5. Confidenze

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Do you want me crawling back to you?
Do I wanna know,
Arctic Monkeys


A volte è bello ritornare alla vita di sempre. (Tranne quando si rompe la lavastoviglie del diner e ti tocca lavare a mano tutto.)
Alla radio parte Monster dei BigBang e spontaneamente inizio a canticchiarla e lavare i piatti a ritmo di musica.
Fortunatamente sono pochi.

E' un pomeriggio molto tranquillo quello di oggi, solo un paio di clienti affezionati fanno il loro ingresso dalla porta principale chiedendo un caffè o un cappuccino.
Come biasimarli?
Il sole ha finalmente deciso di abbandonare la sua coperta di nuvole e mostrarsi in tutta la sua magnificenza: si erge alto nel cielo e osserva i ragazzini che giocano a pallone nei parchi con la fronte imperlata di sudore, guarda gli alberi del viale che ondeggiano le loro fronde rigogliose, filtra attraverso le finestre delle case e illumina le stanze, e infine sbircia attraverso le vetrate del diner e mi tiene compagnia.

Mentre sono persa nei miei pensieri, tengo lo sguardo basso sul bancone. D'un tratto vedo due mani far capolino nel mio campo visivo e sobbalzo, alzando subito lo sguardo. La figura piantata davanti a me fa una risatina.
- Ti spaventi troppo facilmente Roxanne, non c'è gusto-
- Se tu la piantassi di spuntare dal nulla come un fungo non mi spaventerei, Baekhyun.- ribatto stizzita.

Il ragazzo davanti a me ridacchia con le braccia incrociate al petto e gli occhi fissi sui miei.
Noto con sorpresa che il castano dei suoi capelli ha lasciato il posto ad un color rosso tiziano.
- Allora, Baekyhun-ciliegina, cosa ti preparo? - sorrido divertita.
Mi punta il dito contro.
- Ehi, ehi- inizia con voce severa - non osar paragonare i miei capelli ad una ciliegia! -
Roteo gli occhi.
- Ok ciliegia, vuoi un caffè, un panino, un espressino o qualcos'altro? -
Il ragazzo curva le labbra in un sorriso audace, poggia entrambi i palmi delle mani sul bancone e si sporge in avanti, verso di me.
Un profumo di colonia maschile mi invade.
Sembra di essere in una fanfiction.

- Stai cercando di liquidarmi il prima possibile, Roxanne? - sussurra.
Di rimando mi sporgo verso di lui, lasciando solo una manciata di centimetri come barriera tra i nostri volti.
- Sto solo cercando di fare il mio lavoro, ciliegia - sussurro.
Rimaniamo in quella posizione per alcuni secondi.
Il viso di Baekyhun ha assunto un'espressione insolitamente seria e controllata e i suoi occhi studiano attentamente i miei.
D'un tratto rompe il contatto visivo e balza all'indietro tornando seduto comodamente dietro al bancone.

- A che ora stacchi? - mi domanda guardandosi intorno.
- Tra mezz'ora- rispondo insospettita - perché? -
Il rosso ignora completamente la mia domanda e si sistema la giacca nera di pelle.
- Allora, di che parliamo in questa mezz'ora? - chiede con innocenza.
Dove vuole arrivare?
- Che hai intenzione di fare dopo questa mezz'ora? -
Baekyhun alza le spalle e con tono ovvio, come se la risposta fosse del tutto scontata, dice: - ti porto fuori a fare un giro-
Ridacchio.
- E se avessi altro da fare? -
Il ragazzo aggrotta la fronte.
- Hai altro da fare? -
Silenzio.

Baekyhun alza le sopracciglia e sorride compiaciuto e soddisfatto.

****

Mezz'ora dopo sono nell'auto di Baekyhun,seduta su di un comodo sedile in pelle, diretta chissà dove.
Pensando alla situazione, mi rendo conto che inaspettatamente si è creata molta confidenza tra noi.

Mentre osservo il ragazzo guidare sereno, facendo ticchettare le lunghe dita affusolate sul volante, ripenso alle parole di Courtney e al discorso avuto con lei giorni fa. Stupidaggini. Non capisco perché la gente, per invidia dei suoi viaggi, debba far circolare queste voci spropositate.

- Mi sconcentri se mi fissi così - sussurra Baekyhun tenendo lo sguardo fisso sulla strada e picchiettando, questa volta nervosamente, le dita sul volante.
Sorrido compiaciuta.
- Ohh la mia presenza ti mette a disagio? -
Si volta verso di me con un ghigno.
- Ti piacerebbe-
Dopo alcuni minuti di viaggio,  parcheggia e spegne il motore. Rimaniamo seduti ai nostri posti in silenzio.

Tossisco. - Siamo arrivati? -
- Tu che dici? -
- Che ne so io - sbotto alzando le spalle.
Lui ridacchia. Sempre sorridendo sotto i baffi, mi squadra dal basso verso l' alto, fermandosi poi a guardarmi negli occhi.
La luce dell'auto si è spenta e mi sento estremamente a disagio.

Punto il mio ditino esile contro il suo petto.
- T-tu sei strano-
Apro la portiera ed esco dal veicolo, prendendo finalmente una boccata d'aria fresca.
Anche troppo fresca veramente.
Nel frattempo anche Baekyhun è uscito dall'abitacolo e, come se non fosse successo niente, esclama sorridente: - seguimi, ti porto in un bel posto-

Faccio come mi dice e dopo alcuni passi, entriamo in un locale.
Non appena vi metto piede, mi pervade un'odore inconfondibile: carta.
Grandi quantità di libri sono disposte ordinatamente in ampi scaffali illuminati da lucine natalizie, più avanti si trovano graziosi tavolini in legno al di sopra dei quali è accesa una candela profumata. In fondo alla sala c'è un bancone bar in stile americano e, poco più in là, uno splendido pianoforte a coda.

Alzando lo sguardo, noto che i muri dell'edificio sono tempestati da ogni parte di citazioni di alcuni classici intramontabili.
L'atmosfera magica che avvolge questo posto è resa ancora più preziosa dalla luce soffusa offerta esclusivamente dalle lucine e dalle candele.

- Dalla tua bocca spalancata deduco che ti piaccia- sussurra una voce al mio orecchio.
Mi rivolgo a Baekyhun, in estasi.
- È incantevole -
- Sapevo che ti sarebbe piaciuto - esclama tutto contento.

Ci sediamo ad un tavolo per due ed ordiniamo due cappuccini.
Lo sguardo del ragazzo di fronte a me vaga perso sui libri che ci circondano.
- Mi è sempre piaciuto questo posto.- fa una pausa.

-Mi ci portò mia madre 3 anni fa, quasi per caso. Avevamo trascorso l'intera giornata insieme e ad un certo punto aveva iniziato a piovere talmente forte che siamo entrati nel primo posto riparato che abbiamo trovato. Il caso ha voluto che fosse proprio questo. - gli luccicano gli occhi, ha la nostalgia dipinta sul volto.

- Da quel momento ci torno da solo, ogni volta che ho voglia di pensare, riflettere o semplicemente isolarmi da tutto e da tutti e perdermi nell'unica cosa di cui non mi stanco mai: un libro-

Conclude il suo discorso abbassando lo sguardo e io non posso che tacere.
Siamo molto più simili di quel che pensassi, Byun Baekyhun.

Ed eccomi tornata dopo ere geologiche con il quinto capitolo!
Sono abbastanza soddisfatta, spero vi sia piaciuto ❤️

Blue Cloud |Byun Baekhyun|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora