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Le settimane dopo il suo primo giorno volarono.

Sierra, seppur relativamente in poco tempo, aveva imparato a conoscere la maggior parte del gruppo e si era integrata benissimo in mezzo a delle persone che sembravano migliorarle la giornata.

Ogni mattina il buongiorno le veniva dato con un bacio sulla fronte da parte di suo padre ed un abbraccio da Stiles.

Si vestiva ed usciva di corsa aspettando suo fratello in macchina con Scott, Liam e Theo o, nei giorni in cui faceva estremamente ritardo, arrivava Isaac con la sua fantastica moto per salvarla da un eventuale richiamo dei professori.

Non era sempre certo, però, che lui e Sierra andassero veramente a scuola.

Il ragazzo non era sempre ligio alle regole e alla responsabilità, perciò, se gli saltava in mente di andare a fare un giro nei boschi o arrivare dall'altra parte della contea di Beacon Hills sfrecciando in moto, delle volte convinceva anche Sierra ad intraprendere queste folli avventure.

Trascorreva il resto delle giornate in compagnia delle ragazze: andavano per il centro della città e la sera, non contente di aver passato quattro ore insieme, si organizzavano per passare la notte.

Nonostante ogni sera decidessero di rimanere sveglie per vedere l'alba sul tetto di casa Stilinski, dovevano sempre svegliare Kira ed Allison per evitare che se la perdessero.

Suo padre, d'altronde, non le vietava di certo tutta questa libertà. Sapeva quanto avesse sofferto negli anni e, ora che sembrava aver ritrovato la felicità, aveva il desiderio di vederla sempre con il sorriso sul volto.

Forse l'unica persona che non era mai davvero coinvolta nelle abitudini del gruppo, era Derek.

A Sierra non faceva nessun effetto: era un bel ragazzo, ma dalla loro prima ed ultima chiacchierata risalente a quattro settimane prima, aveva autonomamente lasciato perdere. Non frequentava neanche la scuola, quindi non avevano occasione di parlarsi, e a lei non importava, perché in quel momento aveva cosa ben più importanti di cui preoccuparsi.

Guardava il suo armadietto aperto senza sapere cosa fare, aveva lo sguardo perso: non si era assolutamente preparata per il test di biologia, e puntava tutto sui gemelli e sui loro aiuti, nonostante la cosa le mettesse molta ansia.

Fu Isaac, come al solito, a distrarla dalle preoccupazioni. Chiuse l'armadietto e si posizionò alle sue spalle.

-La smetti di preoccuparti per cose inutili?- domandò appoggiandosi al ferro freddo e arrugginito degli altri armadietti. Isaac Lahey era molto calmo, talmente tanto che la sua calma poteva benissimo essere interpretata come una semplice indifferenza ed incuranza verso l'intero sistema scolastico.

Sierra si lamentò come una bambina capricciosa: sapeva che questo avrebbe spinto Isaac a cingerle un braccio intorno alle spalle e a farla sentire protetta.

Molti pensavano che tra di loro ci fosse qualcosa che andava ben oltre il semplice affetto, altri lo pensano addirittura ancora oggi. In realtà tra i due c'era, e c'è, un'amicizia speciale: Sierra non aveva mai legato così tanto con qualcuno in così poco tempo; era grata al ragazzo per tutta la spensieratezza che le aveva fatto ritrovare.

Seppur a malincuore, Isaac doveva avviarsi verso la classe di storia, lasciando la povera Sierra nelle mani dei gemelli.

Il ragazzo le schioccò un bacio sulla guancia e, quando fu più lontana da lui, la ragazza lo salutò con la mano, sbuffando del fatto che non avrebbe potuto contare neanche su di lui per il test.

𝐏𝐮𝐬𝐡 𝐦𝐞 𝐛𝐚𝐜𝐤 • 𝐃𝐄𝐑𝐄𝐊 𝐇𝐀𝐋𝐄 •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora