trentadue

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Quando Derek la vide entrare nel loft, grattandosi il braccio leggermente imbarazzata come mai lo era stata, aveva avuto l'impellente desiderio di baciarla, di stringerla, perché quello era l'unico modo per lui di tornare a respirare davvero.

Tuttavia, la accolse con un cenno del viso, che destò sospetto anche agli altri e fece rimanere Sierra ancor più male di quanto già stesse. Derek si voltò di spalle agli altri quando gli venne da sorridere appena ascoltò i battiti accelerati della piccola Stilinski. Ma fu solo un attimo, perché lui non poteva lasciare che il suo desiderio di averla di nuovo accanto trasparisse a tutti.

-Allora.- esordì Peter. Essendo il più grande di tutti, sarebbe anche stato normale che fosse stato lui a prendere la parola, ma il branco non era fondato sulla gerarchia. Era sempre Derek a parlare, ma volendo lui stesso evitare qualsiasi tipo di conversazione con lei, aveva designato l'incarico del suo allenamento al più grande degli Hale.

-Per quanto ne sappiamo, Lilith sfoga la rabbia in qualsiasi modo possibile. Non sappiamo come reagirà, e tu, Sierra, dovrai proprio imparare a controllare il tuo istinto omicida, o...vendicativo.- spiegò l'Alpha, appena sui trent'anni.

La piccola Stilinski annuì, poiché Peter le infondeva molta sicurezza e si sentiva più tranquilla, nonostante quello che stavano per fare era estremamente pericoloso.

-Okay, vediamo...Liam! Vai accanto a Sierra.- esclamò Peter. -Voi due avete entrambi problemi di rabbia, quindi coglieremo l'occasione per placare sia l'uno che l'altra.- spiegò ai due, per poi rivolgersi solo alla piccola Stilinski.

-Sierra, non penso io ti debba spiegare che devi trovare un'ancora per resistere all'impulso della collera.- disse l'Alpha, anche se appunto, sapeva benissimo che la ragazza sapeva quel che faceva ormai. Lei ascoltava, certo, ma quando di tanto in tanto, posava lo sguardo sulla figura di Derek a braccia incrociate, che seguiva la conversazione con lo sguardo basso sospirando, la sua rabbia aumentava sempre di più.

Guardò poi Liam, il suo amico di fronte a lei che tutto voleva meno che ferirla, e la guardava con un sorriso impacciato e dolce. Era il più piccolo del branco, perciò lei l'aveva considerato da sempre come un fratellino minore. -Non devi farti guidare dalle emozioni. Liam adesso non è un tuo amico, ma qualcuno che potrebbe farti del male.- la riprese Peter, quando la vide che sorrideva al piccolo Beta di rimando.

-Ricevuto.- esclamò Sierra, ghignando leggermente in direzione del maggiore degli Hale, e lui in risposta roteò gli occhi, dato che ne aveva già abbastanza di dirigere tutta l'orchestra.

-Iniziate.- ordinò, ma senza urlare. In un secondo, Liam non fu più il solito ragazzo biondo cenere che Sierra amava abbracciare come se fosse un peluche, ma era un vero e proprio lupo mannaro, con tanto di artigli, zanne ed occhi gialli annessi. Era famelico, ma la parte umana che risiedeva in lui e che non lo avrebbe mai abbandonato, riusciva a farlo trattenere dal suo istinto omicida verso la sua migliore amica.

Mano mano che avanzava verso di lei, sbraitando e ringhiando, Sierra sentiva quel solito fluido caldo alla bocca dello stomaco che la faceva stare male ogni volta.

-Ricorda, Sierra: devi sopravvivere, non uccidere. Trova un'ancora, svelta.- le ordinò Peter, con la schiena appoggiata al lungo tavolo di legno, di fronte allo spiazzo del loft dove i due stavano per combattere.

La piccola Stilinski aveva già gli occhi rossi, ma più che somigliare a quelli di un Alpha sembravano quelli di Kira, o meglio, quelli della sua Kitsune. Aveva iniziato a prendere delle grandi boccate d'aria, come se tutto quell'ossigeno avrebbe potuto fermare il fuoco che aveva dentro e che la stava logorando. La ragazza iniziò a gemere, dimenarsi, perché voleva riuscirci a non utilizzare la forza, ma era inevitabile.

𝐏𝐮𝐬𝐡 𝐦𝐞 𝐛𝐚𝐜𝐤 • 𝐃𝐄𝐑𝐄𝐊 𝐇𝐀𝐋𝐄 •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora