Sierra Stilinski, sorella gemella di Stiles, torna a Beacon Hills dopo quattro anni, dopo aver superato il lutto per sua madre.
Timida, insicura ed estremamente sensibile, la piccola Stilinski crede che, tornando a casa dopo anni, troverà tutto com...
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Quando scriveva si lasciava guidare dalle emozioni, e, ovviamente, quando era felice dava vita a quel pezzo di carta in un modo tutto suo. A vederla seduta sul divano del loft, con i capelli sciolti che le ricadevano solo su un lato delle sue spalle; con le gambe nude ed il busto coperto da una maglia a maniche lunghe del suo ragazzo; a vederla così felice, pareva sorridesse anche la penna che teneva tra le dita, oppure, nei momenti di riflessione, che mordicchiava avidamente, con un espressione piuttosto perplessa, ma comunque sorridente.
-Cosa fai?- le domandò Derek, e la voce le arrivò piuttosto lontana, in quanto era da totalmente altra parte del loft. Sorrise, gettando uno sguardo alla grande vetrata impolverata davanti a lei: il sole stava tramontando, e alla fine seppur quel vetro fosse davvero sporco, c'era un'atmosfera particolare, serena. -Scrivo sul mio diario.- rispose alzando un pò la voce, permettendo in questo modo che il mannaro la sentisse.
-E cosa racconti?- domandò ancora lui, mentre la sua voce veniva un pò sovrastata dal rumore di padelle e cassetti, che si aprivano e richiudevano. La piccola Stilinski morse di nuovo delicatamente il tappo della sua penna nera, prima di rispondere.
-Di te.- rispose su due piedi, e da lì scese il silenzio assoluto. Derek, dalla cucina, smise di smanettare con padelle, ingredienti e quant'altro. Sembrava paralizzato da quell'affermazione, perché sapeva quanto fosse fondamentale la scrittura per la sua ragazza, e il fatto che trovasse del tempo anche per raccontare di lui a quel pezzo di carta, lo rese davvero il ragazzo più felice sul pianeta. Un sorriso gli curvò involontariamente le labbra, e tuttavia non riuscì a rispondere a quella rivelazione.
Sierra, allora, avanzò a piedi nudi verso la cucina, quando sentì odore di un tipico piatto americano che, però, lei non gradiva affatto.
Più avanzava verso il piano cottura, più l'immagine di Derek Hale si faceva più chiara: era di spalle, con indosso una canottiera grigia; le vene delle braccia in risalto e gli stessi jeans neri di prima, con i capelli scuri leggermente umidi e scompigliati, e la nuca scoperta, chiara; era intento a muovere qualcosa con la spatola di plastica sulla padella, e, dai suoi movimenti azzardati, era chiaro che in cucina non avesse molta esperienza.
-E...potrò mai leggere quello che scrivi di me?- gli domandò lui, voltandosi leggermente in direzione della sua ragazza, che gli si era affiancata. Sapeva quanto fosse riservata, per cui pensava di aver fatto una domanda a vuoto, perché mai e poi mai avrebbe pensato di poter leggere ciò che scriveva Sierra.
Contrariamente alle sue riflessioni, la piccola Stilinski prese a strappare quel pezzo di carta dal suo quaderno. Lo piegò in quattro, e lo infilò delicatamente nella tasca anteriore del suo ragazzo, lasciandogli un bacio sulla guancia e avvicinandosi al suo orecchio per sussurrargli qualcosa, come se quello dovesse essere un segreto solo loro.
-Lo leggerai quando tu stesso lo riterrai opportuno. Lo farai solo quando ne sentirai l'estremo bisogno, va bene?- le propose lei, con uno sguardo piuttosto serio. Era evidente che in quel pezzo di carta, Sierra Stilinski avesse messo a nudo tutti i suoi più grandi sentimenti verso quel sourwolf che le troneggiava accanto. Ci aveva messo l'anima in quel foglio di carta, e aveva raccontato di un amore che scotta, visto quanto è forte. Aveva raccontato tutto ciò che, a parole, non gli sarebbe mai riuscita a dire.