- Allora figliolo vuoi ricapitolare a tutti noi il tuo patetico piano fallimentare?!
- E va bene, non c’è molto da dire, ho preso i bracciali dalla cassaforte, ho pagato il Guardiano affinchè baciasse Rebecca, le facesse cadere la borsa, per poi nasconderci la refurtiva.
Veronika ha fatto avvicinare con una scusa il Sig. Andrew in modo che vedesse la scena, s’incazzasse e non corresse in suo aiuto, piuttosto che le stesse distante.
- Ma vi rendete conto di quanto siate stati infami con Rebecca?!
- Brigitte lascia stare, l’importante è che abbiamo chiarito.
- No, no Rebecca, troppo facile! Ti hanno fatto aggredire dal Guardiano! E’ un vero incubo! E noi te lo abbiamo messo anche di guardia fuori dalla camera!
- Non dirlo a me! Ero terrorizzata!
- Fortuna che è venuto Andrew a salvarti...
- Veramente sono scappata dalla finestra, ho camminato sul cornicione e sono entrata in camera sua.
- Rebecca sei incredibile. Ivan mi auguro che non farai mai più entrare Il Guardiano in questa casa!
- Brigitte, lui è fuori per sempre.
E Rebecca la prego di accettare le mie scuse, ha dovuto sopportare una situazione davvero assurda.
Se volesse denunciare Aleksandr e Veronika, avrebbe la nostra comprensione.- Papà dovresti difenderci!
- Figliolo non siete più dei bambini, le azioni hanno delle conseguenze e voi avete fatto una cosa riprovevole.
- Rebecca le chiediamo scusa, ok? E le promettiamo che non lo faremo più. Ecco siete tutti contenti? Dovrebbe essere sufficiente tutto questo, no?
- A dire il vero no!
- Rebecca, non dormi da più di 24 ore, magari è meglio se adesso vieni con me a riposare e prendi una decisione domani, mi sembra ragionevole.
- Andrew sono sfinita, hai ragione, e non vedo l’ora di lasciarmi tutto questo alle spalle, ma quello che mi hanno fatto mi ha spaventata a morte, troppo facile buttare lì una frase di scuse, neanche tanto sentite tra l’altro…
- Ha ragione Rebecca, non mi capacito del comportamento di mio figlio.
Mi unisco alle parole di Ivan e le porgo anche le mie, di scuse.
Ma se per lei va bene avrei trovato io una punizione adeguata per questi ragazzi.- Quello che deciderà per me andrà bene, lei è sua madre, prenderà la decisione più giusta.
- Farete entrambi un anno di volontariato.
Collaboro con diverse associazioni, troveremo quella più adeguata per voi.- Mamma un anno è un tempo lunghissimo, che ne diresti di un mese? 30 giorni mi sembrano più che ragionevoli.
- Aleksandr non è una condizione trattabile.
- Signora lei non è mia madre, io non lavoro gratis neanche per un giorno. Da parte mia se lo può scordare!
Già ho perso il regalo del bracciale… Non ha saputo educare suo figlio e adesso vorrebbe provarci con me? Assurdo.- Veronika, non permetterti di rivolgerti così a mia madre.
- Alek sei un invertebrato! Sai che ti dico? Io e te oggo abbiamo chiuso!
Non ci ho ricavato niente dalla nostra storia, dei miseri regalini da quattro soldi!- Veronika sono io che non voglio più vederti.
Sei tu che mi hai ridotto così, sempre a pensare ai soldi ed ai regali.
Hai ideato tu questo piano ed io ti ho assecondato.
Farò io un anno di volontariato, non voglio diventare una persona come te e purtroppo devo riconoscere che già ti somiglio troppo.
Perdonatemi tutti, mi dispiace, spero che se un giorno ci rivedremo possiate ritrovare in me una persona completamente diversa.- Finalmente figliolo un discorso decente, è già un buon inizio.
E lei signorina prenda le sue cose e se ne vada, qui non è più la benvenuta.- E chissenefrega! Capirai!
-Finalmente ci siamo liberati di quella vipera.- Mamma non ti ho mai sentita parlare così.
- Aleksandr in fatto di donne lasciamelo dire sei proprio un disastro.
Ma frequentare l’associazione di volontariato potrebbe farti bene, anche da questo punto di vista.- Almeno non mi mandi in galera!
- Paura eh?!
- Signori scusate ma io devo proprio andare a dormire, non mi reggo più in piedi.
- Rebecca aspetti, ho una cosa per lei.
- Sig. Petrov sta scherzando?
- Se non le piace se la prenda con Andrew, ha scelto lui quello di brillanti e zaffiri.
- E’ stupendo, sicuramente il mio preferito, ma non posso accettare, veramente.
- Rebecca mi offendo, se lo merita dopo tutto quello che ha passato.
E grazie per aver deciso di non sporgere denuncia.- Dovrebbe ringraziare la sua ex moglie, ha gestito la cosa egregiamente.
- Su questo non avevo alcun dubbio, per questo l’ho convocata d’urgenza. Quest’altro bracciale è per te cara.
- Ivan, non mi hai fatto un regalo così prezioso neanche quando eravamo sposati.
- Elena c’è sempre tempo per rimediare. Te lo meriti.
E ci ritiriamo tutti nelle nostre stanze.
Io vado in quella di Andrew e mi distendo nel suo letto.
- Andrew?
- Non voglio parlare adesso della rossa.
- Non è quello… potresti distenderti a fianco a me, finché non mi addormento?
- Rebecca hai ancora paura?
Annuisco.
- Mi dispiace, ti ho lasciata sola quando avevi più bisogno di me.
Devi promettermi una cosa.- Adesso non te la do, sono troppo stanca.
- Scema, sto parlando seriamente. Devi promettermi che se mai mi comporterò di nuovo da idiota, verrai a prendermi, mi scuoterai e se necessario mi picchierai, non voglio essere il tipo di uomo che mio padre è stato con mia madre.
- Te lo prometto.
Ma se mi comporto da idiota io, invece non picchiarmi.
Sono fatta proprio così.- Tipo adesso intendi dire?
- Esattamente.
E crollo.
Sfinita.
Abbracciata a lui.
Spazio autrice Kiki
E giustizia è stata fatta !!!
STAI LEGGENDO
Traduzione Fatale
ChickLitRebecca, bellissima trentenne, decisa ed indipendente, dedita alla carriera di interprete professionista, amante della lettura di romanzi rosa, ma totalmente allergica al romanticismo nella sua, di vita. Incapace di cogliere i segnali del destino, p...