CAPITOLO 40 Scott Ltd - Ore 17.15 -

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Andrew

- Forza cammina!

Li seguo fino alla cassaforte, la apro e lascio che loro si approprino di tutto il contenuto.

Anelli, bracciali, collane e qualche diamante: bottino circa 100 mila euro.

Inseriscono tutto in 2 borse sportive, di quelle normalmente utilizzate per andare in palestra.

Torniamo dagli altri.

Non sono mai stato particolarmente credente, meno che meno praticante, ma credetemi che in quel momento ho pregato. Non tanto per me quanto per Lisa e gli altri ostaggi.

- Adesso mi ascolterete tutti molto attentamente, noi usciremo, saliremo nelle 2 macchine e toglieremo il disturbo.
Voi resterete esattamente dove siete e chi farà di testa sua, si prenderà un bel proiettile per ricordo.
Sono stato abbastanza chiaro?!

Tutti fanno cenno di sì con la testa.

Legano ed imbavagliano anche me.

Ci dispongono tutti per terra, in centro alla stanza, a pancia in giù con le braccia dietro la testa e le caviglie legate tra loro. In bocca un bavaglio ciascuno.

Marco va da Lisa, la mette seduta appoggiata con la schiena al muro, le toglie con la sua proverbiale gentilezza il bavaglio e le ordina di leggere un foglio.

- Brava, adesso lo leggerai di nuovo al telefono ai vigili del fuoco.
Hai 4 pistole puntate addosso, prova a dire qualcosa che non sia scritto là sopra e ti facciamo a pezzetti.
Tutto chiaro, tesoro?

Terrorizzata, con la voce tremante fa quella chiamata.

- Pronto, sono Lisa Scott, della Scott Ltd, c’è stato un corto circuito in azienda e la reception sta andando a fuoco.
Vi prego d’intervenire il prima possibile, le fiamme sono alte ed io sono bloccata assieme a tutto il personale.

E solo adesso capisco l’interruzione di corrente alle 4 del pomeriggio, l’hanno fatta saltare per far credere ad un corto circuito.

Merda, ci daranno fuoco!

Spero solo che la vigilanza ci possa estrarre tutti in tempo e soprattutto vivi.

- Brava la mia bambina e adesso fatti imbavagliare di nuovo .... avanti non fare i capricci..

Un attimo dopo è legata ed imbavagliata anche lei, gettata a terra assieme a tutti noi.

- Sai, in fondo un po’ mi dispiace, non eri male, ma c’è chi nasce con la camicia e chi deve prendersi quella di qualcun altro.
E tu oggi eri il mio qualcun altro, nulla di personale.

Forza ragazzi, avanti, prendete le taniche di benzina e finite il lavoro che è ora di andare.

Qui abbiamo terminato.

I tre rientrano e spargono la benzina sui muri, poi danno fuoco e se ne vanno.

La villa è stata completamente ristrutturata qualche anno fa, rivestendo pareti e pavimenti di materiale ignifugo.

Non ho la minima idea di quanto tempo ci voglia perché la temperatura raggiunga la soglia massima e divampi l’incendio, in sostanza quanto duri l’effetto ritardante, ma non ho certo l’intenzione di scoprirlo oggi, sulla mia pelle.

Mi rotolo nel tentativo di raggiungere uno dei muri e tirarmi su in qualche modo ma, purtroppo, non sono fortunato...

Marco rientra nella stanza a controllare e mi vede intento a tirarmi su in qualche modo con mani e piedi legati.

- Lo sapevo, James Bond, non ce la fai proprio a trattenerti a fare l’eroe, vero?!

- Marco andiamo, è tardi dobbiamo scappare, non fare il cretino, non rovinare tutto il piano!!
Sono tutti legati, tra poco divamperà il fuoco ovunque, avanti scappiamo.

- Sai, li ho sempre odiati quelli come te, i figli di papà che trovano sempre la pappa pronta…

- Marco ascoltami, non fare cazzate, è tardi, dai scappiamo!

Ma c’è chi l’odio ce l’ha dentro, così radicato in lui, da non riuscire più a gestirlo.

Un cocktail micidiale, mix di odio ed invidia, purtroppo oggi sapientemente preparato per me.

E’ incazzato, invidioso, eccitato e sfortunatamente per me, armato.

Armato.

- Marcooooooo non farlo! Noooooo !

E spara.

Boooom!!!

 Una scena apocalittica

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Una scena apocalittica.

Gente che urla, gente che piange, gente che trema, paralizzata dalla paura.

Il fuoco che comincia a divampare, interi scaffali divorati dalle fiamme.

L’allarme antincendio che suona all’impazzata, il fumo che si propaga ovunque nella stanza e che comincia ad essere inalato da tutti noi, ostruendoci le vie aeree.

Alle 17.35 il commando armato finalmente lascia la villa.

Un minuto dopo entrano gli uomini della sorveglianza, i vigili del fuoco ed un’ambulanza.

Gli ostaggi vengono liberati dal bavaglio, rimosso loro lo scotch da polsi e caviglie.

Vengono prontamente portati fuori in giardino, qualcuno aiutato con l’ossigeno, dentro oramai l’aria è irrespirabile.

Hanno preso fuoco i mobili, le scrivanie e materiale plastico di ogni genere, rilasciando una nube tossica all’interno della stanza.

Le donne, in stato di shock, vengono sedate dai paramedici.

Il fuoco viene definitivamente spento.

Mi hanno sparato.

Una pallottola mi è entrata in diagonale, raggiungendo il midollo spinale.

Volevo solo andare a cena con Rebecca.

Volevo solo portare a casa tutti vivi.

Volevo vivere.

Mi correggo, vorrei ancora vivere.

Spazio autrice Kiki

😭😭😭😭😭😭😭

Capitolo da cardiopalma!!!!

Piaciuto?

Lasciatemi la vostra opinione ....

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