ventisei

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-Oh no.- erano le uniche parole che lasciarono le labbra di Scott e Lydia.

L'intero branco si voltò nella loro direzione in attesa che consolidassero quella affermazione. -Questo è una specie di labirinto, ma prima...prima non c'era. Dobbiamo trovarlo da soli, Isaac.- mormorarono, posando lo sguardo sul pavimento di cemento. Ecco di nuovo che lo sconforto riaffiorava sulle facce di ognuno.

Iniziarono a camminare lentamente, quasi come se stessero attenti ad un eventuale agguato. In realtà, non sapendo dove andare, cercavano di muoversi piano per memorizzare la strada fatta. Scott, Malia, Derek, Liam, Theo, Peter ed i gemelli, cercarono di utilizzare i loro ultrasensi. Magari, attraverso l'udito, avrebbero potuto percepire un lamento, un urlo, o qualcosa che li ricongiungesse al loro migliore amico.

Derek, nonostante fosse impegnato, non si scordava mai di controllare se Sierra stesse bene. La ragazza, però, aveva capito che almeno in quell'occasione, scappare non sarebbe servito a niente. Non poteva buttarsi il problema alle spalle, perché avrebbe lasciato un suo fratello indietro. E come avrebbe mai potuto perdonarsi una cosa del genere?

Magari era molto facile a dirlo a parole invece che dimostrarlo, ma Sierra sarebbe morta per Isaac. Avrebbe rischiato la vita per Ethan, per Kira, per chiunque fosse affianco a lei in quel momento. In quell'occasione aveva avuto carattere, aveva avuto coraggio, eppure Derek non le staccava gli occhi di dosso. Non poteva abbandonarla.

La lenta marcia si interruppe dalla voce di Stiles che per molti risultava confortante, ma per Derek era solo fastidiosa.

-Ragazzi.- esalò il moro, e si girarono tutti di scatto come se fossero pronti a difendersi. Il ragazzo magrolino dimostrò a tutti ciò che aveva appena capito, battendo il pugno della sua mano contro il muro di cemento che si estendeva per chissà quanti ettari di terreno, fino a formare un intrecciato labirinto.

-L'udito non servirà a molto: questo posto è insonorizzato.- sussurrò, come se qualcuno dall'esterno potesse comunque sentirli. Liam, che nonostante fosse passato del tempo aveva ancora dei problemi a gestire la rabbia, tirò un calcio contro quell'odioso e sporco muro di cemento.

-Già, Liam. Non si sente neanche quello.- ironizzò Stiles con le braccia conserte. Non riusciva proprio a perdere la calma, lui. Solitamente usava l'astuzia e, in questo modo, gli era sempre filato tutto liscio. Altre volte invece, nelle volte in cui l'astuzia non contava granché, usava il sarcasmo, ciò che lui definiva la sua unica difesa.

Tutti quanti si strinsero nelle spalle e, abbandonando anche l'udito, si affidarono alla loro ultima risorsa: l'olfatto.

Chiunque sperava presto di fiutare quell'odore di dopobarba e shampoo al miele. Tutti quanti speravano di fiutare quei profumi che li facevano sentire a casa, perché alla fine Isaac è questo.

Anche se non ti conosce, riesce a confortarti e a farti stare sempre meglio, usando qualsiasi metodo a sua disposizione. Derek ebbe un attimo di esitazione, e fece fermare all'istante tutti gli altri, che aspettavano con ansia e speranza un suo riscontro positivo. E il mannaro ne era sicuro, ormai: dopobarba e shampoo al miele. Isaac.

Nonostante pensasse fosse troppo presto, tirò un sospiro di sollievo e scosse la testa. Invitò gli altri a proseguire nella sua direzione con un rapido gesto della mano.

Probabilmente erano in quella specie di labirinto da circa quattro ore ma sentivano che, se Derek non avesse fiutato nulla, avrebbero continuato a cercare imperterriti per tutto il giorno o per tutta la notte. Finché gli avrebbero retto le gambe, finché non avrebbero raggiunto la disidratazione, lo avrebbero continuato a cercare.

𝐏𝐮𝐬𝐡 𝐦𝐞 𝐛𝐚𝐜𝐤 • 𝐃𝐄𝐑𝐄𝐊 𝐇𝐀𝐋𝐄 •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora