Blue Cloud |Byun Baekhyun|

42. Reagire

Baekhyun's pov

Passai una mano tra i capelli umidi per la pioggia. Non ero per nulla stupito che Roxanne e questa ragazza fossero amiche: il sarcasmo era la loro arma comune, la spada che entrambe condividevano e tiravano fuori al momento oppurtuno.

- Potrà sembrarti una frase fatta, ma davvero quel bacio non era ciò che sembrava- dichiarati sincero.

Non aggiunsi altro, avrei spiegato ogni cosa direttamente a Roxanne non appena ci fosse stata l'occasione.
Non mi piaceva parlare per terzi, anche se si trattava della persona più vicina a lei, in quella situazione delicata preferivo discutere faccia a faccia con l'interessata ed evitare incomprensioni.

-Dicono tutti così- commentò Courtney seccata, volgendo lo sguardo altrove.

Io feci lo stesso, osservando la pioggia che continuava a scendere copiosa, senza dare il minimo accenno a volersi fermare. In quel momento ero al riparo da essa, grazie all'ombrello che la ragazza aveva gentilmente condiviso con me, ma di lì a poco, incamminandomi verso casa, sarei diventato un pulcino bagnato.

Mi rivolsi a Courtney, pronto a congedarmi.

-È stato un piacere conoscerti, non tanto per il mio stinco, ma non importa. Ah, e... -

Feci una pausa, cercando le parole giuste. Ero in imbarazzo.

-Saluta... Roxanne da parte mia-

La mia interlocutrice annuì senza far trapelare emozioni e, dopo aver ricambiato il saluto, girò i tacchi e si allontanò, con il caschetto nero che ondeggiava al ritmo dei suoi passi.

Ripresi la strada di casa, infilando le mani nelle tasche del giaccone.
La pioggia mi cadeva addosso violentemente, impregnando i vestiti, insinuandosi tra i capelli, bagnandomi la pelle.

Procedevo a passo spedito, cercando di evitare il più possibile le pozzanghere, e di tanto in tanto facevo passare una mano tra i capelli grondanti di acqua, cercando di spostarli all'indietro in modo che non sgocciolassero sul mio viso.

Inevitabilmente, i miei ricordi mi richiamarono all'attenzione: mia madre adorava la pioggia.

I suoi occhi si illuminavano all'udire il ticchettio delle gocce contro le finestre, e le sue labbra si stendevano in un tenue sorriso.
Ogni qualvolta ne avesse la possibilità, si adagiava sul divano, chiudeva gli occhi e restava in ascolto di quella melodia tanto singolare.

- Vedi, Baekhyun- prese a dire un giorno di quelli - la pioggia lava, purifica, cancella le macchie del mondo e rinnova ogni cosa.
E allo stesso tempo nutre, facendo crescere le piante, i fiori... l'intera natura ha bisogno della pioggia: il mondo vegetale per essere nutrito, quello umano per essere ripulito, rigenerato e pronto a ricominciare.-

Queste parole riecheggiavano nelle stanze della mia mente unite alla voce di mia madre nel suo tono calmo e carezzevole.

Con i vestiti ormai zuppi d'acqua e ogni centimetro quadrato di pelle totalmente bagnata, come stessi facendo una doccia, mi ritrovai a chiedermi il significato che quelle parole potevano avere per me in quel preciso istante.

Davvero, come diceva mia madre, quella pioggia era in grado di rinnovarmi e rendermi pronto a ripartire? Ero molto scettico rispetto a questa possibilità.

Come potevo essere lavato, rigenerato,reso "nuovo", se continuava a pesare su di me il fardello del segreto tra me e il Capo? Non potevo essere rinnovato se i miei pensieri angoscianti rimanevano gli stessi, fissi sullo scontro finale e sulle troppe variabili pericolose che c'erano in gioco.

Temevo di perdere la testa. La mia mente era una stampante rotta che riproduceva continuamente miriadi di fogli, uno dopo l'altro,consecutivamente, senza accennare a fermarsi. I fogli erano pensieri. Pensieri complessi, che venivano giù a cascata, l'uno legato all'altro, l'uno più preoccupante del precedente.