Dall'ultima conversazione tra Yun e Namjoon erano passati ormai tre giorni, che per Yun passarono fin troppo lentamente. Voleva scappare, non ne poteva più, voleva uscire.
Però aveva promesso a Namjoon che non avrebbe più provato a fuggire. Lei rispettava le promesse, perciò avrebbe aspettato semplicemente che Jennie ripagasse il riscatto. Sperando che lo facesse, certo.
Principalmente, però, Yun rimase da sola, in quella dannata camera. Voleva uscire, voleva stare all'aperto, ma ogni volta che vedeva Namjoon, il ragazzo era di cattivo umore.
Un giorno, però, si decise ad affrontarlo. Dopo tre giorni in cui a malapena si consideravano, probabilmente per il troppo lavoro del leader, Yun lo vide rientrare dalla cena.
«Namjoon.» lo chiamò dopo che il ragazzo si fu sdraiato sul letto.
«Che vuoi?» domandò lui, guardandola.
«Voglio uscire.» affermò Yun.
«Lo so, ma non comandi tu. E perché dovrei portarti fuori?» chiese Namjoon.
«Perché sto impazzendo qua dentro!» sbottò la minore, frustrata.
«Non mi interessa.» rispose il leader.
«Pensavo fossi migliore di così.» sussurrò Yun, ma le parole furono ben udibili al ragazzo che non pensava di rimanerci così male.
«Pensavi male, ragazzina.» Namjoon cercò di rimanere freddo.
Una lacrima scese lungo il volto di Yun. E ne seguirono altre, così Yun pianse silenziosamente. Non voleva darla vinta al leader, non aveva intenzione di piangere, ma era stressata da quella situazione. Voleva solo scappare da tutti: sia da Namjoon che da Jennie.
Non voleva più avere a che fare con nessuno dei due. Erano tre giorni che non parlava con nessuno, Jungkook le portava il cibo e scappava immediatamente facendo un semplice sorriso imbarazzato, quasi di scuse. E poi basta. Yun non capiva il comportamento del coetaneo: prima era gentile, la proteggeva, poi la schivava e scappava via. Andava a momenti.
Yun non scherzava, stava veramente impazzendo là dentro, e voleva tornare a respirare aria dell'aperto. Il pianto continuò per qualche minuto, e Namjoon lo sentì perfettamente.
Era abituato a sentire i minimi rumori in qualunque situazione, e ogni volta che Yun emetteva un piccolo singhiozzo, Namjoon stava più male. Quando la ragazza smise di piangere, per il leader fu quasi una liberazione.
Quando si accorse che Yun si era addormentata, il maggiore provò ad imitarla, ma non ci riuscì. Controllò l'ora: le due di notte. Guardò la ragazza, e si alzò facendo il meno rumore possibile.
Si avvicinò lentamente a Yun, e le accarezzò la guancia, stando attento a non svegliarla. Vide che il viso era ancora rigato dalle lacrime. Piano piano la scosse per una spalla, finché lei non aprì gli occhi.
«Che c'è..?» esitò Yun, guardando il ragazzo con occhi spenti.
«Fammi un favore.» disse Namjoon, esitando leggermente.
«Quale?» domandò la ragazza.
«Mantieni la promessa che mi hai fatto.» rispose il leader, facendo aggrottare le sopracciglia a Yun.
«In che senso..?» chiese lei, confusa.
«Seguimi, e non fare rumore.» ordinò Namjoon, per poi porgere una mano alla minore per aiutarla ad alzarsi.
Yun, un po' titubante, afferrò la mano, e insieme si avviarono fuori dalla stanza, andando al piano di sotto. Quando Yun capì le intenzioni del leader, rimase ancora più confusa, ma sorrise inevitabilmente.
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Hidden Truth - Namjoon
Fanfiction{ℂ 𝕆 𝕄 ℙ 𝕃 𝔼 𝕋 𝔸} Yun va al concerto dei suoi idoli, insieme alla sua migliore amica. Apparentemente è tutto perfetto. Poi, però, la bolla in cui Yun vive, scoppia. Tratto dal capitolo 7: «Te lo ripeto un'altra volta... ti sembra che sono un...