CAPITOLO 51 Fisioterapia

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Ospedale. Stanza 25

- Buongiorno sono la sua fisioterapista… o mio Dio…
Andrew sei tu?

- Pamela...  ne è passato di tempo!

- Andrew, che ti è successo? Hai litigato con quello sbagliato?!

- Veramente ho subìto una rapina a mano armata in Azienda!

- Caspita... Non ne sapevo nulla... vivo praticamente segregata in ospedale …
allo scuro di tutto.
Mi dispiace.. ti hanno ridotto male..
Aspetta che leggo la cartella...
Andrew per fortuna la lesione al midollo è parziale, dovremo metterci subito al lavoro e recuperare la sensibilità e la mobilità degli arti.

- Sono nelle tue mani.

- Beh, sei un uomo fortunato allora, io sono una delle migliori...

- Il primario ti è servito anche ad imparare altro, allora?!

- Andrew sono passati un sacco di anni, ancora con la storia del primario?!?

- Sai com’è, te lo sei scopato quando stavi con me, uno se lo ricorda per forza...

- Ok, hai ragione, ma è stato un errore, una debolezza. In cambio farò di tutto per metterti in piedi, ok?

- Me lo auguro, a stare così sto già impazzendo. Pamela voglio che d’ora in avanti tu sia sincera con me, sia che tu veda dei miglioramenti che dei peggioramenti.

- Andrew sei appena stato operato, capisco che svegliarsi e non muovere le gambe sia inquietante, ma devi darti un po’ di tempo.

- Farò tutti gli esercizi che mi dirai, ma non mentirmi sulle condizioni di salute, ti chiedo solo questo...

- Te lo devo. Sarò completamente sincera. Questa settimana in realtà sarò solo io a lavorare con te, ti alzerò le gambe, farò dei massaggi e degli esercizi.
Dalla settimana prossima ti porterò in palestra e cominceremo il lavoro duro in team con un altro fisioterapista.

- Va bene, fare fatica non mi fa paura, ma ti prego... rimettimi in piedi ..

- Io mi occuperò della parte fisica, ma la componente psicologica sarà altrettanto importante. Sei in cura con qualcuno?

- Sì, sto facendo una doppia terapia, sia per la violenza della rapina, per il fatto che mi abbiano sparato, sia per la paralisi alle gambe.

- Bene, è importante che tu non ti chiuda in te stesso, devi reagire e desiderare di tornare a vivere come prima.

- Il desiderio di tornare a casa non mi manca, credimi.

- Ti sei sposato nel frattempo, hai figli?

- No, ma avevo iniziato a frequentarmi con una persona. E tu?

- Mi sono sposata, ma ho anche divorziato 2 anni dopo. Niente figli. Non è facile conciliare i turni di lavoro con una famiglia.
Vivo praticamente in ospedale.

- Lui era un medico?

- No, proprio per questo non capiva certe dinamiche. Ci ha provato, ma poi abbiamo capito entrambi che il lavoro veniva prima dell’altro e ci siamo lasciati.

- Mi dispiace.

- A me no, non sono fatta per i matrimoni, meno che meno per rendere conto ad un marito.
I figli delle mie sorelle mi bastano e avanzano. Non ho proprio pazienza con i bambini, mi piacciono quando sono fotografati nelle pagine patinate di una rivista: puliti, vestiti bene e meravigliosamente privi di audio!

- In effetti lo spirito materno lo nascondi bene…

- Non c’è proprio, te lo dico io! Perché tu vorresti dei figli?

Traduzione Fatale Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora