Capitolo 23

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Progetti.

Wendy

Quella mattina mi sveglio come al solito bloccata dal suo forte braccio, avvolto attorno al mio busto. Pigramente giro il capo e guardo l'ora ormai tarda sullo schermo del cellulare. Avrei dovuto impostare la sveglia ieri ma, a quanto pare, ne io ne il soldato ci abbiamo pensato, troppo presi dal ripetere una certa faccenda avuto in macchina.

Sbadigliando, cerco invano di sgranchirmi malgrado lui mi tenga ancora stretta in quella trappola. Metto una mano sopra quel braccio coperto da una leggera peluria, con l'avambraccio abbellito da alcune vene in evidenza e accarezzo la sua pelle bollente. Il mio gesto non sembra fargli effetto, anzi continua a dormire profondamente, come se non lo avesse fatto da giorni.

Vagamente mi rendo conto che probabilmente è proprio così. Ne dubito che fare la scorta sia una passeggiata. Indecisa sul da fare, inseguo con gli occhi sulla sua pelle alcuni dettagli che non avevo notato. Il piccolo neo sul bicipite, un altro sulla spalla e poi sorrido quando arrivo alla sua faccia addormentata e serena come quella di un bambino. Quale momento più giusto se non questo, per vedere il suo volto privo di ogni freddezza o tormento.

Girandomi, sotto il suo pesante braccio, mi muovo su un fianco e mi trovo a pochi centimetri dal suo magnifico volto. Inspiro il profumo di pulito, di muschio, di lui e sorrido con le guance che si scaldano. Quel movimento aumenta la sua stretta su di me e mi trovo ancora più vicina a lui, con ogni centimetro di pelle che tocca il suo corpo. Allungo la mano passandola delicatamente fra i suoi capelli scompigliati e setosi. Osservo le sue lunghe ciglia scure, il nobile naso perfettamente proporzionato al suo viso e le labbra che vorrei assaporare con le mie. La sua pelle abbronzata è quasi scottante, fremo, con piccoli brividi che mi attraversavano con una voglia improvvisa e travolgente di svegliarlo e ripetere l'irrefrenabile passione di ieri sera. I muscoli del mio ventre si contraggono e stento a credere di essere così volitiva.

Bryan arriccia il naso, sotto la mia mano birichina e involontariamente ridacchio nonostante mi renda conto, dopo ogni attimo di felicità che ci sono ancora faccende irrisolte fra me e lui. Sto forse esagerando?

Perché non vuole raccontarmi della sua situazione familiare?

È una domanda che ho ignorato sperando, che da un momento all'altro, avrei smesso di darle una risposta, invece è ancora lì, dentro la mia testa e mi impedisce di guardare con piena fiducia la persona che mi piace.

Tuttavia non voglio che ciò ci renda troppo distanti. Lui mi piace, mi piace così com'è esageratamente protettivo, alcune volte troppo rabbioso ma soprattutto la tenerezza che tiene dentro nonostante il suo sguardo freddo. Sospiro non sapendo che conclusione trarre o che scelte fare. Lascerò correre e mi concentrerò sul presente, su quello che mi rende veramente mi scalda io petto, sperando che le domande non mi tormentino per sempre.

Continuo ad accarezzare il suo volto, quella mascella che mi punge il palmo per la leggera barba e lui, infastidito, fa un mugolio.

Non smetto un secondo di ridacchiare e so che nel mentre si sta facendo davvero tardi. Se non ci alziamo adesso faremo tardi per il pranzo a casa mia.

Andando contro ogni mio pensiero che mi impone di rimanere lì, sotto di lui, mi libero a fatica dalla sua presa ferrea e quando finalmente sfuggo alla sua trappola, mi alzo dal letto.
Faccio una smorfia per il leggero indolenzimento al basso ventre e con passi pesanti raggiungo il suo armadio per prendere una maglietta per coprirmi.

Come al solito veste grande sulla mia figura ma non ne faccio una tragedia e riporto i miei occhi su quel grosso dormiglione.

Dire che sono sorpresa, è forse un termine che non rende giustizia a questa strana situazione. Avvicinandomi nuovamente al letto, mi fermo mettendo le mani sui fianchi e perlustrato il suo corpo, gradendo a dir poco quello che ho davanti. Quella schiena scolpita di muscoli mi chiama ancora una volta a compiere quel passo, così non esito. Mi siedo a cavallo su di essa, aspettando che Bryan apra gli occhi per questa mia mossa e invece resta immobile.

La Cerbiatta Innamorata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora