Capitolo 79 ultimo capitolo

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                                      CAN

Manca poco alla nascita delle nostre bambine, si alla fine erano due, una si era nascosta molto bene

Sono emozionato, non vedo l'ora di vederle e di tenerle tra le mie braccia, in questi giorni Sanem è a dir poco nervosa, è preoccupata per il parto ma per fortuna Mevkibe riesce a tranquillizzarla.

Ha smesso di lavorare da solo una settimana, testarda com'è ha lavorato fino all'ultimo, gli ho impedito di venire in agenzia e di lavorare da casa, anche Leyla non è rientrata del tutto in agenzia, svolge la maggior parte del lavoro da casa, vuole godersi il suo bambino il piccolo Ozgur.


SANEM

 
Aver saputo di non aspettare una bambina ma due inizialmente mi ha destabilizzata, ma poi anche parlandone con Can abbiamo associato che forse Dio ne ha mandare due per riconsegnarci quello che ingiustamente ci era stato strappato via con tanta violenza e cattiveria.

Mancano pochi giorni al parto, il medico dice che spesso i gemelli nascono prima, ma le mie bambine sembrano intenzionate a rimanere più tempo possibile nella mia pancia, sono una mongolfiera d'amore come dice Ceycey.

Can mi ha costretta a smettere di lavorare, sono sincera lo ringrazio per averlo fatto, perché solo ora che sto a casa e mi sto rilassando capisco che davvero ne avevo bisogno.

Passo molto tempo con Leyla e il suo piccolino ovviamente con noi ci sono sempre mia madre e zia Huma.

È quasi ora di cena, ho una fame da lupi, Can arriverà a momenti, ma stasera se vuole cenare insieme prima deve mangiare e poi farsi la doccia perché io non resisto.

Finalmente arriva, mi bacia e ormai come rituale da due baci sulla pancia, perché le bambine sono due.

Ancora non abbiamo trovati i nomi, o meglio io li so, ma lui ancora no, sono sicura che non farà obiezioni perché sono due nomi importanti per lui.

Cominciamo a cenare, comincio a sentirmi un po' strana.

<ti senti bene Sanem? Hai una faccia! >

<mi sento un po' strana, credo sia dovuto al troppo riposo di questi giorni io non sono abituata. >

<Sanem non essere sciocca, dimmi che ti senti? >

<nulla di particolare qualche calcio di troppo delle bambine. >

Mi sorride, si alza e sistema lui la cucina, vorrei aiutarlo ma i dolori stanno aumentando. Mi alzo voglio provare a sdraiarmi.

Una fitta fortissima arriva, mi piego e faccio dei respiro profondi come mi hanno insegnato al corso preparato che ho seguito costantemente con Can.
Can è subito dietro di me, mi parla mi chiede cosa ho, ma sono troppo concentrata a respirare per rispondergli.

Improvvisamente mi sento bagnata, una pozza d'acqua sul pavimento.

<Sanem ti di sono rotte le acque? >

<non penserai che ho fatto la pipì sotto Can? >

Era agitato più di me.

Prende la valigia e mi aiuta a salire in macchina le contrazioni aumentano.

Mentre andiamo in ospedale avviso la famiglia.


CAN

 
Sono qui che cammino avanti e indietro, mi fanno rientrare e il dottore dice che le bambine sono in posizione quindi se Sanem se la sente possono fare un parto naturale, lei acconsente subito ha sempre detestato l'idea del cesareo.

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