza dove si trova in questo esatto momento?» domandò retoricamente Taehyung.
«Sta zitto, Kim. Dobbiamo cercare ovunque, anche sotto i piedi degli altri membri.» ribadì Jimin, lanciando un’occhiataccia al coetaneo.
Taehyung stava sul punto di replicare, quando Jungkook lo prese gentilmente per le spalle e bloccò il suo movimento.
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Hidden Truth - Namjoon
Fanfiction{ℂ 𝕆 𝕄 ℙ 𝕃 𝔼 𝕋 𝔸} Yun va al concerto dei suoi idoli, insieme alla sua migliore amica. Apparentemente è tutto perfetto. Poi, però, la bolla in cui Yun vive, scoppia. Tratto dal capitolo 7: «Te lo ripeto un'altra volta... ti sembra che sono un...