30. Pensieri

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- Prima che si presenti qualche altra calamità, è bene dirigerci verso il Quartier Generale. - esclamò Baekhyun, camminando di fianco a me.

Superati i brevi momenti di gioia e euforia per la vittoria su Hyunjin, tutta la stanchezza di quella giornata agitata mi era piombata addosso.
Mi trascinavo avanti facendo un gran rumore sull'asfalto, come se stessi trasportando un corpo pesante il doppio di quello che mi ritrovavo.

Baekhyun non sembrava messo molto meglio di me: gli occhi castani erano contornati da profonde occhiaie che rivelavano la sua stanchezza, e circa ogni venti secondi, la sua bocca si spalancava in un ampio sbadiglio, di quelli che solo il rosso sapeva fare.

-Hai dormito la scorsa notte? -
Gli chiesi d'un tratto, cambiando totalmente discorso.
Si voltò verso di me, con espressione assente.
- Si, su una panchina. -

Strabuzzai gli occhi. Non pensavo si stesse dando alla vita da barbone.
Aprii la bocca per chiedere spiegazioni, ma mi precedette lui stesso.
- Lunga storia, non ho voglia di parlarne. Solo, non è stata la migliore delle dormite ecco- si grattò la testa.
-No, decisamente non lo è stata- ripeté, scuotendo il capo.
Era così buffo.
- Si vede su di te - bisbigliai, con un sorrisetto divertito.
-Cosa? - alzò un sopracciglio.
Aveva un ottimo udito, non c'è che dire.
- Le tue occhiaie, Baekhyun.-

-Ah- rispose. - Dormirò durante il viaggio.-
Non appena disse "viaggio", un particolare piuttosto importante riaffiorò nella mia mente. Mi fermai subito, voltandomi verso il ragazzo con aria afflitta.
-Ti prego, non dirmi che dobbiamo prendere di nuovo il Tunnel.
Con la fortuna che abbiamo, si romperà di sicuro. -
Il ragazzo rise, infilando le mani nelle tasche della giacca.
- Non preoccuparti, non rischierò di perderti un'altra volta. -

Avvampai lievemente, colta di sorpresa dalla sua affermazione.
Fortunatamente l'illuminazione sulla strada non era sufficiente perché Baek potesse notarlo.
Odiavo arrossire, l'ho sempre odiato con tutta me stessa.
Quella reazione naturale e involontaria contrastava fortemente con la mia personalità, con tutto ciò che cercavo di essere. Eppure, mio malgrado, dovevo conviverci.

-Allora, come viaggeremo? - domandai curiosa.
- Prenderemo una barca.- il ragazzo si voltò, per studiare la mia reazione.
Aggrottai le sopracciglia, sorpresa e anche piuttosto confusa. Una... barca?
Come poteva una normale imbarcazione viaggiare nel mare e raggiungere un altro mondo? Di certo non era così semplice.

- E allora perchè non ci siamo spostati sin da subito con questa barchetta anzichè usare quel maledetto Tunnel?- chiesi.
Baekhyun sorrise.
- Diciamo che la barca non è proprio il mezzo di trasporto più consigliato per un viaggio inter mundi. C'è una serie di motivi dietro ovviamente...- gesticolò, borbottando una serie di parole poco chiare, imprecise.
L'ansia iniziò lentamente a far capolino dentro di me. 
Cosa aspettava a dirmi quali fossero queste motivazioni?

- Ma non è necessario che ti preoccupi per esse.-
Ecco.

- Non puoi credere che io ti segua senza sapere a cosa vado incontro. Lo sai questo, vero Baekhyun?-
Il ragazzo sbuffò, smettendo di camminare, ma rimanendo sempre di spalle a me.
- Hai alternative, Roxanne?
Pensi che restando qui da sola tu vada incontro a qualcosa di buono,mh?- si voltò.
- Devi farti ammazzare pur di fare di testa tua?-
I suoi occhi mi scrutavano con fermezza. I miei facevano altrettanto.

Mi domandai cosa sarebbe successo se non avessi seguito Baekhyun sin dall'inizio.
Già, l'inizio.
Quando avevo varcato per la prima volta quello strano e sonosciuto portone, senza sapere che avrei viaggiato per mondi ignoti, conosciuto persone che avrei abbandonato, e persino rischiato di perdere la vita.
Se fossi rimasta sulla Terra, mi avrebbe davvero trovata il Black Cloud? O a quest'ora sarei ancora nel mio caro diner, con Courtney  che mi prende in giro e Jin che sbraita senza motivo?

Ah, il diner. Mi sentivo più a casa lì, che nella mia stessa abitazione. 

Mi tornò in mente il primo incontro con il ragazzo che fissavo negli occhi in quel preciso momento. Mi era sembrato così innocuo, tranquillo, normale.

E invece...

Mi chiesi, in quell'istante, se avessi preferito non averlo mai incontrato. 

- Non so cosa tu stia pensando, Roxanne- proferì d'un tratto Baekhyun, interrompendo il flusso dei miei pensieri.
- Ma non abbiamo tempo da perdere. Viaggeremo in barca.Sono gli ordini. -

Mi intimò di chiudere gli occhi, e obbedì. Sentii le sue mani stringere le mie e subito dopo un rumore assordante mi spaccò i timpani. Sembrava quello di un trapano a pochi centimetri da me. 

Urlai forte, tappandomi le orecchie con entrambe le mani. Dopo secondi interminabili di puro terrore e sofferenza, il rumore cessò e rimase solo il mio respiro affannoso.

Riaprii lentamente gli occhi. La prima cosa che vidi fu Baekhyun, seduto di fronte a me.

Abbassato lo sguardo, scoprii di essere su un'imbarcazione di legno, che ondeggiava leggermente.
Mi guardai intorno. Eravamo circondati solo e soltanto da acqua, un'immensa distesa blu che si espandeva sino all'orizzonte. 
Sopra di noi una luna piena e luminosa dominava incontrastata sul cielo della notte, tempestato da numerose piccole stelle luccicanti.

- Hai potuto constatare uno degli aspetti negativi di questo mezzo di trasporto. - esclamò  Baekhyun.
Alzò lo sguardo verso il cielo, sospirando.
- Ma questo di certo è uno spettacolo impagabile-

I suoi occhi osservarono la notte stellata, rapiti e assorti. Dopodiché si chiusero, e lui rimase così, con la testa alzata e le rosee labbra lievemente dischiuse, in una posizione di vera pace e perfetta armonia.
In quel momento, potei rispondere alla domanda che il mio cervello mi aveva formulato pochi minuti prima.
No.
Non avrei preferito non averlo mai incontrato.

Per quanto mi mancasse fortemente la mia quotidianità, i posti e le persone a me care, non rimpiangevo di aver seguito quel ragazzo.
Lo avrei rifatto mille altre volte.

È vero, Baekhyun mi aveva bruscamente allontanata dalla mia vita normale, senza chiedermene il permesso, ma mi aveva anche proiettata verso realtà sconosciute, nuove, mi aveva letteralmente "aperto un mondo", anzi, anche più di uno.
Neanche con la più fervida immaginazione avrei potuto ipotizzare di essere una delle persone più importanti dell'universo per via di una sorta di rara nuvoletta che si aggirava sopra la mia testa.

Grazie a lui avevo conosciuto luoghi, persone e storie così diverse e lontane dalla mia, che avevano aggiunto qualcosa in più al mio bagaglio, che mi avevano fatta crescere.

E in qualche modo, quel ragazzo aveva anche riacceso in me una luce spenta da tempo, una vecchia lampadina impolverata che ritenevo ormai fulminata da un pezzo e incapace di tornare a splendere.

Baekhyun riaprii gli occhi, puntandoli su di me.
Respirò a fondo, poi si alzò venendo più vicino.
Incrociò le braccia al petto, leccandosi le labbra com'era solito fare prima di un discorso importante.

-Roxanne, ho qualcosa da dirti-

Blue Cloud |Byun Baekhyun|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora