sette

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Se River Barkley pensava di avere il coltello dalla parte del manico, tutte le sue sicurezze si rivelarono illusioni quando Derek Hale lo fece sbattere contro la parete del laboratorio di chimica, facendogli aderire la guancia sinistra al cartongesso freddo dipinto di verde.

-Che bel modo di iniziare una conversazione civile.- commentò sarcastico lo stesso ragazzo dagli occhi estremamente azzurri, quasi più di quelli di Isaac, mentre il mannaro ringhiava cercando di non trasformarsi.

-Pensavo fossi morto.- disse Derek scuotendo la testa per impedire ai suoi occhi blu elettrico di venire fuori.

-Non mi piace dare le spalle ad una persona mentre parlo: se mi lasci ti dico tutto.- replicò l'altro, per niente spaventato dall'aggressività di Derek.

Quando le sue mani furono libere e la sua guancia sinistra non era più pressata contro il muro dell'aula, allora si girò, e si fece beffe dell'espressione furiosa del mannaro.

-Pensavo fossi morto.- ripetè, cercando di calmare i suoi istinti omicidi.

-Infatti, ma penso tu abbia esperienza con i morti che resuscitano, giusto?- domandò retorico River, ad un centimetro dal naso dell'altro, riferendosi chiaramente allo zio del mannaro. Derek aveva ucciso suo zio, Peter Hale, squarciandogli la gola, ma questa era un'altra storia.

-Che cosa vuoi da noi, da lei?- domandò Derek, inspirando profondamente.

-Una cosa alla volta. Non vuoi sapere come faccio ad essere ancora vivo?- il mannaro annuì. Per almeno due anni era convinto che il corpo di River Barkley non avesse accettato il suo Morso e, seppur glielo avesse chiesto lo stesso River, si era sentito in colpa per chissà quanto tempo. Ci era già passato, e quando si era visto il corpo di quel ragazzo accasciarsi per terra, quasi gli era parso di essere tornato indietro nel tempo.

Cercò di scacciare via quel pensiero, poiché non poteva mostrarsi debole davanti ad un potenziale nemico. Con lo sguardo gli fece segno di continuare.

-Ero morto, o meglio, stavo per morire proprio in mezzo al bosco dove mi avevi lasciato.- sospirò River, che adesso teneva un ghigno sul viso solo per non mostrarsi debole. Non voleva mostrarsi per quello che era sempre stato e che sarà per sempre.

-Sono restato con te, per tutto il tempo.- precisò Derek a denti stretti, poiché per quel ragazzo lui aveva cercato di fare di tutto.

-Mi sono svegliato su una specie di lettino ospedaliero.- continuò il moro, facendosi beffe dell'affermazione del mannaro.

-Mi risvegliai circondato da degli uomini, sempre se così si potevano definire. Erano completamente vestiti di nero, avevano delle maschere in viso...-

-I Dottori del Terrore.- riflettè Derek, sospirando. Lui non ne sapeva molto, poiché quando i ragazzi avevano dovuto fronteggiare queste specie di scienziati lui era parecchio lontano da Beacon Hills, ma sapeva quanto bastava per continuare a seguire il filo della conversazione.

River annuì. -Avevano una voce metallica, non sempre capivo cosa mi stessero dicendo. Presto mi iniettarono una sostanza nel collo, e di quel momento ricordo solo dolore.- poggiò le nocche su un banco, poiché quelli non dovevano essere ricordi felici.

-Mi dissero che stavano cercando di creare la perfetta chimera, e ricordo che con me c'era un altro ragazzo. Si chiamava...- River lasciò la frase in sospeso.

-Theo.- lo precedette Derek, ricollegando tutti i racconti che i ragazzi gli fecero al suo ritorno. Barkley annuì sempre in silenzio, e il ghigno sulla sua faccia sembrava essere sparito.

-Sono stato io il primo successo dei Dottori del Terrore, non quel Theo. Lui probabilmente non mi ha neanche mai visto, poiché venivo chiuso in una stanza a parte.-

𝐏𝐮𝐬𝐡 𝐦𝐞 𝐛𝐚𝐜𝐤 • 𝐃𝐄𝐑𝐄𝐊 𝐇𝐀𝐋𝐄 •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora