Capitolo 8: Scomparsa

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«Abbiamo un problema.» affermò Jennie, mentre si riposava dopo le prove di ballo.

«Cosa c'è stavolta?» chiese scocciata Jisoo, stanca delle continue interruzioni che stavano avendo durante le prove.

«I genitori di Yun non la sentono più, non risponde più ai loro messaggi e quando mi chiamano non sentono la sua voce. Così hanno chiesto ai miei genitori se sapessero qualcosa, ma niente. Mi hanno scritto che se non la sentono entro stasera, andranno dalla polizia e denunceranno la scomparsa.» Jennie rilesse il messaggio con preoccupazione.

«Non possiamo impedirlo. Che lo facessero, così la polizia se ne occuperà personalmente e noi avremo più tempo a disposizione per allenarci. Se scoprono che Yun è da loro, non dovranno parlare, o faranno fallire l'intera industria kpop.» disse Rosé, facendo arrabbiare Jennie.

«Non la troveranno mai! È impossibile, chi può pensare che la band più famosa della Corea del Sud la tenga in ostaggio?» esclamò la mora.

«Calmatevi entrambe... se la denunceranno, avremo la polizia come alleato. E poi Jennie, ricordati che ho già un piano pronto. Dobbiamo solo aspettare qualche giorno, porta pazienza.» disse Jisoo, guardando le altre ragazze.

«Va bene, va bene... sono preoccupata.» mormorò la ragazza.

«Ce la faremo, Jennie. Ma adesso pensiamo al nostro debutto, va bene? Dobbiamo diventare più potenti.» affermò Lisa, guardando l'amica che annuì sconsolata.

Il gruppo riprese le prove con più fervore di prima, erano pronte al debutto, che sarebbe avvenuto da lì a pochi giorni.

Erano determinate, anche se non sapevano come pianificare il loro prossimo attacco alla band. O meglio, per ora non lo sapevano.

Presto, avrebbero avuto dei nuovi alleati.

Presto, avrebbero distrutto i Bangtan boys.

~~~

Yun stava studiando dai libri di Jungkook e gli stava facendo tutti gli esercizi, correggendo i pochi fatti.

Quella notte era crollata sul divano, e al suo risveglio non c'era nessuno. Non vedeva Namjoon dalla sera prima, e non sapeva dove potesse essere andato. Così si era messa a leggere e studiare, per passare il tempo.

Le piaceva la scuola, le piaceva fare i compiti, e per questo tutti i suoi compagni di classe la prendevano sempre in giro... ma non le interessava. Stava studiando da ore ormai e aveva perso la cognizione del tempo.

Finalmente sentì dei passi provenire dall'esterno della camera, e la porta si aprì. Namjoon aveva un vassoio con del cibo tra le mani, e sorrise alla vista della ragazza sdraiata per terra a studiare, con la pancia in giù, una matita in bocca e le gambe incrociate in aria.

«Allora sei innamorata del pavimento.» affermò il ragazzo, scuotendo la testa divertito.

«Mi hai scoperto. Buongiorno, Nam.» salutò Yun, e il moro aggrottò le sopracciglia.

«Nam? Adesso mi chiami così?» chiese confuso.

«Non posso?» domandò a sua volta la minore.

«Teoricamente no. Tu sei più piccola di me, dovresti portarmi rispetto.» rispose Namjoon. Successivamente posò il vassoio sulla scrivania e si avviò verso il comodino, per prendere il suo libro.

«Scordatelo. Non ti chiamerò mai oppa.» decise lei, guardandolo negli occhi.

«Come vuoi, Yunah, non mi interessa.» disse ridendo il leader, alzando le mani in segno di resa.

Hidden Truth - NamjoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora