34. Partita iniziata

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Mi poggiai alla parete, mentre le forze mi abbandonavano.

- Ehi Ro? Ci sei?-

Tentennai, col cuore a mille e il fiato corto. Non mi sentivo più in grado di parlare decentemente.
La testa mi girava e mi rendevo sempre più conto, ogni secondo che passava, di quanto la situazione fosse grave.
- Sì, Cour.- biascicai.

Sehun schioccò le dita per attirare la mia attenzione.
Mi voltai verso di lui, con la cornetta ancora all'orecchio. Con aria preoccupata il ragazzo mi mimò di chiudere la telefonata e spiegargli tutto.

- Roxanne, dimmi che succede. Stai male, è più che evidente. -

Sorrisi tra me e me. Non potevo nasconderle nulla, quella ragazza mi conosceva come le sue tasche. 

- Ascoltami bene, Courtney- asserii.
- Io non posso davvero dirti altro, ma ti prego, cerca di stare attenta.
Tu, Jin, Namjoon e tutti gli altri. Rimani sempre vigile e se dovessero verificarsi altri eventi simili, tienimi aggiornata. Troverò un modo per tenerci in contatto. Fai attenzione.-

- Okay mamma.- la sentii ridacchiare.
- Sto per morire?- scherzò lei. 

I miei occhi si spalancarono in un lampo.
Deglutii, provando a calmarmi.

- Non prenderla troppo alla leggera.- la voce mi tremava.

Sehun mi fece nuovamente cenno di chiudere, questa volta con maggiore insistenza e un'espressione ancora più allarmata della precedente.

- Devo andare adesso. Prenditi cura di te. Ti voglio bene, Cour- riattaccai.

Ci fu un attimo di silenzio tombale. Feci dei respiri profondi, ricacciando indietro le lacrime.
Non c'era tempo di disperarsi, dovevo cercare di rimanere lucida e agire, il prima possibile.
Alzai lo sguardo sui due ragazzi, che mi osservavano ansiosi. 
Non sapevo neanche come iniziare.

- Ho chiamato la mia più cara amica, Courtney. E... -

-Uh, poi me la presenti? - mi interruppe Chanyeol, ricevendo subito dopo un cazzotto da Sehun.
-Ahi- si lamentò.
-Continua- mi esortò il corvino.

- Mi ha detto che nel nostro pease stanno succedendo cose strane. Incendi improvvisi di ignota natura, che non lasciano un solo sopravvissuto.
Alla fine di ogni incendio, rimane sul pavimento sempre la stessa nuvola nera. -

Gli occhi dei ragazzi si spalancarono atterriti.

Presi a camminare nervosamente per la stanza.
-È già un passo davanti a noi. Vuole cercare di distruggere il posto e la gente che amo, il luogo in cui sono cresciuta e le persone a cui sono più legata. Vuole eliminarmi lentamente, capite? Colpendo proprio ciò che ho più a cuore. Astuto e spietato - riflettei ad alta voce.

Mi fermai, scuotendo la testa.
-Lui ha già iniziato la partita, mentre noi dobbiamo ancora prendere in mano carte.-

-Possiamo fermarlo. - si intromise Sehun.
- Non è vero, non possiamo- risposi, mordicchiandomi le unghie e fissando un punto sulla parete.
- Perché dici così? - chiese Chanyeol.
-Perché io non so come usare i miei poteri, sono appena arrivata, non so ancora niente di niente e non ho il tempo materiale per prepararmi, dato che il Black Cloud ha già deciso di sana pianta che i giochi sono iniziati- argomentai.

Constatare il vantaggio che egli già possedeva su di me, su di noi, era terrificante e decisamente umiliante.

-Si, ma noi abbiamo una carta buona da giocare. - esclamò il corvino, con una nuova luce negli occhi:speranza.
Incrociò le braccia al petto, mostrandosi in tutta l'ampiezza delle sue spalle larghe.
-La nostra carta si chiama Hyunjin. -

-Giusto! - esclamai, puntando il dito contro di lui.
-Hyunjin è il braccio destro del BC, ed è prigioniero qui. -
Sehun annuii, con un sorrisetto malizioso sulle labbra.
- Lui ci dirà quali sono i piani del suo padrone, nel frattempo tu ti allenerai sui tuoi poteri. Ovviamente non avremo molto tempo, ma ne faremo tesoro, ed è sempre meglio di niente. -

-Come fai ad essere convinto che parlerà? - domandai dubbiosa.
- Deve parlare. Il Black Cloud, per quanto forte, non può agire da solo, ma ha bisogno di aiutanti. E se proprio si mostrerà restio a collaborare, noi agiremo di conseguenza. - concluse il ragazzo.

-Intendi... con la tortura? - chiesi sottovoce.
Sehun ridacchiò, iniziando a camminare lentamente.
-Non siamo nel tredicesimo secolo, Roxanne- si fermò.
-Morte istantanea, semplice ed efficace.-

~ ~ ~

Prendemmo l'ascensore, giungendo al venticinquesimo piano.
Quando le ante si aprirono, trovai un luogo del tutto simile a quello precedente: stesse pareti bianche, stesse luci al neon del medesimo colore.

Tuttavia, le porte che si affacciavano sull'unico corridoio erano di colore nero.
D'un tratto il rumore dei nostri passi si unì alla melodia di "Fancy" che riecheggiò a tutto volume per il locale.
-Scusate, è il mio telefono. -
rispose Chanyeol.
Tipico.

-Pronto? Si, stiamo arrivando. Okay, riferisco. Ciao - il biondo chiuse la telefonata e si fermò.
-Bene tesoro, il tuo istruttore ti aspetta nella quinta stanza a destra. Imparerai in fretta, vedrai. - mi fece l'occhiolino.

-Noi nel frattempo ci occupiamo di Hyunjin. A presto, Rox. - mi salutò Sehun.

I due ragazzi sparirono nell'ascensore, senza lasciarmi neanche il tempo di fare domande.
Procedetti verso la stanza che mi era stata indicata.
Non mi sentivo tanto a mio agio, dato che in quel corridoio non c'era nessuno a parte me. I miei passi rimbombavano nel silenzio assordante. Deserto assoluto.

Arrivata alla quinta porta, feci un respiro profondo e bussai.
Pregai di non ritrovarmi davanti un vecchio antipatico come il capo che mi aveva accompagnata al Quartier Generale.
Quando la porta si aprii, realizzai con stupore e meraviglia che le mie preghiere erano state ascoltate.

Un giovane uomo, alto e slanciato nella sua tuta sportiva della Nike, mi rivolse un sorriso accogliente.
-Roxanne-
Mi aveva chiamata per nome.
-Che piacere conoscerti. -
Poggiò un braccio allo stipite.

Ricambiai il sorriso, facendo un piccolo inchino.
Aveva persino una bella voce, vellutata e carezzevole.
Mi invitò ad entrare, così varcai la soglia.

La stanza era di gran lunga più ampia rispetto allo studio di Yeol e Sehun, ed era anche molto simile ad un'aula di danza.
Sul parquet marroncino poggiava un maestoso pianoforte a coda, lucidato di nero, che spiccava nell'angolo sinistro del locale.

Ovunque mi girassi vi erano specchi che riflettevano la mia immagine.
Per un attimo mi chiesi se i miei poteri non consistessero nel ballo.
Scacciai in un baleno questo pensiero, rendendomi conto che non era proprio possibile.
Ero sempre stata una schiappa nella danza.

Mi venne in mente quando mia madre mi condusse in una scuola di danza classica, avevo circa dieci anni.
Le altre bambine si muovevano leggiadre e aggraziate, e saltando parevano spiccare il volo come libellule, per poi ritornare dolcemente con le punte sul terreno, senza il minimo rumore.

Io invece quando facevo una piroetta finivo addosso a loro, che mi rivolgevano occhiate schifate e poco gentili, per non parlare dei salti...
Quando atterravo, non producevo il "rumore sordo di un battito d'ali di farfalla", come ci esortava a fare la mia insegnante, ma un fragoroso tonfo poco signorile, più simile a quello di un ippopotamo che si schianta al suolo dopo un volo di dieci metri.

-Allora - il mio nuovo maestro mi riportò alla realtà, la mia mente smise di divagare.
-Ho parlato con Chanyeol e a quanto pare abbiamo molto meno tempo del previsto,quindi non c'è un minuto da perdere.
Non devi preoccuparti, col mio aiuto diventerai fortissima e sarai perfettamente in grado di battere quel maledetto essere con i tuoi poteri. - mi sorrise.
Annuii, rafforzata dalle sue parole.

-Che stupido, non mi sono neppure presentato- fece un piccolo risolino, per poi tendermi la mano.
-Sono Minho. Lee Minho. -
Afferrai la sua mano, stringendola con la mia.
-Molto piacere -

Subito dopo, il mio allenamento ebbe inizio a tutti gli effetti.

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Stand in ovation for Lee Minhoooooo
Beh, domanda del secolo: più affezionati a Courtney o a Chanyeol?

CoccoLia💓

Blue Cloud |Byun Baekhyun|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora