ventinove

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Sierra Stilinski quella notte era proprio stanca, tanto che pensava di crollare nell'immediato sul materasso del suo letto, ma forse la serata si sarebbe svolta diversamente. La ragazza entrò in camera sua, come se fosse un rifugio in grado di proteggerla da tutte le ingiustizie e le paure del mondo esterno.

Aveva disperatamente bisogno di dormire su qualcosa di morbido, ed essenzialmente qualcosa che non fosse una sedia di plastica mezza rotta dell'ospedale. Aveva urgenza di affondare il viso nel suo cuscino.

La sua pelle chiara, leggermente nuda da quando si era sfilata la felpa, rabbrividì venendo a contatto con il freddo della stanza. Si accorse di aver lasciato la finestra aperta, nonostante non lo ricordasse.

Fece per andare a chiuderla, ma una forza fisica superiore alla sua le bloccò il polso. La piccola Stilinski era completamente sbiancata, terrorizzata, ma quando si voltò vide solo...Derek.

-Sei impazzito!?- urlò anche se sommessamente, per non disturbare suo padre che forse già dormiva, e, nel peggiore dei casi, per non farlo accorrere in camera sua e vedere che, assieme alla sua piccolina, c'era anche il suo ragazzo.

-Non mi hai salutato.- ripetè Derek, con le labbra semichiuse e le pupille dilatate. Avvicinò le sue labbra a quelle della ragazza per un bacio dolce, e quando entrambi capirono che non potevano mai averne abbastanza l'uno dell'altra, quel contatto venne approfondito sempre di più.

-Ti ho salutato, ora?- domandò retorica Sierra, reprimendo un gemito contro le labbra del mannaro. -Non ne sono del tutto convinto.- ghigno lui, mordendole audacemente il labbro inferiore.

-Suppongo rimarrai qui questa notte.- sussurrò lei accoccolandosi contro il suo petto, e lasciandosi cullare dal respiro di Derek. Aveva poggiato le mani sui suoi pettorali e respirava lentamente, come per godersi ogni attimo di quel contatto tanto dolce quanto desideroso di altro.

-Non ci avevo pensato, ma mi hai convinto.- sussurrò lui sorridendo. La piccola Stilinski si staccò dalla presa del suo ragazzo, ed entrambi si stesero sul materasso. Esausti, ma con un impellente desiderio di restare vicini l'uno all'altra.

Derek si tolse la giacca di dosso, dato che in quel momento era solo d'intralcio, e rimase solo in jeans. Si stese sul lato del materasso più vicino alla porta, mentre lasciava che la sua ragazza si accoccolasse al suo petto e lo stringesse come si stringe un orsacchiotto di peluche.

-Hai intenzione di rimanere così per tutta la notte?- domandò retorico Derek, mentre osservava incantato la piccola Stilinski che si stringeva a lui come se fosse l'unica cosa di cui avesse bisogno.

L'unica cosa che il mannaro proprio non sopportava era il fatto che la ragazza gli carezzasse l'addome. Faceva scorrere il dorso della mano destra sui suoi addominali in rilievo, e nonostante anche questo era un contatto molto dolce lo mandava fuori di testa. Lei, lo faceva impazzire, e con questo Lilith non c'entrava assolutamente nulla.

-Non vuoi?- replicò a tono lei, mentre si sporgeva più in avanti sul corpo del mannaro, per lasciargli dei baci umidi lungo tutto il collo. A quel contatto, gli occhi di Derek si tinsero di blu elettrico. Innaturale, certo, ma pur sempre stupendo. Sierra si ritrovò a ridere contro il suo petto, quando vide l'effetto che aveva sul suo ragazzo. -Sei bellissimo con questi occhi.- sussurrò contro l'orecchio del mannaro.

A quell'affermazione, però, Derek voltò lentamente lo sguardo verso il soffitto. Si, a volte si dava del codardo, perché in situazioni come quella non riusciva a guardarla Sierra, bella ed innocente com'era.

-Non lo dire.- rispose lui, freddo, nonostante si fosse ripromesso di non trattarla mai più con sufficienza, perché lei non era come tutti gli altri. -Non è una cosa di cui vado fiero.- aggiunse, passandosi una mano sul viso.

𝐏𝐮𝐬𝐡 𝐦𝐞 𝐛𝐚𝐜𝐤 • 𝐃𝐄𝐑𝐄𝐊 𝐇𝐀𝐋𝐄 •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora