Un cuore da ricostruire

Capitolo 3

È domenica mattina, vengo svegliata da tante voci di sottofondo in lontananza, non ho nessuna intenzione di alzarmi, mi giro e rigiro nel letto quando improvvisamente ricordo la colazione tuffi insieme organizzata ieri con Ceycey, prendo veloce il cellulare per guardare l'ora e sono le 9:10, se non ricordo male l'appuntamento era per le 9:00 in giardino da me.
Improvvisamente la porta della mia camera si spalanca è un caloroso

 <buongiornooooo >

 riempie la stanza, era Ayhan la mia migliore amica oltre Leyla.

Ayhan è una ragazza un po' paffutella, con un cuore immenso, lei è cresciuta in casa nostra, i suoi genitori lavoravano tutto il giorno e mia madre si era presa a cuore questa bambina tanto da farla crescere con noi, andava a casa sua soltanto per dormire. Ha studiato molto, ed ora è diventa una psicologa, ancora e all'inizio ma sono sicura che raggiungerà i suoi obiettivi.

Guardò Ayhan e senza permettergli di rimproverarmi dico

 <10 minuti e scendo >

 lei mi guarda sorridendo perché sa benissimo che io e la puntualità non andiamo d'accordo.
Mi lascia sola, indosso rapidamente un paio di pantaloncini di jeans, una camicetta rossa e in 10 minuti sono pronta davvero.

Arrivata in giardino dico un buongiorno generale a tutti, vedo che sono tutti già seduti a tavola.
I miei genitori è i miei zii sono seduti vicini e parlano tra loro, a tavola ci sono anche Ceycey e Deniz.
La colazione procede in modo normale e tranquillo tra una risata e una chiacchiera, Osman e Metin ci abbandonano appena finiamo di mangiare, sicuramente dovranno incontrarsi con qualche ragazza, quando sono così misteriosi è sempre così.

Ceycey propone di fare una passeggiata sul lungo mare approfittando del bel sole che oggi splende su Istambul.
Deniz non mi toglie gli occhi di dosso, Ayhan da buona osservatrice lo nota e mentre camminiamo, mi tira per un braccio, rallentando il passo e mandando gli altri avanti

< Sanem quel ragazzo è cotto di te, non smette mai di guardarti te ne sei accorta? >

annuisco

< si, l'ho notato, sono un po' in imbarazzo per questo, anche a me lui piace ma è molto misterioso e questo mi spaventa molto. >

< Sanem, ma cosa ti importa, per una volta buttati, non pensare ma agisci, impara a vivere il momento.>

Mi fido molto della mia amica, lei mi conosce bene, sa benissimo che non ho mai avuto un fidanzato. La guardo le sorrido e l'abbraccio, subito veniamo interrotte da Ceycey che pochi metri avanti a noi grida di essere geloso dei nostri abbracci, li raggiungiamo e ci sediamo su una panchina.
Passiamo una mezz'ora parlando del più e del meno, raccontando a Deniz qualche episodio buffo successo al quartiere.
Ayhan propone a Ceycey e Leyla di accompagnarla a prendere un tè, i due sotto l'occhio minaccioso della mia amica si alzano in fretta lasciando me e Deniz soli.
Deniz capisce che è stato un gesto fatto a posta, mi guarda sorridendo e io ricambio il gesto, quando sento la sua mano prendere la mia, il suoi occhi sono sempre fissi nei miei ma il suo sguardo è cambiato e molto più intenso, penetrante, si avvicina sicuro di se al mio viso e mi sussurra

 < mi sono innamorato di te, ho voglia di baciarti>

 io rimango a guardarlo, non so cosa dire o cosa fare, mi torna in mente il discorso fatto poco prima con Ayhan e decido di buttarmi, nello stesso modo in cui lui ha sussurrato quelle parole, io gli rispondo

 < anche io>

Mi ritrovo le sue fine labbra sulle mie, il mio primo vero bacio, un bacio dolce,  passionale, sembra non finire mai.
I nostri amici non sono più tornati da noi è così, abbiamo sfruttato il tempo per conoscerci un po' meglio, ovviamente tra un bacio e l'altro, è proprio durante un bacio veniamo interrotti da Ceycey,Ayhan, Leyla, ma non sono soli ci sono anche Osman abbracciato con una ragazza molto carina, sorridente dai lunghi capelli neri.

Metin nella stessa posizione di Osman con un altra ragazza con i capelli a caschetto sulle tonalità di un rosso scuro.

Io non riesco a dire una parola, sono in totale imbarazzo per essere stata vista in un bacio con Deniz che invece al contrario di me sembra molto tranquillo, lo sguardo di Osman e Metin è fisso su di me, con gli occhi di chi non crede a quello che ha appena visto.
Fortunatamente questo silenzio viene interrotto dalla ragazza abbracciato con Osman che con un sorriso mi porge la mano e si presenta 

< piacere io sono Guliz, e lei è Deren>

guardando la ragazza vicino Metin.Io ricambio il suo sorriso è mi presento

<io sono Sanem, la sorella di Osman e lui...>

Non riesco a finire la frase che interviene Deniz 

<io sono Deniz il fidanzato di Sanem>

Dopo questa affermazione cala il gelo, e la prima ad essere gelata sono proprio io, questa volta a recuperare la situazione ci pensa Leyla sorridendo,  

 < che bello oggi è la giornata delle presentazioni ufficiali >

 mentre lo dice guarda Metin e Osman, per fargli notare che anche loro sono in compagnia.
Ceycey fa notare che si è quasi fatto buio, e che è meglio tornare verso casa.
Metin e Osman ci salutano, prima di tornare a casa devono riaccompagnare Guliz e Deren.

Arriviamo davanti casa e Deniz mi bacia sulle labbra per salutarmi, con tutti gli altri ci salutiamo con un ciao in generale, io e Leyla entriamo in giardino e come pensavo non ha nessuna intenzione di lasciarmi andare vuole sapere tutto nei minimi dettagli, ci sdraiamo sul prato e rispondo ad ogni singola curiosità che chiede, e veniamo raggiunte da Osman e Metin.
Io li guardò e aspetto che uno dei due comincia con la ramanzina, invece nulla di tutto ciò..
Osman mi dice solo

 <non è troppo presto per parlare di fidanzati? >

Io non rispondo perché in fondo è stato il mio stesso pensiero quando ho sentito Deniz pronunciare quelle parole.
Metin interviene e abbracciandomi 

< se tu sei felice, noi siamo sempre dalla tua parte> 

A questo abbraccio si uniscono Leyla e Osman.
Sempre uniti, sempre insieme questo è quello che Metin dice gridando, e io Leyla e Osman gridiamo

<sempre>  

Questo era un piccolo rituale che fin da bambini facevamo, quando uno di noi era nei guai, o aveva un problema, e dopo tanto, questa sera lo abbiamo rifatto e questa volta era per me, era per ricordare a me che noi non siamo soli!