32. Buona Permanenza

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Quasi non mi sembrava vero.
Pensavo che non ci sarei più arrivata ormai. Viva, intendo.
E invece eccola lì, di fronte a me, la porta per il terzo mondo, per il Quartier Generale.

Mentre Baekhyun abbassava la maniglia dorata, provai emozioni  contrastanti.
Sarebbero cambiate tante cose là dentro, questo era inevitabile.
Niente più peregrinare per mondi sconosciuti, nascondendosi da tutti, niente più ansia per un assassino che mi sta alle costole e ... niente più Baekhyun.

Era questo il problema.
L'idea di separarmi da lui mi angosciava. Lo avevo già fatto, ma questa volta sarebbe stato definitivo.
Varcammo la soglia, e un'aria fresca e salubre ci avvolse.
Eravamo su un'altura, circondati da un vasto prato verde e rigoglioso. Davanti a noi, la città.
Con i suoi grattacieli e edifici moderni mi ricordava tanto una piccola New York.

Spostai lo sguardo su di lui.
Aveva l'aria triste, sconfitta, i suoi occhi vagavano persi sul paesaggio davanti a sé, evitando i miei.
Il vento gli scompigliò i capelli rossicci, e si arrese, posando lo sguardo su di me.
Vacillai per un secondo.

D'un tratto una voce in lontananza mi riportò alla realtà.
Un uomo vestito di tutto punto si dirigeva a larghe falcate verso di noi. Alzò un braccio in gesto di saluto, che Baekhyun ricambiò.
-Chi è? - sussurrai.
-Il mio capo. -

Giunto davanti a noi, ci sorrise.
Era corpulento, e a occhio e croce sulla cinquantina.
Posò una mano sulla spalla del ragazzo, recuperando fiato.
Poi gli si rivolse con aria fiera.
- Ce l'hai fatta anche questa volta, Byun. La città ti acclama-
Alzai un sopracciglio senza che nessuno mi vedesse.
"La città ti acclama."
Chi diavolo era, Ottaviano Augusto?

Il rosso rispose con un sorriso nervoso e un lieve cenno del capo. Era teso.
L'uomo rivolse l'attenzione verso di me. O meglio, verso la nuvola sulla mia testa.
I suoi occhi si spalancarono con una meraviglia tale che pensai avesse avuto una visione mistica.
Anche la sua bocca si aprì dallo stupore, mi aveva scambiata per il suo piatto preferito?
Non sopportavo più continuare ad essere guardata in quel modo.

Incrociai le braccia al petto, schiarendo la voce.
Egli sembrò destarsi e mi offrì un caloroso falso e stupido sorriso.
-È un onore averla qui, Blue Cloud. -
Lo fissai torva.
-Mi chiamo Roxanne- lo apostrofai.
-Non Blue Cloud. -
Sorpassai l'uomo in malo modo,
colpendogli volutamente la spalla.

Non male come presentazione.

Pochi istanti dopo Baekhyun mi raggiunse, col suo capo dietro che cercava, inutilmente, di tenere il nostro passo.
-Autoritaria come sempre tu, eh? - sussurrò.
Scorsi un ghigno divertito sul suo volto.
-Meglio essere chiari sin dall'inizio. -
Proseguimmo in silenzio per un tratto, fin quando le porte della città ci si pararono davanti. Ci fermammo e mi voltai indietro, vedendo l'uomo antipatico ancora ad una cinquantina di metri dietro di noi, che cercava affannosamente di raggiungerci.

-Le nostre strade si separano- esordì il ragazzo di fianco a me.
-Non sono brava con gli addii Baek, quindi ti prego, nulla di tragico. - sospirai, stavo molto peggio di quanto dessi a vedere.
- Guardami, Ro-
Deglutii e mi girai verso di lui.
Mi rivolse il sorriso più vero e speciale che avessi mai ricevuto, sporgendosi verso di me per scostare una ciocca di capelli dai miei occhi.
Avrei custodito quell'immagine di lui nella mia mente per non dimenticarla mai.

-Bene Byun, il tuo lavoro è finito, puoi andare! -
Quell'odiosa voce ci interruppe per la seconda volta.
Baekhyun aggrottó le sopracciglia.
-Signore, i suoi ordini erano di accompagnarla sino al Quartier Generale... -
-Lo so, Byun, ti congedo prima, non sei contento? Avanti, va' a prendere la tua ricompensa. -
Il ragazzo fece un lieve inchino, e dopo avermi riservato un'ultima occhiata che mi straziò il cuore, si allontanò.

Blue Cloud |Byun Baekhyun|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora