Yun era molto imbarazzata.
BX non le aveva mai fatto un complimento del genere, non se lo aspettava. Le stava inoltre sorridendo, divertito nel vederla confusa.
Yun non sapeva cosa pensare di lui: ci stava provando? Perché le aveva detto quella cosa? Non poteva semplicemente fermarsi alla battuta sull’altezza? Sarebbe stato tutto molto più semplice, invece no.«Devo andare…» mormorò, cercando di avviarsi fuori dalla casa discografica.
Lontano da BX.
«Aspetta, Yun-ah!» esclamò lui, afferrandole un polso di scatto.
Yun si girò nuovamente verso il ragazzo, e lo guardò negli occhi. Non voleva essere cattiva, era l’unico della scuola con cui aveva stretto amicizia oltre alle sue due compagne di classe, non voleva perderlo.
«Era un complimento, non scherzavo.» ridacchiò BX, lasciando la presa sul polso di Yun.
«Ti ringrazio, allora. Ma non voglio creare fraintendimenti… vorrei che la nostra diventi una solida amicizia, ma che rimanesse tale. Mi trovo benissimo con te, mi hai salvata in questi giorni scolastici, e adesso facciamo parte della stessa agenzia. Passeremo tanto tempo insieme, e sono contenta che tu sia una brava persona, però-» Yun venne interrotta dal ragazzo, che le posò una mano sulla spalla.
«Il concetto è chiaro, Yun. Amici. Va benissimo, l’importante è che me lo hai detto subito, senza illudermi.» disse, sorridendo tristemente.
«Mi dispiace, BX…» mormorò lei, sentendosi in colpa per averlo rifiutato.
«Tranquilla, mi va bene così. Sei una bella ragazza, e mi trovo bene con te. Ma se tu vuoi che rimaniamo solo amici, sono d’accordo con te. Dimmi, per rifiutare una persona affascinante come me, ci deve essere qualcun altro. Chi è il fortunato?» domandò BX, cercando di alleggerire l’atmosfera.
Effettivamente, non sapeva cosa aspettarsi. Anzi, era più corretto dire che non sapeva neanche lui cosa provasse per la mora. Forse, era solo attrazione fisica. Forse, invece, era semplice amicizia.
Non sapeva dirlo con esattezza, ma quel rifiuto non lo aveva fatto star male. Si era tolto un peso dal petto, e ne era felice.
Se Yun voleva una semplice amicizia, quella le avrebbe offerto. Non voleva perderla, si trovava molto bene con lei.
Capì solo in quel momento che era meglio così: non aveva mai avuto amiche femmine, e loro avrebbero lavorato insieme. Se si fossero messi insieme, sarebbe stato tutto più complicato. Una semplice amicizia, invece, era perfetta.
BX ringraziò mentalmente Yun, perché gli aveva fatto capire solo ora il suo errore.
«Non so se posso dirlo…» sussurrò Yun, rossa come un pomodoro.
«Non lo dirò ad anima viva. Sono sicuro che sia un idol quindi, anche se lo dicessi, non mi crederebbe nessuno.» la spronò BX.
«Namjoon. Kim Namjoon.» affermò lei, dopo qualche secondo di silenzio.
L'espressione sconvolta di BX fece scoppiare a ridere Yun. Aveva le sopracciglia alzate e la bocca aperta, sembrava paralizzato.
Non riuscì a formulare neanche una frase che una voce maschile dall’interno della palestra chiamò il suo nome. Si stava allenando, prima che arrivasse Yun. Doveva tornare dagli altri.
«Yah, tu mi devi raccontare parecchie cose. Adesso non dobbiamo più mentirci, quindi pretendo di sapere tutto quello che ti è successo! Ti aspetto sotto casa al solito orario, a domani.» la salutò BX, scompigliandole giocosamente i capelli e tornando dentro la palestra senza aspettare una risposta.
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Hidden Truth - Namjoon
Hayran Kurgu{ℂ 𝕆 𝕄 ℙ 𝕃 𝔼 𝕋 𝔸} Yun va al concerto dei suoi idoli, insieme alla sua migliore amica. Apparentemente è tutto perfetto. Poi, però, la bolla in cui Yun vive, scoppia. Tratto dal capitolo 7: «Te lo ripeto un'altra volta... ti sembra che sono un...