Capitolo 57: Novità

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«Hyung, datti una calmata, cazzo.» mormorò Jimin, quando Namjoon sbagliò la coreografia.

«Vaffanculo. Non riesco a concentrarmi.» borbottò lui, frustrato.

Era passata una settimana dal rilascio di Yun, e i Bangtan si erano dovuti concentrare sull’imminente comeback. Stavano ripassando continuamente le canzoni, sia con le coreografie che senza, e non avevano tempo libero.

Avevano registrato varie “Bangtan Bomb”, fatto diverse live e filmato le coreografie da postare.

Jungkook non vide neanche Wooyoung alla BigHit, ma diede la colpa alla troppa fretta.

Tutti, ovviamente, sentirono la mancanza di Yun.

Seokjin, ogni volta che cucinava, iniziava a sospirare pesantemente e a lamentarsi che stesse da solo; Yoongi strappava continuamente fogli di carta dove appuntava delle possibili canzoni; Hoseok cercava di distrarre Namjoon, invano; Jimin e Taehyung litigavano ancora più spesso del solito; Jungkook ballava con malinconia ricordandosi di quando si era allenato con Yun. Namjoon, infine, vagava per la villa in cerca di qualche distrazione, senza però trovare qualcosa da fare.

Ogni volta che posava lo sguardo su un oggetto, quell’oggetto gli ricordava Yun.

«Basta una parola, hyung. Una.» cercò di spronarlo Taehyung.

In quel momento si stavano allenando, ma la tensione nel gruppo era palpabile.

Avevano tutti promesso a Namjoon che non avrebbero cercato di mettersi in contatto con Yun finché non avesse acconsentito lui stesso, perciò tutti i membri stavano sperando che il leader si arrendesse ai suoi sentimenti.

Purtroppo, era più difficile del previsto. Namjoon era molto combattuto: se da una parte voleva proteggere Yun e quindi tenerla lontana da loro, dall’altra voleva avere sue notizie e sapere che stesse bene.

Bang gli aveva personalmente dato l’invito da consegnare a Yun per farla entrare nella casa discografica, e Namjoon lo aveva gelosamente custodito in camera sua, dove cercava di stare il meno possibile per i troppi ricordi.

«Fottetevi.» rispose invece.

Tutti si esasperarono dopo quella risposta, e Yoongi si avvicinò a Namjoon. Lo guardò a lungo, vide la determinazione nei suoi occhi, e si arrabbiò.

Inaspettatamente, gli tirò uno schiaffo.

Dopo quell’azione, riuscì a vedere l’insicurezza prendere il posto della determinazione.

«Kim Namjoon, ora tu mi ascolti. Non hai notizie della tua ragazza da una settimana, e noi tutti siamo preoccupati per lei. Eravamo abituati a vederla ogni giorno, e vorremmo sapere se stia bene o meno. Non me ne frega un cazzo se tu vuoi tenerla lontana da te per proteggerla, noi non c’entriamo niente. E poi, se proprio non ti arrendi, fallo per il gruppo. Stiamo sbagliando ogni cosa, siamo tesi… se andiamo avanti così, sbaglieremo anche quando faremo il comeback e le army rimarranno deluse. Tu sei il leader, fottiti tu e fallo per il gruppo.» disse Yoongi.

Namjoon, come tutti gli altri, rimase molto stupito da quelle parole. Non si aspettava delle parole così forti e dure, ma almeno erano riuscite a colpire.

Yoongi era il secondo al comando: quando Namjoon non si comportava da leader, entrava in gioco lui. E, in quel momento, era riuscito a farlo calmare.

«Se provi a ritirarmi un altro schiaffo, te la faccio pagare. Chi vuole andare a trovarla?»

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«Da quando tutto questo affetto?» domandò ridendo Jimin, abbracciando a sua volta Yun.

«Non rovinare anche questo momento, Park.» disse Taehyung, accarezzando i capelli della ragazza.

Hidden Truth - NamjoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora