Rebecca, bellissima trentenne, decisa ed indipendente, dedita alla carriera di interprete professionista, amante della lettura di romanzi rosa, ma totalmente allergica al romanticismo nella sua, di vita.
Incapace di cogliere i segnali del destino, p...
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- Sorpresa!!! Piacere di rivedervi Signori Scott, vi sono mancato?
E alla vista di Marco, in compagnia della sua nuova pistola, Lisa perde i sensi.
La musica si tacita, come pure tutta la compagnia.
Nessuno che urla, sono tutti talmente terrorizzati, che le grida si bloccano in gola.
Ho ancora il mio braccio ancorato al suo.
Non lo lascio, mi ci aggrappo con forza ancora maggiore.
Ero troppo felice. Era tutto troppo bello. Troppo bello, per durare.
Trascorrono secondi che sembrano minuti, addirittura ore.
E la vita ci scorre velocemente nella mente. Di nuovo.
- Non siete stati molto carini a non invitarmi, d’altra parte non è merito mio se ci ritroviamo tutti assieme a festeggiare la sua guarigione? Se non le avessi sparato, ci saremmo persi tutto questo... Un vero peccato, non trova?!
- Cosa vuole adesso?!!
- Ma che toni, signor Scott, non gliel’hanno insegnata l’educazione, nei suoi College costosi? Non sarà mica questo il modo di trattare un suo ospite! E pensare che io ho dedicato a lei i miei pensieri, ogni singolo giorno! La notte, a dire il vero, ne ho dedicati molti anche a sua sorella Lisa, ma non ne sia geloso, resta tutto in famiglia!
- E’ già sotto processo, non peggiori ulteriormente la sua posizione. Le conviene andarsene prima che …
- "Prima che … cosa? Che la sua guardia giurata mi venga a prendere? Ah ah ah ma non mi faccia ridere.. quella che si è appena aggiudicata una dose multipla di Benzodiazepine?
Tranquillo, con il mio cocktail dormirà come un angioletto per le prossime 3 ore.
Lei invece non ce lo avrà tutto questo tempo...
Cominci pure a contare Sig. Scott, e non si preoccupi, questa volta vedrò di essere molto più preciso..."
Ci si raggela il cuore. Ad entrambi.
Non ci muoviamo neanche di un passo.
Tratteniamo anche il respiro.
Vicino, è troppo vicino, per sbagliare il colpo.
- "Tic tac, tic tac, tic tac...
Lo sente sig. Scott?
E’ il suo tempo, che sta per volgere al termine...
Tic tac, tic tac, tic tac …"
Deglutiamo entrambi.
- "Ebbene si!! Tempo scaduto!!
Addio sig. Scott!!
Buon viaggio!!"
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Boom!! Boom!!
Due colpi.
Uno a pochi secondi di distanza dall’altro.
Sangue ovunque.
Due colpi di una Beretta semiautomatica Px4 Storm, potente, maneggevole, affidabile.
Con chiusura geometrica a canna roto traslante, leggera, con impugnatura squamata, che migliora sensibilmente il grip anche in condizioni di mani umide, sudate per lo stress di un gesto disumano ed efferato: colpire un proprio simile.
Due colpi precisi, puliti, una traiettoria perfetta.
Nessuna possibilità di non centrare il colpo.
Ed infatti, l’ha centrato.
Un grido straziante di dolore acuto.
Il suo corpo accasciato per terra.
Una pozza di sangue tutto intorno.
Scoppia il delirio.
Grida, pianti, imprecazioni, preghiere.
Sono ancora immobile, pietrificata, in stato di shock.
- Rebecca, sono io, tesoro abbracciami.
Due braccia forti mi avvolgono, familiari, amichevoli.
- Fratellone non riesco ancora a crederci! E’ un incubo!!
- Tu devi essere Stefano, non puoi immaginare quanto sia felice di conoscerti!
- Piacere mio Andrew, alle volte il tempismo è fondamentale! Ragazzi adesso sedetevi e calmatevi. Ho già chiamato i miei colleghi del distretto, una pattuglia dovrebbe essere qui a momenti ed anche un’ambulanza.
- Grazie Stefano. Rebecca, come stai? Respira lentamente, ti prego piccola non piangere.
- Andrew sto bene, ma ho avuto una paura infinita!! Ho creduto di perderti, di nuovo!!
- E’ passato, Rebecca, vieni, abbracciami, sono qui con te, puoi rilassarti adesso, grazie a tuo fratello è tutto finito.
- Andrew, Rebecca, bevete questo, vi aiuterà a calmarvi.
- Mamma ma è Gin puro, avrà 40 gradi!
- Non più di 37 o 37.5 a dire il vero.
- Mamma tu giri con il gin in borsetta?
- Ogni giorno figliolo, a me aiuta a farmi dormire, è un vero toccasana!
- In ogni caso mettilo via, guarda sta entrando l’ambulanza, farò vedere Rebecca ed anche Lisa, per quanto lei è svenuta subito, per sua fortuna non ha assistito allo sparo.
- Andrew, lui è…. Si insomma… lui è morto?
- Rebecca non credo, tuo fratello ha mirato alle gambe.
- Stefano, si può sapere perché quel criminale non fosse in carcere?!?
- Sorellina purtroppo gli avevano concesso i domiciliari e lui è uscito per venire qua.
- Uscirà di nuovo, ci perseguiterà, non avremo pace, resteremo per sempre ostaggi della sua follia, questo è un vero incubo!!
- Rebecca calmati, adesso non pensare a lui, pensa che Andrew sta bene e si prenderà cura di te, ok? Io vado a parlare con i paramedici e a vedere come sta il ferito.
- Stefano stai attento!!
- Rebecca tranquilla, sono un poliziotto.
Qualche minuto dopo l’ambulanza parte a sirene spiegate, arriva invece la pattuglia della polizia che si ferma da Stefano per raccogliere le informazioni sul caso.
Io sono stata sedata da un paramedico, erano indecisi se portare via anche me, ma io con quella bestia non ci salivo neanche morta, al solo pensiero di condividere l’ambulanza, ho preso subito un po’ di colore in viso.
Gli invitati stanno bene, hanno preso anch’essi un gran spavento per quanto, vestiti in maschera, alcuni di loro avevano pensato ad uno scherzo, magari di cattivo gusto, ma pur sempre uno scherzo, rimanendo seduti ai tavoli a banchettare.
Due ore dopo finalmente siamo a casa, ci facciamo una doccia calda per sciogliere i nervi ed i muscoli contratti, prendiamo una tisana ed un calmante.
Ci abbracciamo e poco dopo, nonostante la paura, crolliamo addormentati.
Il giorno seguente veniamo a sapere che Marco ha avuto una complicazione e che avendo il braccialetto con indicato di non essere rianimato, per il personale medico non c’è stato più nulla da fare.
Si è spento pochi minuti dopo.
Non dovrei dirlo, neanche pensarlo, ma almeno l’incubo è finito.
Per sempre.
Spazio autrice Kiki
Ecco adesso possiamo ricominciare a respirare.... 😉