CAPITOLO 52 Sfida

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La settimana scorsa è passata velocemente.

La mattina andavo in agenzia a lavorare per 4, 5 ore al massimo, il mio capo era contrario, riteneva fosse troppo presto, ma ho preferito tenermi del tempo libero per questa settimana, dato che Andrew avrebbe iniziato l’attività in palestra.

La signora Scott tutte le mattine andava a trovare suo figlio, non aveva senso restare lì in due. Questa settimana è dovuta invece tornare a Londra per un altro intervento chirurgico della sorella e per definire alcuni contratti di lavoro.

Anche Lisa ha approfittato per tornare qualche ora in azienda, è in cura dallo psicologo per superare il trauma della rapina, lui stesso le ha consigliato di non aspettare troppo a rientrare al lavoro, perché rimandare avrebbe soltanto peggiorato le cose.

Hanno introdotto una guardia giurata all’entrata, si ferma tutte le ore che l’azienda è aperta, per dare maggiore tranquillità ai dipendenti.

Oggi mi reco in palestra, ci sono già Andrew e Manuel, il suo nuovo fisioterapista.

Purtroppo, si fa per dire ovviamente, Pamela è stata chiamata per un corso di aggiornamento a Torino, pertanto non potrà tornare prima di lunedì prossimo.

Neanche dirlo che questo Manuel mi sta già simpatico, chissà come mai...

La palestra si trova in un’ala nuova dell’ospedale, non è grandissima, ma ben attrezzata.

Ci sono una decina di pazienti che stanno facendo riabilitazione contemporaneamente, pertanto da regolamento è consentito l’ingresso ad un solo accompagnatore, onde evitare la permanenza in palestra di troppe persone.

Lisa ha un’antipatia molto forte per questi ambienti e per tutto quello che riguarda attività fisica, sport e palestre. Così, non ha battuto ciglia quando le ho chiesto di poterci entrare io con suo fratello.

Andrew a fine settimana ha fatto dei primi progressi, ha recuperato la sensibilità alle gambe, ma non riesce ancora a reggersi in piedi e a controllarne il movimento.

Questo psicologicamente lo ha un po’ provato perché aveva letto degli articoli in cui si diceva l’importanza di una regressione della paralisi parziale assolutamente nella prima settimana.

A poco sono serviti i tentativi del personale sanitario a tranquillizzarlo e a spiegargli che in realtà molti recuperano nelle settimane successive.

Ha uno sguardo perso nel vuoto, continua a pensare di poter restare in sedia a rotelle.

E’ normale che molti pazienti, nonostante dei miglioramenti iniziali, non li ritengano sufficienti e si buttino giù, per questo continuerà le sedute dallo psicologo ed io, da parte mia, parteciperò ai suoi allenamenti in palestra per stargli più vicino.

Questa settimana andrà rinforzata la muscolatura delle gambe.

Nonostante Andrew caratterialmente sia uno che di solito non molla facilmente, questa settimana ha l’umore a terra e tende ad isolarsi e ad abbandonarsi a sé stesso.

Nel tentativo di aiutarlo ho provato anche a fare gli esercizi con lui, prendendomi una buona dose di insulti, dato che io ho le gambe che funzionano e lui no.

Ho contato fino a 10 prima di reagire, il suo nervosismo è comprensibile, poi ho optato per legare le mie gambe con degli elastici. Adesso eravamo pari, allo stesso livello.

Avrei potuto semplicemente gridargli dietro qualcosa, un insulto qualsiasi in risposta ai suoi ed invece adesso mi trovo a gestire questo casino, situazione in cui mi sono cacciata da sola. A volte dovrei imparare a starmene zitta!!

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