Capitolo 54

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                                   SANEM

Sono passati già 15 giorni da quando abbiamo fissato la data del matrimonio con i miei genitori. Oggi è sabato e in agenzia non c'è molto lavoro quindi approfittiamo per fare alcuni giri per il matrimonio.

Non ho detto hai miei genitori della gravidanza, Can voleva dirglielo io ho preferito di no, si è creata una bella atmosfera e non volevo turbarla minimamente, tra 15 giorni ci saremmo sposati dirlo dopo sarebbe stato più semplice.

Siano davanti al negozio di abiti da cerimonia, insieme a noi ci sono Embre e Leyla nonché i nostri testimoni e mia madre e zia Huma.

Ovviamente io non vedrò il vestito di Can e lui il mio, è stato tutto organizzato alla perfezione.

Veniamo accolti da una signorina che sarà a mia completa disposizione e da un ragazzo a disposizione per Can, prendiamo due strade diverse nel negozio io destra e lui sinistra.

È più di un ora che siano dentro ho provato almeno 10 abiti e nessuno mi ha colpito davvero, mi sento nervosa, stressata sono stanca quelli che mi piacciono sono quelli che non posso permettermi di portare vista la gravidanza, mia madre infastidita dal mio comportamento mi dice che sto facendo i capricci come una bambina. Leyla mi raggiunge nel camerino e mi trova in piena crisi di pianto.

<Sanem stai calma, non preoccuparti troveremo il vestito, non piangere, tua madre non può capire la situazione è quindi pensa che stai facendo solo capricci, ma ora ti aiuto io. >

Mi asciugo le lacrime, e faccio un cenno a Leyla per ringraziarla.

Provo altri 4 vestiti, nessuno è quello dei miei sogni, ma sono stanca di vedere le facce di mia madre, quindi scelgo il meno peggio.

Mi cambio e sono furiosa, il giorno del mio matrimonio avrei voluto sentirmi unica, bella a mio agio, invece no, sono sicura che non sarà così.

Usciamo dal negozio e Embre e Can sono seduti su una panchina, chissà da quanto aspettano, sono sorridenti e rilassati sicuramente Can non avrà avuto i miei stessi problemi.

Can si accorge che qualcosa non è andato bene, si avvicina.

<amore tutto ok? >

Faccio un cenno di si con la testa, non riesco a parlare ho un magone in gola, ma ora non posso c'è mia madre e mia zia.

<sembra che hai pianto, sicura di stare bene? >

Ovviamente mia madre non perde tempo.

<Can ha pianto perché si è comportata da bambina viziata, ha provato almeno 20 vestiti ognuno aveva qualcosa che non andava bene, credevo di diventare pazza. >

Can mi abbraccia ha capito il mio disagio con il vestito. E mi sussurra.

<amore mio saresti bella anche con il pigiama, hai altri giorni per decidere, se vuoi andiamo in un altro negozio. >

<no Can, va bene così. >

Mi stacco da lui, mia madre mi guarda sta cercando di leggere i miei occhi, so che se non mi tolgo da quella situazione scoprirà tutto.

<ok i vestiti li abbiano trovati, andiamo a mangiare qualcosa. >

Mentre parlo sto per attraversare la strada, sto scappando dagli occhi di mia madre.

Improvvisamente sento qualcuno che prova ad afferrami. Un boato, sento dolore ovunque, la mia testa è confusa vedo tutto sfocato, sento tante voci.
Apro di nuovo gli occhi e vedo una mano, la mano di Can la riconosco è la sua, vedo asfalto, vedo il viso di mia madre in lacrime e poi buio totale.

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