Capitolo 44

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Non potevo non pubblicare un capitolo il primo dell'anno.....

È tutto per voi......

SANEM

Ho dovuto quasi supplicarlo per lasciarsi andare e fare l'amore con me, devo dire che il risultato è stato spettacolare, abbiano fatto l'amore tutta la notte, ci siano amati con ogni parte del nostro corpo, non abbiamo mai fatto  l'amore in questo modo, avevamo proprio il desiderio uno dell'altra .

Sono le 10:00 di mattina e sono nel letto, lui è sdraiato accanto a me, dorme profondamente, io comincio ad avere paura che si svegli.

Lo guardo so bene che quando aprirà gli occhi sarà tutto diverso, mi ha spiegato molto bene quello che sente, che prova e sopratutto la delusione e la mancanza di fiducia che ha nei miei confronti, anche se mi fa male sapere che pensa questo di me, so che è giusto è molto comprensibile.

Ripenso a cosa è successo ieri, mi rendo conto che non gli ho chiesto nulla causa, non so cosa è successo, non so se Nazli è riuscita ad aiutarlo, non so se è libero oppure se per colpa mia doveva pagare lui con la sua libertà.

Lo vedo muoversi, d'istinto chiudo gli occhi, faccio finta di dormire, ho paura di incontrare i suoi occhi e vedere uno sguardo diverso da quello che mi ha amata questa notte.

Si è girato verso di me, si sostiene la testa con un braccio, con l'altra mano mi accarezza il viso.

Per un momento ho pensato ma sopratutto sperato che dopo questa notte d'amore lui possa avermi perdonato. Ma purtroppo lo conosco molto bene, è so che è impossibile. Sento i suoi occhi addosso. 

<amore mio, nonostante io ti amo così tanto, non riesco a perdonarti ora. So che odierò me stesso per quello che sto per fare, ma non possa fare diversamente. >

Queste parole mi gelano il sangue, cosa sta per fare?
Sento le sue labbra posarsi delicatamente sulle mie, io rimango immobile.

Lo sento lasciare il letto, con la coda dell'occhio lo guardo, è ancora completamente nudo e va in bagno, sento subito il rumore dell'acqua sta facendo la doccia, ora posso lasciare che le mie lacrime escono libere.

Dopo alcuni minuti non sento più il rumore dell'acqua, asciugo velocemente le lacrime dal mio viso, non voglio farmi vedere così, prendo la sua maglietta la indosso veloce, voglio sbrigarmi, voglio raggiungere l'altro bagno prima che lui mi raggiunga, così posso cancellare i segni del mio pianto.

Mi alzo di corsa dal letto, ma appenò appoggio il piede per terra la mia caviglia gonfia e dolorante prende il sopravvento e vede. Cado a terra.

Una mano mi prende il braccio, prova a sollevarmi, non sento dolore, ma non so cosa mi è scattato in testa, cerco di liberarmi da questa presa, nella mia mente sto rivivendo quello che è successo ieri con Deniz, iniziò a gridare.

<lasciami... lasciami...>

Dopo le mie grida, la mano che teneva il mio braccio molla la presa, sono in panico totale. E strizzo gli occhi.

Sento un movimento calmo e lento, viene avanti a me, si china si mette alla mia altezza.

<Sanem sono io, sono Can , non voglio farti del male.>

Apro gli occhi, lo guardo, i miei occhi sono pieni di lacrime, vedere lui mi fa respirare di nuovo.

Getto le mie braccia intorno al suo collo, lui mi abbraccia mi stringe forte a se.

<Can scusami, ma io ho creduto che fosse... >

<Sanem per favore non voglio sentire il suo nome, per lui guarda in che condizioni sei, per lui guarda come siamo noi, anzi per lui non esiste più un noi Sanem! >

Un cuore da ricostruire  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora