36. Viene con noi

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-Hyunjin è disposto a parlare soltanto con te. Con te e con nessun altro. -

Nonostante cercassi di rimanere impassibile, un brivido mi corse lungo la schiena.
Non potevo ignorare il sogno e l'avvertimento che voleva darmi, ma non potevo neppure tirarmi indietro.
Non sapevo che fare.

Sehun riprese la parola.
- Roxy, se tu accetti ti posso assicurare che io e Chanyeol saremo proprio dietro la porta, le sue grandi orecchie saranno appiccicate ad essa e riusciremo a sentire ogni cosa e a intervenire se necessario. -

Gli sorrisi. Quei ragazzi si dimostravano ogni giorno di più delle persone meravigliose.

- Non ti esporremmo mai a un tale rischio, tesoro- intervenne il biondo
- ma non abbiamo altra scelta e ci rimane poco tempo. -
I suoi occhi si fecero tristi e preoccupati.

Feci un respiro profondo prima di rispondere.
-Ragazzi, state tranquilli. Grazie a quello che mi ha insegnato Minho, ora sono in grado di badare a me stessa, anche se Hyunjin dovesse fare una cazzata. -
Basta che la cazzata non sia quella di uccidermi, pensai.

Minho mi fece un segno di approvazione, dopodiché ci avviammo verso l'uscita della stanza.
Il mio insegnante ci bloccò sull'uscio.

-In bocca al lupo, ragazzi- esclamò.
Salutò Chanyeol e Sehun con enfasi, poi, giunto a me, mi strinse in un abbraccio impacciato.
-Soprattutto a te, Roxanne. Buona fortuna - bisbigliò.

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Eravamo nel sotterraneo, che ospitava una sorta di prigione.
L'atmosfera era cupa, grigia e faceva piuttosto freddo.
Piccole finestre in alto, dal vetro opaco e torbido, filtravano una luce fioca e debole, che a stento illuminava l'ambiente rendendolo ancora meno accogliente di quanto già non fosse.

Riabbassai lo sguardo sulle due file di celle poco dinnanzi a noi. Camminando in mezzo ad esse intravidi uomini e donne di varia età, che al mio passaggio reagivano in modo diverso.

Chi accorreva alle sbarre per osservarmi più da vicino, con l'aria sorpresa da "ho visto la madonna", chi strabuzzava gli occhi per poi dedicarmi un ghigno malefico, chi mi rivolgeva uno sguardo carico d'odio con gli occhi ridotti a due fessure.

Chanyeol mi sospinse in avanti, invitandomi a non guardare.

Giungemmo davanti all'ultima cella, separata dalle altre in una stanza a sé stante.
Non vi erano sbarre, ma solo una porta oltre la quale lui mi aspettava.

Mi morsi le unghie, battendo nervosamente il piede contro il pavimento. Non ce la potevo fare.
Dopo quel maledetto incubo, avevo sviluppato una paura enorme nei suoi confronti, la sola consapevolezza di ritrovarmelo davanti tra pochi secondi mi faceva sudare freddo.

Sehun mi mise una mano sulla spalla.
- Non so cosa tu abbia detto a Minho quando siamo usciti dalla stanza, non so quale sia la causa per la quale ti sia svegliata urlando. Ma se fosse per causa sua- indicò la porta con un braccio.
- Ricorda che hai noi. E hai i tuoi poteri.
Sei forte Roxanne, sei incredibilmente forte, devi solo capirlo. -

Scossi la testa con fermezza, io non ero forte. Ma avrei finto.
Gli avevo mentito una volta, ero in grado di farlo nuovamente mostrandomi forte e intrepida.

Respirai a fondo. - Sono pronta. -

Chanyeol infilò la chiave nella serratura e la porta si aprì cigolando.
Deglutii.
Ero immobile, mi sembrava di aver scordato come camminare.
Chiusi gli occhi e mi ricordai di uno dei consigli di mia madre.
Quando hai paura pensa a qualcosa di bello, a un ricordo felice che ti fortifica.
Baekhyun.

Riaprii gli occhi ed entrai nella stanza, mentre la porta si richiuse con un tonfo alle mie spalle.

Hyunjin era lì, ad alcuni metri da me, con la testa bassa, seduto per terra.
I capelli gli erano cresciuti, arrivando sino all'altezza delle spalle.
Non poter vedere il suo volto mi spaventava e rassicurava allo stesso tempo.
I secondi passavano, ma lui rimaneva sempre fermo, come una statua di marmo lasciata e dimenticata in una stanza grigia e polverosa.
Per un attimo mi domandai se stesse dormendo.

-Non pensavo avresti mai accettato di presentarti qui -
La sua voce profonda rimbombò d'improvviso nella stanza vuota e muta, facendomi sobbalzare.

Aveva soltanto sussurrato, eppure le sue parole mi erano entrate nelle ossa come le avesse urlate.

Alzò il capo lentamente, posando  gli occhi scuri e letali su di me. Per un attimo, quello sguardo mi fece rivivere il sogno della notte precedente.
Fui costretta a guardare altrove.

Strinsi le mani nelle tasche e feci coraggiosamente un passo in avanti.
- Non ho intenzione di sprecare il mio tempo. Dimmi chiaramente se collaborerai oppure no -
dissi in tono glaciale.

Mi rispose con una risatina amara.
Si alzò in piedi, e io feci un passo indietro senza farmi vedere.
- Io non collaboro con voi. La mia fedeltà è all'Essere Oscuro e lo sarà fino al mio ultimo respiro. -

Alzai il capo, guardandolo dritto negli occhi con una smorfia di disgusto.
-In tal caso, non abbiamo nulla da dirci- sputai acida.
Mi voltai e poggiai la mano sulla maniglia.

-Ferma- mi ordinò.
Sorrisi compiaciuta dentro di me.
- Collaborare è un termine eccessivo, ma pur di non morire potrei aiutarvi.
Lo faccio solo perché la mia vita serve al Black Cloud, se così non fosse mi sarei già fatto uccidere volentieri dal tuo amichetto. -

Mi girai verso di lui, mantenendo un'aria fredda e distaccata.
- Le tue giustificazioni non mi interessano. Voglio sapere i piani del tuo padrone. La verità, Hyunjin. -

Fece alcuni passi in avanti, fin quando non giunse esattamente di fronte a me, più vicino di quanto mi aspettassi.
-Ricordi il mio nome, sono lusingato. - mi schernì.

- Vai al punto.- risposi con fermezza.
Il ragazzo asserì, guardandomi con aria superiore.
- Come vuoi, allora. Ecco il piano.
Il Black Cloud eliminerà tutte le persone a cui tieni, per poi passare alla distruzione del tuo inutile e stupido mondo, la Terra.
A quel punto ci sarà lo scontro finale, tra te e lui soltanto. Il mio padrone vincerà con il suo potere immane, e di te non rimarrà più niente, neanche il ricordo. - concluse con perfidia.

La rabbia mi ribolliva nelle vene.
Con una spavalderia uscita fuori da chissa dove, mi avvicinai a lui.
- Non essere così sicuro di quel che dici. - ringhiai.

Poi, presi una decisione.
Chiusi gli occhi, mi concentrai e pregai che il mio potere funzionasse.
Li riaprii e afferrai per un polso Hyunjin, che fu incapace di opporre resistenza. Aveva funzionato.
-Dannata, Blue Cloud -
Con un sorrisetto aprii la porta, trascinandolo fuori assieme a me.

Mi ritrovai Sehun e Chanyeol che mi fissavano con gli occhi sbarrati.
-Perché? - biascicò il primo,facendo correre lo sguardo prima a Hyunjin poi a me.

Senza rispondere, presi le manette dalla tasca del biondo e bloccai i polsi del ragazzo affianco a me.
-Lui viene con noi sulla Terra. - annunciai.

La mascella di Chanyeol stava per toccare terra dopo la mia affermazione.
Sehun, invece, aveva capito il mio piano e annuì soddisfatto.
- Possiamo partire - esclamò.
Gli sorrisi, e ci incamminiamo verso l'ascensore.
Courtney, sto arrivando.

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Sono tornata con un capitolo dopo soli cinque giornii non ci credo neanch'io ahah, be proud of me💖.

Perché Roxanne si sta portando dietro Hyunjin sulla Terra, secondo voi?

Sono curiosa di sentire i vostri pareri:)
All the love
CoccoLia💓

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