33. Dove Sei?

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-Abbiamo una sorpresa per te. - esclamò il corvino, con un sorrisetto sghembo sulle labbra.

Aggrottai le sopracciglia, insospettita. Chissà che accidenti avevano combinato ... se Chanyeol era incluso potevo davvero aspettarmi di tutto. 
- Ti piacerà, vedrai- commentò proprio quest'ultimo.
- Inizia a ringraziarci già da adesso, se vuoi- aggiunse con aria spavalda. Sbuffai divertita.
Ero sempre più curiosa.

Ci incamminammo verso uno dei corridoi con passo spedito.
Fui sorpresa dalla moltitudine di gente così diversa che incotrammo: asiatici, europei, americani. 
Sembrava un po' di trovarsi in un aeroporto.
Lingue completamente diverse tra loro si intrecciavano nell'aria mischiandosi a piccole risate variopinte, liete e vivaci. 
Mi piaceva quella nuova atmosfera.

Svoltammo a destra ritrovandoci davanti ad una porta in legno, anch'essa rigorosamente bianca. Sehun inserì una chiave nella serratura e abbassò la maniglia, facendo segno a me e a Chanyeol di entrare.

Avanzai un po' titubante verso la stanza buia.
- Accidenti, Sehun, dov'è l'interruttore?- chiese il biondo iniziando a tastare freneticamente il muro. Più che tastare la superficie, sembrava stesse sferrando potenti manate contro di essa, dato il rumore che produceva. Risi sommessamente, era una situazione piuttosto comica.

Sentii Sehun sospirare spazientito. Potevo comprendere la sua frustazione.
- E' sulla destra non appena varchi la soglia. Sei entrato cinquecento volte in questa stanza e ancora ti giri tutto il perimetro della parete alla ricerca dell'interruttore? Ma seriamente?-

- Trovata!- urlò l'altro raggiante, e la stanza finalmente si illuminò.
- Scusate- si grattò la nuca, ridacchiando timidamente. 
- Benvenuta nel nostro ufficio, Roxanne! - esclamò con aria solenne il corvino, allargando le braccia fieramente. 

Mi guardai intorno: la stanza era piuttosto ampia, due scrivanie nere, poste l'una di fronte all'altra, contrastavano col colore niveo delle pareti.
Ridacchiai notando la plateale differenza tra i due tavoli da lavoro:
il primo era ordinato con estrema precisione.
Un computer lucidato con cura era posizionato davanti a un taccuino rilegato in pelle nera e un portapenne elegante.
L'atro tavolo sembrava invece reduce della forza devastante di un uragano: decine di fogli scarabocchiati erano sparsi alla rinfusa, il porta penne fucsia fosforescente era capovolto e tutto ciò che conteneva giaceva sul pavimento. 

Non era difficile immaginare a chi appartenesse una scrivania e a chi l'altra. Proprio no.

Le due scrivanie erano separate da un mobiletto scuro, sul quale si trovava un telefono fisso e quelle che mi sembravano delle carte geografiche.

- Mi piace- commentai infine.
- Soprattutto la scrivania di Chanyeol- ironizzai divertita.
L'interessato ridacchiò e le sue guance si tinsero di rosso, mentre Sehun gli rivolse un'occhiata di fuoco.

- Ora scoprirai qual è la sorpresa- annunciò il biondo, elettrizzato.
Fece alcuni passi in avanti, raggiungendo il mobiletto con le carte geografiche. 
Indicò la cornetta del telefono e mimò un " tadaan". 
Aggrottai le sopracciglia. Non capivo.

- Meglio se spiego io- si intromise il corvino, raggiungendo l'amico.
- Roxanne, quello che Chanyeol cercava di dirti è che questo non è un telefono come tutti gli altri. Questo è l'unico modello in grado di mettere in comunicazione tutti e sette i mondi.- 

Strabuzzai gli occhi.

- La sorpresa è questa: puoi fare una telefonata a una persona del tuo mondo.
Abbiamo parlato col capo spiegandogli che era giusto lasciare che ti mettessi in contatto con qualcuno, dopo tutto questo tempo lontana da casa.
E lo abbiamo convinto.-
- Consideralo come un piccolo regalo da parte nostra- aggiunse Yeol.

Blue Cloud |Byun Baekhyun|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora