CAPITOLO 26 La scelta del regalo

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Esco dalla doccia e fisso il mio abito.

E’ stupendo, lo comprai a Roma durante una delle mie sedute terapeutiche di shopping, ma poi, nonostante il costo proibitivo, non l’ho mai indossato.

E’ nero, lungo, davanti è tagliato in diagonale, il lembo di tessuto è tenuto su da due sottilissime spalline che girano dietro il collo per incrociarsi sulla schiena sopra le scapole ed unirsi ai due lembi laterali del vestito, lasciando praticamente tutta la schiena nuda, fin sopra al sedere.

E’ meraviglioso, ma come ovvio, va indossato senza reggiseno ed io non mi sento particolarmente a mio agio, senza.

A dire il vero, ripensandoci, prima di conoscere Massimo indossavo in diverse occasioni abiti di quel genere, avendo sempre avuto delle spalle larghe, una bella schiena e fianchi stretti.

Mi sa che ha ragione Andrew, devo riprendere in mano la mia vita.

Mi infilo dei sandali neri con tacco a spillo, afferro la mia clutch, vi infilo lo stretto necessario e mi guardo allo specchio.

Ho raccolto i capelli in una coda alta morbida, in modo da lasciare libera la schiena ed ho optato per un trucco smokey eyes intenso, sui toni del verde e dell’oro, per mettere in risalto i miei occhi verdi.

Andrew torna dalla doccia.

Mi guarda scansionandomi dalla testa ai piedi.

- Rebecca sei stupenda! L’eleganza con cui porti quell’abito, la schiena nuda, il tuo fondoschiena, è tutto pazzesco!!

- Andrew, forse è troppo per me, meglio se mi cambio …

- Non provarci, sei da urlo!
L’abito è sensazionale, ma credimi non sarebbe la stessa cosa se non fossi tu a portarlo. Sei elegante e sexy al tempo stesso. Sei davvero bellissima. In effetti Brigitte non la prenderà bene, rischia fortemente che tu le tolga la scena…

- Ma smettila!

- Potremmo sempre restare in camera, potrei dirti tutte le cose che mi piacciono di te stasera e tutte le cose che ti farei …

- Andrew, ti ricordo che devi ancora vestirti ed hai una trattativa d’affari da concludere.

- Cavoli, mi ero dimenticato. Vedi, mi hai già fatto perdere la testa.

- Secondo te quale sceglierà?

- Sicuramente il tennis di diamanti e rubini, tu invece avresti scelto diamanti e zaffiri.

- Come fai a saperlo?

- E’ quello che ti avrei regalato io.

Vado da lui e lo bacio sulla guancia.

- E’ già bello che tu lo abbia pensato.

- E qui è meglio per entrambi che io vada a vestirmi.
 

Dieci minuti dopo è pronto.

Veste un completo giacca e pantaloni slim fit blu, che risalta incredibilmente il colore dei suoi occhi, una t-shirt bianca, delle sneakers anch’esse bianche ed il suo immancabile orologio IWC al polso.

Nella sua semplicità è splendido.

E lui lo sa.

- Andiamo principessa?

E mi prende a braccetto come un cavaliere d’altri tempi.

Mi sento come un’adolescente il giorno del ballo della scuola, mi manca solo il “corsage”, il famoso braccialetto di fiori legato al polso.

Stranamente bella, emozionata e felice.

Ed è una sensazione bellissima.

Raggiungiamo Brigitte ed il sig Petrov in uno studio appartato al primo piano, lontano da sguardi indiscreti e dalla confusione.

Brigitte è stupenda, capelli lunghi biondi sciolti, arricciati sulle punte, abito rosso senza spalline con un bustino aderente, una gonna ampia fatta di diversi strati di tessuto ed uno spacco laterale che esalta la sua gamba chilometrica.
Tacco 12 ed una piccola pochette in tinta dell’abito, legata al polso sinistro.
Potrebbe tranquillamente andare a ritirare il premio Oscar, facendo invidia a moltissime attrici.

Il sig. Petrov veste invece un completo nero con camicia bianca e scarpe eleganti.
Fa decisamente la sua bella figura, considerando anche la significativa differenza d’età, che a parere mio resta solo un dato registrato sulla carta d’identità, per niente confermato dalla giovanile personalità del russo.

Il sig. Ivan apre il cofanetto sinora conservato in cassaforte ed espone i gioielli alla fidanzata.

- Ivan sono davvero bellissimi, ci credo che non sapessi quale scegliere!

- La Scott non si è smentita neanche questa volta, ha centrato esattamente quello che stavo cercando, tant’è che per l’indecisione ho preferito fossi tu stessa cara, a scegliere.

Traduco i dialoghi dal russo all’italiano per Andrew e viceversa.

- Per noi è un onore lavorare con lei Sig. Petrov.

- Allora Brigitte, pendiamo tutti dalle tue labbra, cara.
Hai scelto il tuo regalo?

- Il tennis di diamanti e rubini.
E’ perfetto.
Ivan grazie è un regalo meraviglioso.

- Brigitte tu sei meravigliosa.

- Bene ragazze, allora andrò a mettere gli altri due preziosi in cassaforte con il Sig. Scott, intanto che gli compilo l’assegno direi che voi due possiate scendere, c’è una festa al piano di sotto che aspetta solo di iniziare!

Vi raggiungeremo tra qualche minuto.

E noi donne non ce lo facciamo ripetere due volte.

Spazio autrice Kiki

C'è una festa che ci aspetta.... avanti... che aspettate!!!

Traduzione Fatale Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora