12. Perfetto sconosciuto

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Roxanne's pov

.. Nulla di ciò era reale. -
Cala il silenzio.
Gli occhi scuri di Baekyhun sono puntati dritti nei miei.

Per un attimo penso di urlargli contro, ma il mio cervello si rifiuta di formulare una risposta adatta alla sua affermazione.
Per un attimo penso anche di tirargli un bel pugno dritto in faccia, ma il mio corpo non ha intenzione di eseguire i comandi.
Non riesco a muovere un singolo muscolo.
Quindi, era tutta finzione, una farsa sin dal principio.

E allora perché Baekyhun, perché stai continuando a fissarmi con quei maledetti occhi? Cos'altro vuoi da me? Mi hai appena causato un dolore e una delusione che non puoi neppure immaginare e ora pretendi che io regga anche il tuo sguardo insistente e penetrante che mi distrugge, mi logora l'anima.
Perché non ti basta?
Perché non lasci semplicemente andare i miei poveri occhi?
Non riesco a guardarti e pensare che hai giocato con me e le mie emozioni per tutto questo tempo.
Non riesco a guardarti e pensare che non sei la persona che pensavo, che ero convinta, tu fossi.

È questo a distruggermi più di ogni altra cosa. Davanti a me c'è Baekyhun, ma non è più il Baekyhun che credevo di conoscere, o meglio, non lo è mai stato. La figura che ho davanti ai miei occhi, ora, è solo quella di un perfetto sconosciuto.

Baekyhun 's pov
Studio la sua espressione tenendo gli occhi nei suoi. Voglio capire cosa le passa per la testa ora che ho iniziato a dirle la verità, ma lei non me lo permette.
Gli occhi di Roxanne sono incastrati nei miei eppure non lasciano trapelare alcuna emozione, è così brava a fingere un'indifferenza che non prova.

Io, invece, sono bravo a far finta che vada tutto bene quando in realtà va tutto a rotoli.
O meglio, sono io che vado a rotoli. Fin'ora, non mi era mai importato dei sentimenti degli umani, svolgevo meccanicamente le migliaia di missioni che mi venivano assegnate e basta. Mentre ora, anche se non voglio ammetterlo, c'è qualcosa di diverso. Mi sento un essere vile e ignobile,un essere indegno, spregevole. Mai avevo avuto idea di cosa significasse provare questi sentimenti nel petto, e ora , preferirei non saperlo.
È così strano e orrendo allo stesso tempo. Quindi è questo ciò che sei capace di fare, BC?

- Allora, Byun- esclama lei d'un tratto, marcando sul mio cognome.
Il rumore dei passi lenti che muove per il corridoio, dandomi le spalle, riecheggia nell'aria.
-Ti decidi a dirmi cosa succede o devo estorcerti informazioni con la forza? -
Scoppio in una risata sonora.
-Tu? Con la forza? E come faresti? Sentiamo-
Roxanne incrocia le braccia al petto guardandomi storto.
-Non cercare di cambiare discorso provocandomi, anzi affrontami, dato che ti credi così forte-

Sono stralunato.
Tutte le persone che ho portato qui sono scoppiate a piangere dopo il primo secondo, o sono andate in panico iniziando a urlare, altre hanno iniziato a tremare di paura credendomi un serial killer, mentre ora c'è questa ragazza, che sbadiglia sonoramente (mostrandomi spavaldamente tutta la sua arcata dentale) in attesa di una mia risposta.

-Bene allora... - mi sfrego le mani, cercando le parole.
- Come già sai, sono Byun Baekyhun -
-Si, almeno sul nome non hai mentito, sono commossa- mi interrompe.
Sbuffo, deciso a lasciar perdere la frecciatina della ragazza e a continuare seriamente il mio discorso.
- Fino a quattro anni fa ero un comune ragazzo come tanti altri. Vivevo la mia routine, di sera uscivo con gli amici, mi ponevo domande esistenziali sull'universo e su me stesso, eccetera eccetera. Stavo con mia madre( mio padre era andato via da casa quando ero piccolo) e con lei avevo un rapporto magnifico.
È sempre stata il mio tutto, il perno costante della mia vita.
Tutto cambiava, le persone e le cose andavano e venivano col passare del tempo, ma mia madre era sempre lì, affianco a me, pronta a sostenermi e supportarmi in tutto e per tutto. -

- Mi sono sempre sentito in dovere di proteggerla,perché era quello che lei aveva fatto con me. Quando avevo quattro anni, passeggiavo per strada con mia madre, quando sul marciapiedi di fronte, vidi un mio amichetto al quale ero molto affezionato.
Istintivamente, attraversai la strada senza guardare e tutto ciò che sentii in quell'istante fu un urlo, un forte stridio di freni e una spinta sulla schiena che mi fece arrivare sul marciapiedi del mio amico in una frazione di secondo. Mia madre mi aveva salvato la vita, riportando una frattura alla gamba destra. -

Riprendo fiato. Esprimere a parole questi ricordi è più difficile e doloroso di quel che pensassi.
- E poi successe- sospiro profondamente.
- Tredici anni fa, martedì sera. Tornavo a casa dalla lezione di pianoforte. Aperta la porta di casa, notai le luci accese in cucina. Urlai il mio solito "mamma sono a casa" e mi diressi verso la stanza illuminata.
Ma non vi trovai mia madre. Al centro della stanza c'erano due uomini, in piedi, vestiti di nero dalla testa ai piedi, che mi guardavano con aria dispiaciuta. -
-Oddio... - sento Roxanne sussurrare.

- Uno dei due mi si avvicinó, si schiarì la voce, e disse che a mia madre era successo qualcosa di brutto.
Iniziò a fare un discorso intricato, si perse in complicati giri di parole, senza arrivare mai al punto, fin quando, spazientito, non intervenni io.
Col battito accelerato e la bocca secca, gli chiesi di spiegarmi in modo chiaro cosa fosse successo a mia madre.
L'uomo mi rispose che mia madre era stata rapita e sapeva anche da chi.
Ciò nonostante, mi fece capire che era impossibile che riuscissi a rivederla di lì a poco, anzi, più che altro sperava che io riuscissi a rivederla prima o poi.
- Conoscendo il rapitore non dovrebbe essere più facile recuperare la vittima? -
Le sorrisi. Roxanne mi guardava con occhi seri e sembrava seguire attentamente il mio discorso.

-Nella maggior parte dei casi è come dici tu, perché nella maggior parte dei casi il rapitore è un umano.
Mia madre, però, è stata una rapita da un essere superiore, un qualcosa che il Baekyhun di tanti anni fa non conosceva minimamente, di cui faceva addirittura fatica a comprenderne l'esistenza.
Voglio dire, perché mai un essere sovrumano avrebbe dovuto interessarsi ad una comunissima umana al tal punto da rapirla?
- Perché... tua madre non era una comunissima umana? - bisbiglia Roxanne.
- Esatto. -
-Però io non lo sapevo - continuo.

-È una storia lunghissima, Roxanne, e ti giuro sul mio onore che sei la prima umana a cui la racconto.
In realtà, non so perché lo stia facendo, per l'ennesima volta continuo a sorprendermi di quanto io stesso sia succube dei tuoi poteri- ridacchio.
-Eh? - chiede lei, con le sopracciglia aggrottate e l'aria confusa.
Mi lecco le labbra, pronto a tirar fuori le parole.
-Il fatto è che- sposto lo sguardo sui suoi occhi, concentratissimi e frementi.
- Neanche tu sei una comunissima umana, Roxanne. Tu sei una BC. -


Ci tengo a scusarmi con voi per la mia assenza secolare. Purtroppo nella stesura di questo capitolo ho incontrato diverse difficoltà e ho avuto un lungo periodo di '' blocco''. Finalmente sono riuscita a ritrovare l' ispirazione, se così vogliamo chiamarla, e niente, spero che questo capitolo sia uscito decente.
Mi auguro che ci sia qualche anima buona disposta ancora a leggere questa storia, nonostante la poca costanza di quella testa di rapa della scrittrice. All the love, G💞

Blue Cloud |Byun Baekhyun|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora