35. In Trappola

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-Devi concentrarti, Roxanne. - mi riprese Minho, tendendo una mano verso di me affinché mi rialzassi dal pavimento.
Sospirai e la presi, rimettendomi in piedi.

Erano passate esattamente dodici ore da quando avevo messo piede in quella stanza. Da allora ci eravamo allenati continuamente, con brevi pause solo per mangiare qualcosa e svuotar la vescica.
Vorrei poter dire che dopo tutto questo tempo avessi  fatto progressi, ma in realtà, mi sembrava di non star andando bene.
Iniziavo a demoralizzarmi.

Il mio insegnante poggiò le mani in vita, soffiando via un ciuffo di capelli neri ricaduto in avanti, sulla fronte imperlata di sudore. 

- Sto facendo schifo, vero?-

Minho piegò la testa di lato, tirando le labbra in un'espressione buffa.
Poi abbassò il capo e mosse passi lenti e rilassati nella mia direzione, tenendo sempre gli occhi rivolti al terreno e impedendomi di studiare l'espressione sul suo viso.
D'un tratto si fermò e incrociò il mio sguardo stanco, osservandomi silenziosamente per una manciata di secondi.

- Sei solo agitata. Hai paura a causa di ciò che sta succedendo nel tuo mondo, l'ansia di arrivare troppo tardi ti assilla in ogni momento, perciò vuoi imparare tutto subito.
Ti capisco, è comprensibile.- fece una pausa.

- Ma devi rimanere centrata sul presente, sulle azioni che stai svolgendo in questo preciso istante.
Se non mantieni la mente concentrata, essa subito tenderà a divagare, volerà dritta su ciò che ti preoccupa, facendoti distrarre e impedendoti di realizzare appieno le tue capacità.-

Posò una mano sulla mia spalla, rivolgendomi un sorriso sincero e rassicurante.

- Non sentirti in una costante gara contro il tempo, Roxanne.
Egli può essere tuo amico se sai come trattarlo. -

- Sai leggere nel pensiero, per caso? - domandai affascinata.

-Qualcosa del genere - ridacchiò.

Ricambiai il sorriso, motivata dalle sue parole. Aveva perfettamente ragione, su ogni cosa.
Dovevo concentrarmi sul mio allenamento, lasciando tutto il resto fuori dai miei pensieri. Solo così potevo farcela. 

- Ok, ricominciamo- esclamai, questa volta decisa a dare tutta me stessa.

****
(1 day later)

I miei passi rimbombavano nel corridoio bianco, come al solito silenzioso e deserto. Stringevo tra le braccia una dozzina di fogli, tutti  documenti da consegnare al Capo, al piano terra.

Giunta alla fine del corridoio, girai a destra, trovandomi di fronte all'ascensore. Pigiai sul pulsante a lato, attendendo che le ante si aprissero.

- Roxanne- una voce mi chiamò.
Mi voltai, ma dietro di me non c'era nessuno. Continuai a guardarmi intorno, fin quando non mi convinsi che dovevo essermelo immaginato, d'altronde non c'era anima viva intorno a me.
Mi riposizionai di fronte all'ascensore.

- Roxanne- deglutii. 
Avevo sentito chiaramente questa volta. Dietro di me la parete bianca alimentò il senso di inquietudine che cresceva ogni secondo di più. Tornai indietro, al corridoio che avevo attraversato poco prima.

Voltato l'angolo, spalancai gli occhi atterrita, lasciando cadere i fogli per terra. 

Hyunjin avanzava verso di me, con una folle luce negli occhi. Teatralmente, faceva roteare per aria la pistola impugnata con la mano sinistra. Sentii le gambe molli e cercai di respirare a fondo.

Ma quando lo sguardo malefico del ragazzo incontrò il mio, mi sentii mancare. I suoi occhi si accesero e le labbra piene si allargarono in un ghigno minaccioso.
Il panico prese il sopravvento su di me.

Iniziai a correre senza sapere dove andare. Sentii i passi dietro di me farsi sempre più terribilmente vicini, allora aumentai la velocità, arracando ossigeno e correndo a perdifiato, come se da ciò dipendesse la mia vita. Non sentivo più alcun rumore dietro di me.  Arrivai alla fine del corridoio, senza poter svoltare più da nessuna parte. Vi era solo una porta. 

La aprii, catapultandomi dentro e cacciando un sospiro.
Recuperai fiato, col cuore in gola che batteva all'impazzata.
Era buio pesto nella stanza.
Allungai le braccia sulla parete alla ricerca dell'interruttore, rimanendo avvinghiata con la schiena contro la porta.

-Cercavi questo? -
La luce si accese, accecandomi per un istante.
Lui era lì, a pochi metri da me, con un sorriso malefico sulle labbra.
Cacciai un urlo, riportando freneticamente le mani sulla maniglia.
La abbassai con forza, ma la porta rimase chiusa.

-Merda, merda, merda- imprecai a denti stretti.
Posai entrambe le mani sulla maniglia, sbattendola in alto e in basso con tutta la forza di cui ero capace.
-Apriti, cazzo- gemetti.

Il ragazzo ridacchiò, estraendo dalla tasca del pantalone una chiave che sventolò per aria.
Sbiancai.
Ero in trappola.

Hyunjin alzò la pistola, puntandola su di me.
-Avrei dovuto farlo molto prima- asserí.
Le sue dita si posarono sul grilletto.
-NO!-

Riaprii gli occhi, sobbalzando.
Tre persone erano inginocchiate intorno a me.
Avevo il fiato corto, e i vestiti appiccicati al corpo per via del sudore.
Era solo un sogno.

Sbattei le palpebre, cercando di mettere a fuoco l'immagine davanti a me.
Sehun, Chanyeol, e Minho mi guardavano preoccupati.

Vedendo che ero sveglia, Chanyeol si precipitò su di me.
-Roxy, ci sei? Sehun prendi dell'acqua-
Bevvi qualche sorso, per poi alzarmi in piedi.

Ignorai tutte le domande che arrivarono a fiumi, puntando gli occhi su Minho, che sembrava aver già capito tutto.
-Dobbiamo parlare- gli dissi.
-Ragazzi, uscite - ordinò lui.

Chanyeol mi guardò confuso, e vagamente offeso, ma fu spinto fuori da Sehun, che chiuse la porta alle sue spalle.

Rimasti soli, mi rivolsi al mio insegnante.
-Devi dirmi la verità - bisbigliai.
- I miei sogni sono premonitori? Si avvereranno? -

Lui sospirò, incrociando le braccia al petto.
-No. Però possono indicare un pericolo imminente, sono una sorta di avvertimento. - rispose.

Mi strofinai le mani sul volto.
- Ne sei sicuro? -
-Si, lo giuro. -
Annuii, chiedendogli di far rientrare i ragazzi.

Sehun e Chanyeol si precipitarono dentro, assicurandosi che stessi bene.
- Avete novità? - chiesi.
-Si- mi rispose il biondo.
- Siamo riusciti a convincere Hyunjin. Ha detto che ci rivelerà i piani del suo padrone. -

Sorrisi flebilmente. - Finalmente una buona notizia-
Chanyeol rispose curvando lievemente le labbra, in un sorriso appena accennato e per nulla convincente.
Sehun batteva freneticamente il piede sul pavimento, evitando di guardarmi in faccia.

-Perché quelle facce? - mi insospettii.
I due ragazzi si rivolsero un'occhiata complice, dubbiosi, poi il corvino prese la parola.

-Hyunjin è disposto a parlare soltanto con te. Con te e con nessun altro. -

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Yo guyz, scrivere questo capitolo è stato decisamente elettrizzante ^_^
Vi auguro in anticipo un felice natale, miraccomando stay safe 💞
Cosa succederà secondo voi nel prossimo capitolo?


Ci vediamo presto, all the love
Coccolia💓

Blue Cloud |Byun Baekhyun|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora