2. Perdere il controllo

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But when you look at me like that, my darling, what did you expect?
- Arctic Monkeys,505

Otto paia di occhi si sollevano verso di me. La maggior parte di essi ha un'aria annoiata, oppure indifferente.
Prende la parola il ragazzo di nome Jongin. - Che ne dici se... - poggia il mento sul pugno di una mano - iniziassi col portarmi il numero della tua amica laggiù? - fa un cenno con la testa verso Courtney.
Il ragazzo seduto di fianco a Jongin sospira profondamente, mentre un altro si nasconde il viso tra le mani.
La malizia nello sguardo di Jongin e le labbra curvate in un ghigno in attesa della mia risposta, sembrano cercar quasi di mettermi a disagio. Ora sì che capisco perché Courtney non lo sopporti. Sfodero un sorrisetto di circostanza: - Che ne dici se iniziassi col dirmi quale pietanza posso portarti senza cercare di usarmi per rimorchiare? -
I ragazzi del tavolo sembrano d'un tratto svegliarsi, ridacchiano dando delle pacche sulla schiena di Jongin, il quale sorride e abbassa lo sguardo sul menu annuendo.
- Per me un hamburger classico, grazie-
- Per me un hot dog-
Proseguo segnando sul taccuino le ordinazioni di ognuno di loro.
Quando alzo lo sguardo manca solo un ragazzo, che da quando sono arrivata non ha alzato gli occhi dal menu neanche per un attimo e sembra essere perso in un mondo tutto suo.
Quello seduto affianco a lui gli scuote il braccio:- Ehi, Baekyhun -
Il ragazzo sembra destarsi da uno stato di trance, i suoi occhi si aggirano confusi per il locale come per capire dove si trovi. Per un attimo guizzano su di me e poi ritornano al menu. D'improvviso però riporta lo sguardo sulla mia figura, questa volta osservandomi con le labbra dischiuse e gli occhi spalancati, come se avesse appena visto un fantasma.
Mi schiarisco la voce in notevole imbarazzo. - Vuole ordinare? -
-Oh si, scusa, certo- risponde abbassando subito lo sguardo e scompigliandosi i capelli, con i quali cerca (invano) di nascondere il colore rosso sulle sue guance.
- Prendo quello che ha preso lui- dice indicando l'amico alla sua destra.
- Perfetto- dico segnando l'ordine. Raccolgo i menu e, dopo aver salutato, giro i tacchi e mi dirigo a passo spedito verso la cucina. Dopo aver riferito gli ordini, mi ritrovo anch'io a correre da una parte all'altra senza tregua. Tipico sabato sera.

15 min later

Ho rivisto i calcoli cento volte, ma alcuni conti non tornano. Tutto questo non sarebbe accaduto se la bellezza di 30 persone non avessero deciso di pagare singolarmente una cena con più portate di un ristorante di un matrimonio italiano.
- Roxanne, gli ordini del tavolo 15!-
-Non posso ora- urlo di rimando.
Jin, una sorta di '' caposala'', si avvicina al mio orecchio: -Sono passati più di 15 minuti, se non vuoi perdere il lavoro e farlo perdere a tutti noi, ora muovi il culo e vai a portare gli ordini al nipote del direttore-
Sbuffo sonoramente, non ho mai sopportato i favoritismi.
- Per quel che mi riguarda, il principino non sembra proprio star morendo di fame, e comunque, potresti muovere anche il tuo di culo eh-
Il volto di Jin diventa rosso di rabbia, gli occhi sono fuori dalle orbite e le nocche bianche. Ops, ho esagerato.
- Va bene, va bene corro.- Gli do una pacca sulla spalla.
- Divertiti con questa gioia di scontrino lungo come lo strascico di una sposa, miraccomando -
Jin prende i fogli e li osserva sbigottito, mentre io mi dirigo ridacchiando verso il tavolo Vip.
- Ecco a voi - esclamo, posando davanti ad ognuno i propri ordini.
Per ultimo porgo il piatto al ragazzo che prima mi aveva scambiato per un fantasma.
- Ehi - sussurra piano, accennando un sorriso - scusa per prima, non volevo metterti in imbarazzo-
Gli sorrido. - Scuse accettate-
Abbassa lo sguardo sul suo piatto spostando indietro i capelli castani, e inizia a mangiare.
Quando ritorno in cucina, vengo assalita da Jin.
- Hai servito per primo il signor Kim Jongin, vero? Ha gradito il piatto? Sei stata gentile? Ha-
-Si, Jin- lo blocco - ho anche sostituito la sedia di legno da poveri plebei su cui era seduto col trono in baldacchino di sua maestà -
Il ragazzo mi guarda confuso, poi scuote la testa e si allontana.
Non credo abbia colto il sarcasmo nella mia affermazione.
- Cameriera! - sento urlare.
Dal tavolo 15, con il braccio alzato, c'è Jongin. Prendo un respiro profondo e mi dirigo verso di lui.
Il ragazzo indica il suo piatto vuoto. - Era tutto fantastico - si complimenta.
Mi preparo al peggio.
- Mi fa piacere che abbia gradito-
- Ora però - si lecca le labbra - lei sa cos'altro gradirei... -
Abbassa la voce.
-Lo scriva dietro alla carta del conto, senza farsi notare -
Stringo i pugni e cerco di far assumere un tono pacato alla mia voce.
- Non posso farlo, e comunque si fidi, non è il suo tipo -
Il ragazzo inizia a ridere come se avessi fatto una divertente battuta.
- Ma per favore, sono il tipo di chiunque, perché mai quella sua amica dovrebbe rifiutare uno come me?
Perché non sei una ragazza, penso tra mé e mé.
Alzo le spalle. - Si fidi e basta-
Faccio per andarmene, ma Jongin si alza e mi ferma prendendomi per il polso.
È molto più alto di me, i lineamenti del suo viso ora sono duri, mentre la malizia e la vaga aria divertita che aveva fino a poco fa sono del tutto scomparse.
- Ora mi ascolti- la sua voce è glaciale.
- Posso darti del tu, vero? - continua alzando un sopracciglio.
- Io qui posso farti licenziare nel giro di trenta secondi,e tu non vuoi perdere il lavoro, vero piccola cameriera? Per cui ti conviene far ciò che ti dico e magari, chissà, potrei farti avere un aumento. -
Stringo talmente forte i pugni da graffiarmi i palmi con le unghie, il dolore è fortissimo, forse sto sanguinando.
Lo sguardo di Jongin si fa più bonario. - Dai, fai la brava, la mia mancia sarà abbondante. Su, vai- mi fa l'occhiolino.
Il sangue mi ribolle nelle vene, sciolgo i pugni, e perdo il controllo.
- Sai una cosa? - punto il dito sul suo petto.
- Vacci tu. A fanculo-
Prendo la brocca dell'acqua e la rovescio sulla sua testa.
Il ragazzo spalanca la bocca incredulo e lascia sgocciolare l'acqua per qualche secondo. Poi riduce gli occhi a due fessure e li punta, furiosi, su di me.
Mi afferra per la camicia e mi getta a terra, i suoi amici intervengono per fermarlo, tutto lo staff del diner è alle mie spalle. E io, in un attimo, mi rendo conto di essere rovinata.

Spazio autrice
Capitolo molto attivo direi😂
Spero vi sia piaciuto e nada, lasciate una stellina e un commento se vi va e condividete la storia.
All the love, G

Blue Cloud |Byun Baekhyun|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora