Capitolo 15

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LEYLA
Mi sono svegliata dopo una notte un po' movimentata, Sanem ha avuto una brutta crisi.
Non avevo idea di quanto fosse brutto, non riuscivo nemmeno a guardarla, ero così impotente.
Grazie a Ayhan e al calmante, la situazione è tornata sotto controllo.

Sanem ancora sta dormendo, Ayhan già da un po' sta lavorando, io devo andare via.

Mando un messaggio a Ayhan per avvisarla, non volevo svegliare Sanem, dopo la nottataccia.

Salgo in macchina, chiamo Embre e lo raggiungo a casa sua per colazione.

Entro nel piccolo monolocale, è accogliente, proprio come lui, che nel vedermi mi da un caloroso bacio.

Ci sediamo al tavolo, mangiamo qualcosa ma nessuno dei due, sembra avere molta fame, accompagnati da un caffè, cominciamo ha chiacchierare, mi chiede come è andata la notte con Sanem, gli racconto della sua crisi, ma non entro nei particolari, noto che è già turbato da qualcosa.

<amore cosa c'è che non va?>

< Leyla, devo spiegarti alcune cose.>

Si ferma, fa un respiro e comincia a raccontarmi, cosa è successo alla riunione. Mi rendo conto che la situazione è molto complessa.

< l'avvocato cosa dice, per tuo fratello e per l'azienda?>

<: dice che in questo momento non può fare niente ne per mio fratello, perché lui stesso ha confessato, ne per l'azienda. Dobbiamo aspettare il processo di Can.>

< Embre, non voglio essere invadente e immagino che il tuo avvocato, sia molto bravo, ma posso proporti una cosa?>

<certo, proponi pure!>

< mio fratello Metin e mio cugino Osman sono degli ottimi avvocati, hanno lo studio in città, se vuoi possiamo andare da loro, sentiamo se loro possono aiutarci diversamente.>

< pensandoci bene, ascoltare altri pareri non costa nulla. Chiama Metin e digli che stiamo andando da loro.>

Sono così felice, non so perché ma ho la sensazione che possono aiutarci, spero di farmi false illusioni.

Prima di pranzo siamo davanti l'entrata, il palazzo è molto lussuoso, e l'ufficio non è da meno.

All'ingresso ci sono due grandi verdi piante, delle poltrone di velluto rosso.
Dietro una vetrata vedo due scrivanie dietro le quali ci sono Deren e Guliz, che dopo il matrimonio hanno deciso di lavorare con loro per aiutarli ha gestire gli uffici.

Come ci vedono entrambe, vengono verso di noi, Deren avverte Osman e Metin del nostro arrivo e anche loro ci raggiungono. Facciamo quattro chiacchiere finché Osman ci invita nel suo ufficio, Metin ci segue mentre Deren è Guliz tornano alle loro scrivanie e continuano a lavorare.

L'ufficio di Osman è molto luminoso, c'è una grande scrivania in legno scuro, e due poltrone bianca avanti ad essa. Al lato della stanza ci sono due divani bianchi e Metin ci invita a sederci li.

< Embre, Leyla ci ha vagamente accennato cosa è successo, e sembra che la situazione è un po' complessa.>

<si Osman, immaginavo, anche l'avvocato che momentaneamente mi sta seguendo la pensa così, ha detto che non possiamo fare niente.>

< questo non proprio vero, possiamo trovare un modo, almeno per farlo uscire, fargli scontare la pena con gli arresti domiciliari.>

< sarebbe fantastico, davvero di può fare?>

<noi crediamo di si, però prima di farti illusioni, abbiamo bisogno di tutta la documentazione, nel giro di qualche giorno, sapremo con certezza se possiamo fare, tale richiesta.>

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