Capitolo 35: Perdono

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Ormai era sera, Namjoon e Yun non erano ancora tornati e Jimin era finalmente uscito per andare all’ospedale.

Jungkook stava continuando a riposare, così Seokjin, Hoseok e Taehyung ne avevano approfittato per parlare e confrontarsi a vicenda.

I tre si trovavano in cucina mentre mangiavano qualche schifezza come loro solito.

«Avete intenzione di andare a trovare Yoongi?» iniziò Seokjin.

«Se ogni volta devo ritrovarmi anche con Jimin, no.» affermò subito Taehyung.

«Non avevo dubbi… comunque tra poco verrà dimesso, questo è l’importante.» rispose Hoseok, scuotendo la testa con disperazione.

«Lo vedremo, io non sono così fiducioso, hyung.» disse il biondo, mordendosi il labbro.

«Nessuno è fiducioso… siamo in una situazione pessima: Yoongi in ospedale, Kookie ferito e Namjoon che sta combattendo con i suoi sentimenti.» si intromise lo hyung.

«E noi cosa possiamo fare? Soltanto dare il nostro supporto?» chiese con frustrazione Hoseok.

«Indubbiamente tutti hanno bisogno del supporto degli altri membri, ma non solo. Vorrei parlare con Yun: quella ragazza è diventata amica di Jungkook-ie e… qualcosa, con Namjoon hyung.» disse Taehyung.

«Hai ragione, credo che ognuno di noi ci parlerà meglio. Non è fuggita, e questa cosa è molto strana… deve essersi veramente affezionata al nostro carissimo leader. Però ho una strana sensazione, non saprei…» mormorò Hoseok, frustrato.

«Yun mi ha sempre aiutato di sua spontanea volontà, mi sembra una brava ragazza. E poi, è la cugina di Soyeon… solo per questo mi ci sono affezionato ancora di più.» affermò Seokjin, ricordandosi tutte le volte in cui la ragazza lo aiutava in cucina.

«È vero, ma non potrà restare con noi per sempre. Kim Jennie attaccherà di nuovo. Forse lo ha già fatto e noi neanche lo sappiamo. E chi altro sarà ferito? È un miracolo che Yoongi hyung e Kook siano vivi, ma quanti miracoli possiamo ancora avere?» domandò retoricamente il rosso.

«Non lo so, ma che altro possiamo fare? Dobbiamo continuare a respingere tutti gli attacchi finché non capiranno che è inutile provarci e pagheranno, il piano era questo. Ora che abbiamo anche Yun dalla nostra parte, mi pare assurdo mandare tutto all’aria.» rispose Taehyung, anche se con titubanza.

Seokjin e Hoseok annuirono leggermente, mostrandosi d’accordo con il minore.

I tre rimasero poi in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri e dubbi.

Erano stati male nel vedere gli altri membri alle prese con Jennie mentre loro non potevano far altro se non raggiungerli a tutta velocità.

Però era sempre troppo tardi, e loro si sentivano sempre più inutili.

Dovevano proteggersi a vicenda, eppure sembravano delle semplici comparse.

Da quel giorno in poi, ognuno dei tre si ripromise di stare ancora più attento e pronto a qualunque cosa.

Un rumore interruppe i pensieri dei tre ragazzi, che si girarono di scatto verso la porta.

«Calmi, è soltanto il citofono.» disse Seokjin, sospirando.

«A quest’ora? Chi può essere?» si domandò Hoseok.

«Andiamo a scoprirlo.» mormorò Taehyung, per poi guardare dalla telecamera chi fosse.

Il biondo divenne improvvisamente rosso dalla rabbia, e afferrò la cornetta del citofono con cattiveria.

«Brutto pezzo di merda, che cazzo vuoi?» disse infine, cercando di non urlare e di mantenere la calma.

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