Capitolo 2

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Sono le 10:00 del mattino e io e Leyla siamo ancora nel quartiere, quando già da almeno 1 ora dovevamo essere in azienda.
Il mio telefono suona


Leyla mi sta chiamando Osman, ora cosa inventiamo per giustificare che siamo ancora nel quartiere? >

fa spallucce


<digli che stiamo aspettando l'autobus.>

sgrano gli occhi per l'assurdita

autobus? Dici davvero? Abbiamo 2 macchine a disposizione.>

Il mio telefono smette di suonare, ma ovviamente comincia a suonare il suo, questa volta è Metin

Sanem non preoccuparti trovo io una soluzione >


si ma inventa qualcosa di credibile.>

pronto Metin, io e Sanem stavamo per chiamarvi>

come immaginavo Metin è arrabbiato

Leyla si può sapere dove siete finite? Qui si viene per lavorare, ci sono orari da rispettare, cosa vi siete messe in testa? <

leyla fa una smorfia ed io trattengo una risata


<sappiano benissimo che non è un gioco, stiamo solo aspettando l'autobus, visto che le ruote delle nostre auto le abbiamo trovate bucate. >

Metin sembra sorpreso

bucate? A tutte e due le macchine? Senti lasciamo stare dopo ne riparliamo bene >

per rendere la cosa piu credibile intervengo

certo che ne riparliamo Metin sicuramente sarà stata opera tua e di Osman solo per il gusto di sgridarci per il ritardo>

so di averlo infastidito con questa accusa

Sanem tu sei fuori di testa lasciatelo dire, hai una fantasia fuori dal normale, noi non abbiamo bucato nulla, lasciamo stare non voglio sentire altre idiozie.>

Attacco il telefono e faccio un sospiro come di chi è riuscito a evitare una tragedia, mi guardò intorno e non vedo più Leyla, ci mancava solo questo. visto che siamo davanti casa non mi stupirei di trovarla davanti lo specchio ha controllare trucco e capelli, ma poi la sento gridare Sanem...


< Sanem quando hai finito di fantasticare verresti ad aiutarmi? >


Mi avvicino al giardino dove sono parcheggiate le nostre auto, e la trovo con un cacciavite è un martello in mano, e la guardò con occhi increduli

<che dici mi aiuti ha bucare queste gomme? Oppure stasera vuoi fare la figura della bugiarda?>

SANEM: Da te, non me lo sarei mai aspettato, ma questa cosa mi piace

Lei mi guarda con una smorfia, ed io la raggiungo, insieme mettiamo il cacciavite sulla ruota e con il martello battiamo fino a che il cacciavite non buca la gomma, ci guardiamo soddisfatte e ci diamo il cinque con la mano. Sembra di essere tornate bambine, e con sguardo complice foriamo anche la ruota della macchina di Leyla, così ora la nostra bugia è diventata una finta verità.
Decidiamo di chiamare un taxi, per evitare ulteriore ritardi.

Dopo 10 minuti saliamo sul taxi, io e Leyla ci guardiamo dopo aver notato che ogni tanto capita un giovane è carino tassista.
Il viaggio tra casa, lavoro è breve saranno 15 minuti di strada ma siamo ad Istambul e il traffico è un rituale specialmente nell'ora di punta. Durante tutto il tragitto io e Leyla ci siamo ammazzate dalle risate ricordando cosa avevamo fatto nemmeno 1 ora prima. Il tassista un giovane ragazzo con gli occhi scuri, penetranti, capelli castani chiaro, direi che molto probabilmente ha la nostra età più o meno, mi guarda spesso dalle specchietto retrovisore, e ogni tanto accenna un sorriso.
All'inizio credevo ci avesse preso per due povere pazze, in modo da giustificare i suoi sguardi e i suoi mezzi sorrisi.

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